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Caso Milanese: voto segreto, ma questa volta sarà elettronico

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Non dovrà ripetersi giovedì per Marco Milanese quello che accadde con Alfonso Papa. I deputati si esprimeranno con voto elettronico sulla richiesta di arresto del parlamentare del Pdl, ma dal presidente della Camera è arrivato un appello «al senso di responsabilità» di tutti affinchè «sia garantita la segretezza».

La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha discusso a lungo della questione, dopo che il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, aveva chiesto che si votasse con le palline. L’obiettivo era impedire che, come successe il 20 luglio, i deputati potessero usare l’indice della mano sinistra per rendere palese la loro posizione.

LA DECISIONE – Fini non ha accolto la richiesta perchè, ha ricordato, l’articolo 55 del regolamento della Camera stabilisce «che si possa votare con le palline solo in caso di malfunzionamento del dispositivo elettronico». Fini ha anche respinto la tesi del Pdl sul «plenum» e ha affermato che l’aula della Camera è legittimata a votare sul caso Milanese, anche in mancanza di Alfonso Papa, il deputato del pdl agli arresti nel carcere di Poggioreale.

Durante la conferenza dei capigruppo, Fini ha ricordato che la Costituzione riconosce alle Camere il diritto di pronunciarsi sulla restrizione della libertà dei suoi membri, restrizioni che inevitabilmente producono «effetti» sulla composizione dell’assemblea. Secondo quanto hanno riferito alcuni partecipanti alla riunione dei capigruppo, Fini ha rimarcato che , se passasse la tesi che senza Papa non ci sarebbe il plenum dell’aula, «finirebbe per travolgere tutte le votazioni, comprese quelle sulla fiducia al governo e sull’approvazione della manovra».
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