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CASE: CROLLANO LE VENDITE, NEL 2007 IN ITALIA -7,1%

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Mutui e caro-mattone affossano il mercato immobiliare italiano: dopo anni di crescita sostenuta, nel 2007 le compravendite segnano un calo del 7,1%. Crollo che in un certo senso era stato preannunciato nel 2006 quando il mercato aveva frenato e si era attestato ad un debole +1,3%. A scattare la fotografia del mercato immobiliare in Italia è l’Agenzia del Territorio nel rapporto sul 2007.

Il trend negativo è legato a “fattori strutturali legati al ciclo immobiliare, che è evidentemente arrivato alla sua fase conclusiva. Tra questi – fa notare l’Agenzia del Territorio – sicuramente sono da considerare i tassi di interesse per i mutui, passati mediamente dal 3,5% del 2003 al 5,3% del 2007, ed il livello raggiunto dal prezzo degli immobili”. Nonostante il rialzo dei tassi e il ciclone americano comunque il mercato dei mutui in Italia sembra tenere.

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Nel quarto trimestre 2007 ha registrato un lieve aumento (+0,3%), secondo quanto segnala il bollettino statistico di Bankitalia, dal quale emerge che dopo la crisi subprime, esplosa ad agosto, le famiglie italiane hanno chiesto e ottenuto finanziamenti per l’acquisto della casa pari a 17,784 miliardi, contro i 17,232 miliardi dell’analogo periodo 2006. Nel 2007 – tornando invece ai dati del rapporto dell’Agenzia del Territorio – il volume di compravendite complessivo è stato di 1.699.664 transazioni con un decremento, pari a -7,1% sul 2006.

Il calo delle compravendite risulta generalizzato per i diversi settori, ma la sua elevata entità è collegata soprattutto al calo delle tipologie registrate in ‘Altro’ (-10,6%), maxi-categoria che comprende dai box agli alberghi, dai posti auto ai fabbricati per istituti di credito. Una categoria che ha ‘sofferto’ a causa delle norme introdotte con il decreto Bersani del luglio 2006 che chiedeva una maggiore cura nel predisporre gli atti di compravendita di questo tipo di immobili. Anche se con cali meno accentuati tutti gli altri comparti (residenziale, terziario, commerciale, produttivo e magazzini) nel 2007 riportano però una diminuzione degli atti di compravendita. Il settore residenziale con 806.225 transazioni diminuisce del 4,6%; il terziario, 21.732 compravendite, è in calo del 2,6%; il commerciale con 50.136 atti risulta in calo del 4,8%, in linea con il residenziale. Il settore produttivo (16.812 operazioni) cala del 3,5% e il mercato dei magazzini, infine, con 114.610 compravendite, si ridimensiona sensibilmente con un calo del 5,2%.

Osservando gli andamenti semestrali si nota un tendenziale che mostra un decremento medio piuttosto pronunciato pari a -11%. Il settore residenziale (393.450 compravendite nel secondo semestre 2007) risulta in sensibile calo (-5,8%), maggiormente accentuato per i capoluoghi (-7,4%). Inoltre, per la prima volta dal 2001, si nota un calo delle compravendite anche nei Comuni non capoluogo, -5,3%. La quotazione media di riferimento delle abitazioni – si legge ancora nel rapporto dell’Agenzia del Territorio – risulta pari a 1.557 euro con un incremento del 2,6% rispetto al semestre precedente e del 5,5% su base annua, con una crescita dei prezzi rallentata rispetto a quella registrata nel semestre precedente, soprattutto nei capoluoghi.

I prezzi delle case restano dunque sostenuti e risultano aumentati mediamente del 30% dal 2004 ma il trend di crescita è in frenata e, per esempio nei comuni capoluogo la crescita delle quotazioni risulta quasi dimezzata negli ultimi due semestri. Sempre nel secondo semestre il settore dei negozi è stazionario (-0,8% le compravendite) mentre in controtendenza sono i dati per gli uffici (+2,1%) e soprattutto per gli stabilimenti produttivi (+5,1%), che solo al Nord registrano una crescita a due cifre (+10%). Se si guarda infine ai dati relativi alle grandi città, nel settore delle abitazioni si registrano cali fino al 16,2% di Napoli, al 12,4% di Palermo o all’11,8% di Milano. Il mercato del mattone crolla anche nella Capitale che conclude il 2007 con un -8,3% per il settore residenziale.
(ANSA).