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Capitombolo dell’euro dopo dichiarazioni Bce

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NEW YORK (WSI) – Visto il collasso degli utili societari previsto in Europa, non sorprende più di tanto che la Bce stia cercando di fare il possibile per risolvere il problema dell’euro forte.

A questi livelli il valore elevato della moneta unica rappresenta un guaio per la competitività delle aziende, in particolare esportatrici, di tutta l’Eurozona, anche dell’area core.

La Banca centrale ha fatto sapere che prenderà in considerazione un tasso sui depositi negativo dello 0,1% se si presenterà il bisogno di nuove misure di allentamento monetario.

Stando all’articolo di Bloomberg, che cita fonti anonime, le autorità di politica monetaria hanno intenzione di ridurre il tasso per le banche commerciali che parcheggiano il cash in eccesso presso le casse della Bce a -0,1%. Sarebbe la prima volta che l’istituto di Francoforte riduce o alza i tassi di meno di un quarto di punto percentuale.

La questione è stata già affrontata dai membri del board, ma non ha ancora ottenuto il consensus del Comitato esecutivo.

Sui mercati valutari, immediata la reazione sui tassi di cambio, con l’euro è sceso improvvisamente sotto quota $1,35 ai minimi di giornata di 1,3460 dolari. Al momento vale 1,3463 (-0,54%).

Potrebbe trattarsi di un mero tentativo di testare la risposta dei mercati a un’idea di politica monetaria accomodante, proprio come Draghi aveva già fatto in maggio.

Per ora i mercati azionari, non solo il dollaro, festeggiano. Anche se i fondamentali dell’economia non sono per niente incoraggianti.

Secondo Confindustria il mercato del lavoro italiano sta peggiorando più in fretta del previsto. L’occupazione, afferma il centro studi degli industriali, “peggiora più in fretta di quel che era temuto e che le statistiche provvisorie lasciavano intravedere”.

Anche se l’economia è molto più in salute nel Regno Unito, il Paese ha i suoi problemi. Il sondaggio effettuato dalla Banca d’Inghilterra sui rischi sistemici, nel frattempo, lascia intendere che ci sia un pericolo serio di una bolla dei prezzi nel mercato immobiliare britannico.