Società

Caos Grecia: media europei e opinione pubblica insorgono

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Roma – La situazione sembra non fare altro che peggiorare. Se il piano di austerità che si vuole introdurre ha l’obiettivo di migliorare le condizioni del paese e gettare le basi per poter poi ripagare il debito nel lungo periodo, attraverso una serie di riforme dolorose, paradossalmente le ultime rivolte di strada non fanno altro che portare proprio verso il crack che si vuole invece evitare.

E’ quanto emerge in sintesi in un dettagliato articolo di Reuters, che citando diversi quotidiani europei dipinge un quadro di quale sia il sentiment generale in Europa davanti alla grave situazione ellenica. Grave sopratutto per i modi in cui si sta cercando di risolvere la crisi di un paese che di fatto e’ gia’ fallito. Meglio sarebbe staccare la spina.

Come gia’ sottolineato da Wall Street Itala nell’editoriale del direttore Luca Ciarrocca, non e’ possibile accettare che questa elite staccata dalla realta’ continui a sperperare centinaia di miliardi di euro che potrebbero essere utilizzati in modo migliore per ridare fiato alle economie e preparare un buon futuro ai giovani.

Per esprimere la crescente frustrazione dei contribuenti in Europa, il tabloid austriaco Oesterreich, chiama ad alta voce un plebiscito “per lasciar decidere a quelli che effettivamente si troveranno a dover pagare per gli errori della Grecia” se salvare il paese o se continuare con “un euro senza il paese ellenico”.

Frustrazione ormai evidenziata da diversi giornali di diversi paesi. “La Grecia deve reintrodurre il dracma e lasciare l’eurozona”, dice Geert Wilders, leader dell’estrema destra olandese, minacciando di creare forti pressioni al governo. “Le tasse dei contribuenti olandesi non devono più andare a sostenere la corruzione greca e a salvare un paese di fatto già in bancarotta”.

Il tedesco Bild, il quotidiano più letto ed influente a livello europeo scrive: “aumenta il malcontento dei contribuenti, con la Merkel che sembra sempre più attenta a risolvere il problema dei greci, piuttosto che a diminuire la pressione fiscale dei propri cittadini. I contribuenti si chiedono – i soldi per la Grecia sembrano non mancare, ma quando ci saranno per me, semplice cittadino tedesco?”.

All’interno della Grecia è invece normale che le voci si muovano contro il sistema e contro gli altri stati dell’Europa. “L’Unione europea, ormai guidata dalla Germania, invece che mostrare solidarietà e risolvere il problema in una maniera amichevole, attacca la Grecia imponendo delle misure punitive, piuttosto che effettivamente dare l’aiuto di cui ha bisogno”, scrive il quotidiano Eleftherotypia. “Today Greece is at risk of becoming Europe’s little whore”, ovvero, la Grecia corre il rischio di diventare la prostituta dell’Europa.