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Buy alla Borsa di New York

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New York – Wall Street ha chiuso in forte rialzo spinta dalla fusione tra due banche greche, notizia che ha sparso una ventata di ottimismo tra gli investitori sulla solidita’ dell’Eurozona. Il Dow Jones ha guadagnato il 2,25% a quota 11539,25; il Nasdaq e’ cresciuto del 3,32% a 2562,11 punti. Reazioner positiva anche alla notizia dei minori danni rispetto alle attese, che sono stati provocati a New York dal passaggio dell’uragano Irene. A guadagnare, infatti, sono soprattutto i titoli del settore assicurativo.

I buy hanno interessato però anche i finanziari, con Bank of America che balza più del 4%. Acquisti anche su Citigroup e JPM Morgan che guadagnano tra il 2% e il 3%.

Bank of America, in particolare, torna sotto i riflettori dopo la notizia relativa alla sua decisione di vendere la partecipazione che detiene nel capitale di China Construction Bank Corp, per 13,1 miliardi di azioni. La vendita permetterà alla prima banca commerciale degli Stati Uniti di raccogliere $8,3 miliardi in contanti, continuando a preservare una quota del 5% nella banca cinese dopo la transazione.

Il direttore finanziario Bruce Thompson ha reso noto in un comunicato che, con la raccolta di $8,3 miliardi di dollari in capitale, l’operazione permetterà all’istituto di “generare $3,5 miliardi aggiuntivi sotto forma di capitale Tier 1 e anche di ridurre gli asset rischiosi di $7,3 miliardi”.

Tra gli altri titoli sotto i riflettori, anche Pfizer, in rialzo più del 3%, dopo che il colosso farmaceutico numero uno al mondo ha ricevuto l’autorizzazione per vendere un farmaco per il trattamento del tumore ai polmoni.

Sui mercati Usa, è evidente la maggiore propensione al rischio: il clima si è rasserenato dallo scorso venerdì, quando gli indici Usa hanno chiuso in solido rialzo dopo il discorso proferito dal numero uno della Fed, Ben Bernanke. Ora, per valutare le prossime mosse della Fed, i mercati guarderanno con trepidazione soprattutto alla pubblicazione del rapporto sull’occupazione Usa, atteso per la giornata di venerdì.

In ogni caso, Wall Street ha guardato con favore all’ottimismo di Bernanke, che ha affermato di essere fiducioso sul recupero dell’economia degli Stati Uniti nel secondo semestre dell’anno. “C’è stata una interpretazione positiva su quanto è stato detto, ma anche non detto, riguardo all’eventuale lancio di un nuovo round di misure di politica monetaria espansiva, già battezzate QE3 – ha detto Yves Maillot, responsabile degli investimenti presso Robeco Gestions, interpellato da Bloomberg – Il mercato ha voluto reagire bene. E ci troviamo ancora in una fase di ripresa”.

Incide oggi anche la pubblicazione dei dati positivi relativi ai redditi e alle spese personali di luglio, diffusi prima dell’avvio della sessione. In particolare, si è guardato con ottimismo all’indicatore sulle spese personali di luglio, che è salito al ritmo più forte in due anni. Non è stato invece confortante l’indicatore arrivato dal numero dei compromessi sulle vendite di abitazioni, che a luglio è sceso dell’1,3%, mettendo ancora in evidenza le difficoltà del settore immobiliare americano.

Intanto, una notizia è arrivata anche dal governo Obama. Il presidente americano ha infatto nominato Alan Krueger suo consigliere economico numero uno; questo, mentre sono in corso i preparativi per un piano di rilancio dell’economia che dovrebbe essere annunciato ai primi di settembre. Il pacchetto verterà su misure volte a risollevare il mercato del lavoro e a ridurre il deficit federale.

Intanto, gli investitori non sembrano considerare al momento l’appello del Fondo Monetario Internazionale, che ha chiesto ai vari governi di supportare la crescita; e non sembrano preoccuparsi nemmeno della chiamata della Lagarde a una maggiore capitalizzazione delle banche europee.

I futures sul petrolio quotati a New York sono arrivati a registrare un rally più del 2%, a $87,33 al barile, dopo la pubblicazione del dato positivo relativo alla crescita delle spese personali. Le quotazioni dell’oro hanno fatto invece dietrofront dopo l’iniziale rialzo, e si attestano in calo a $1.787 l’oncia sulla divisione Comex del Nymex.

I cali sui Treasury a dieci anni portano i rendimenti a salire al 2,275%.

Sul fronte valutario l’ euro riagguanta di nuovo $1,45, a $1,4531 (+0,22%), mentre balza contro il franco svizzero a 1,1882 (+1,64%). La moneta unica sale anche sullo yen, a 111,7720 (-0,61%%).