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Crollo mercati, Bullard: Fed corresponsabile

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NEW YORK (WSI) – Le parole di James Bullard sono quelle di qualcuno che non ne può più e che sta per abbandonare la nave. È naturale dunque che il mercato abbia reagito negativamente ai commenti del numero uno della Fed di St. Louis, a prescindere da loro contenuto. Bullard ritiene che la banca centrale sia responsabile del crollo dei mercati azionari di inizio 2016. Siccome non vuole macchiarsi le mani di sangue, per così dire, è pronto a smettere di seguire le strategie che reputa sbagliate.

A giudicare dalle ultime dichiarazioni degli esponenti della Federal Reserve, è evidente che ha incominciato a crescere il numero di funzionari insoddisfatti della direzione che ha preso la politica monetaria. Alcuni hanno fatto sapere di essere favorevoli a un nuovo aumento dei tassi di interesse, dopo quello storico di dicembre, già ad aprile, e che quest’anno, in uno scenario in cui l’economia continua a mostrare segni di resilienza, potrebbero esserci tre strette monetarie, contrariamente alle due che si aspetta il mercato.

Le ultime parole pronunciate da Bullard sono al vetriolo e hanno aumentato il rischio di un ammutinamento in seno al braccio di politica monetaria dell’istituto centrale.

In un intervento all’emittente Bloomberg TV, Bullard, tra i membri con diritto di voto del FOMC, ha detto che ha preso in considerazione l’ipotesi di prendere le distanze dal modello di previsioni del board sui tassi, aggiungendo senza troppo entusiasmo che la politica della Fed è “in uno stato abbastanza buono“.

Il riferimento è ai grafici che illustrano le previsioni sui tassi guida di ogni singolo membro, ai quali Bullard non vorrebbe più partecipare. Il banchiere ha aggiunto di essere “sempre più preoccupato dalle linee guida fissate dalla banca” in fatto di costo del denaro, le quali potrebbero avere contribuito al crollo dei mercati di inizio 2016.

Nei grafici cosiddetti “dot plot” dell’istituto viene illustrata l’opinione di ogni membro votante della Fed sul livello che raggiungeranno i tassi di interesse nei prossimi anni, fino al 2018. Secondo Bullard la banca centrale dovrebbe piuttosto reagire ai dati di meeting in meeting.

Fonte: Bloomberg