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Btp Italia, perché ha così successo? Le opinioni di Drusiani e Plateroti a WSI Smart Talk

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Il Btp Italia ha riscosso grande successo tra i risparmiatori italiani ed è stato anche al centro della prima puntata di WSI Smart Talk, intitolata “Il ritorno dei mercati obbligazionari”. Nel programma, condotto dal direttore di WSI Leopoldo Gasbarro, sono intervenuti Claudio Brachino (direttore de “il Settimanale”, ed ex responsabile di tutta l’area giornalistica di Mediaset), Angelo Drusiani (Ersel Wealth Management e punto di riferimento per il mondo obbligazionario) e Alessandro Plateroti (direttore Notizie.it ed ex vicedirettore de “Il Sole 24 Ore”).

Le opinioni di Drusiani e Plateroti sui Btp Italia

Interpellato da Gasbarro sul fatto che il Btp Italia possa essere adatto a un risparmiatore di 58 anni, Angelo Drusiani di Ersel Wealth Management (e punto di riferimento per il mondo obbligazionario) ha risposto:

“C’è stato molto battage pubblicitario sul Btp Italia, ma non va dimenticato un aspetto: i risparmiatori italiani comprano il Btp Italia a prescindere dalla comunicazione di Governo e giornali, perché c’è un’affezione eccezionale. Credo che l’Italia sia l’unico Paese al mondo con questa caratteristica, tanto che in passato sono stati definiti BOT-people. Altro aspetto da considerare è che è vero che l’Italia emette tantissimi titoli di Stato, ma la richiesta ad ogni emissione è spesso anche doppia rispetto all’offerta, a conferma dell’appeal di questi titoli obbligazionari governativi. In un’ottica di diversificazione degli investimenti in titoli di Stato, il BTP Italia può essere considerato, ma non da solo. Andrebbero abbinati anche altri strumenti, italiani e non, ad esempio azionari o con scadenza superiore ai 5 anni del BTP Italia. L’Italia spesso è penalizzata dai mercati e dalla percezione degli investitori, soprattutto in merito al debito pubblico, ma bisogna ricordare che non c’è stata una volta che, a scadenza, lo Stato italiano sia stato insolvente”.

Meno ottimista è la visione di Alessandro Plateroti, direttore Notizie.it ed ex vicedirettore de “Il Sole 24 Ore”:

“La situazione è molto più articolata perché a novembre 2021 i tassi di interesse sui decennali italiani erano pari a 0,27%, oggi sono al 4,55%. Dalla nomina del nuovo Governo i tassi sono saliti di oltre l’1%, a prescindere dalla manovra di politica monetaria restrittiva della Bce. Questo significa che la percezione del mercato sull’Italia è ancora molto nervosa. Da parte mia ho sempre guardato con molta diffidenza i Governi che invitano le famiglie a comprare i propri di titoli di Stato. Prima di creare il patriottismo finanziario, lo Stato dovrebbe impegnarsi al patriottismo di Governo sui propri conti pubblici, perché la forza di un Paese si misura anche dall’attrattività del proprio debito nei confronti degli investitori internazionali”.

Quanto all’inflazione, a cui sono indicizzati i nuovi Btp Italia, e alle politiche monetarie delle banche centrali messe in campo per raffreddarla e riportarla al livello obiettivo, la view di Drusiani è chiara:

Non c’è altra scelta, purtroppo l’unico strumento per contrastare l’inflazione è il rialzo dei tassi di riferimento da parte delle banche centrali. Il tempo secondo me va misurato in 24 mesi circa e potrà portare buoni risultati”.