Economia

Brexit: tra burocrazia e controlli, come cambierà il commercio Ue-Uk

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Dopo il 31 dicembre 2020, ovvero dopo la fine del periodo di transizione prima dell’ingresso definitivo della Brexit, salvo diverso nuovo accordo, il Regno Unito non sarà più parte del territorio doganale e fiscale (IVA e accise) dell’Unione Europea. Questo vuol dire che la circolazione delle merci tra UK e UE verrà, dunque, considerata commercio con un Paese terzo.

Cosa comporterà tutto questo?

Mentre i negoziatori delle due parti continuano a lavorare con l’obiettivo di raggiungere un accodo al più presto, la fotografia di uno scenario possibile (il peggiore) è arrivata lo scorso settembre, quando centinaia di camionisti sono rimasti in coda per ore in attesa di attraversare la Manica a causa di uno sciopero dei funzionari della dogana francesi. Una scena che potrebbe tornare d’attualità tra meno di due mesi, quando saranno reintrodotti i controlli alla frontiera tra Europa e Regno Unito.

Tra burocrazia e controlli: scenari possibili

Per 40 anni gli scambi commerciali tra Londra e i paesi membri dell’Unione europea sono avvenuti senza condizioni. I camion che attraversano la la Manica non sono infatti sottoposti a nessun controllo. Quando il periodo di transizione terminerà sarà necessario compilare una serie di moduli. Si parla di circa 215 milioni di dichiarazioni doganali. Una quantità di lavoro per cui serviranno tra i 20 e 35 mila nuovi funzionari.

L’economia britannica e quella europea sono strettamente collegate. Nel 2019 il 43% delle esportazioni britanniche era destinato all’Unione. E secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale (2017), il 13% delle esportazioni europee finisce oltre Manica.

Regno Unito al lavoro per evitare congestione del traffico

Con l’uscita del Regno Unito dall’unione doganale europea saranno dunque necessari diversi controlli per assicurarsi che le merci – e gli animali – siano conformi agli standard normativi, e per prevenire il contrabbando.

Per evitare lo scenario peggiore, quello di una congestione del traffico in prossimità di Dover, il porto più trafficato del Regno Unito, gli autisti avranno bisogno di un permesso speciale prima di poter entrare. Il governo sta lavorando alla creazione di una rete nazionale di parcheggi, dove i camionisti potranno sbrigare le pratiche doganali prima di arrivare al confine, in modo da ridurre gli ingorghi.

Tutto questo lavoro aggiuntivo comporterà dei costi aggiuntivi e in ogni caso un ostacolo al commercio. Solo col tempo, le aziende britanniche scopriranno se ne valeva la pena.