Economia

Brexit: niente più chili e grammi. In Uk tornano libbre e once

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Addio al sistema metrico in Gran Bretagna nel post Brexit, si torna a libbre e once. Il governo conservatore inglese, guidato dal premier Boris Johnson, ha dato via libera alla possibilità da parte dei negozianti d’Oltremanica di utilizzare per i pesi dei loro prodotti le sole misure imperiali, come libbre e once al posto di chili e grammi.

A darne l’annuncio è stato David Frost, ministro della Brexit, con i sostenitori dell’uscita dall’Europa che hanno accolto molto positivamente il cambiamento.

Libbre e once: cosa cambia in UK nel post Brexit

Il sistema metrico in UK è stato introdotto dall’ex premier laburista Tony Blair che ordinò a migliaia di commercianti d’Oltremanica di sostituire (o perlomeno affiancare) il tradizionale ‘imperial pound’ al più europeo sistema metrico, rendendolo così obbligatorio per i negozi e le attività. L’Unione Europea richiede infatti a tutti i Paesi membri di utilizzare solo il sistema metrico. Tuttavia al Regno Unito era già stato permesso dal 1995 di utilizzare la doppia etichetta con il sistema imperiale sui prodotti, e la stessa eccezione era stata fatta per i cartelli stradali e le bevande alcoliche.

Ora con la Brexit, ormai a regime, tale sistema viene considerato come un’invadente imposizione dell’Ue negli affari nazionali.  Così il portavoce del premier Boris Johnson ha difeso l’iniziativa spiegando che fa parte di una serie di misure volte a creare il giusto ambiente normativo per sostenere l’occupazione e la crescita in tutto il Regno Unito.

Esultano gli esercenti che non avevano mai gradito grammi e chili, sentiti come una imposizione da parte dell’Unione europea. È molto probabile che nei maggiori centri del Regno, cambi poco o nulla in particolare nei supermercati, mentre sono pronti ad accogliere l’iniziativa i negozianti locali delle zone più rurali del Paese, in particolare dell’Inghilterra.

Il ritorno al sistema imperiale in Uk è l’ultima tappa di un percorso intrapreso dal governo britannico che sta passando a revisione tutte le regole europee applicate tramite normative nazionali negli anni, per determinare quali abrogare e quali mantenere. Tra queste anche la possibilità per i pub di servire le pinte col timbro della corona stampato sul bicchiere, vietato dalle direttive Ue.

Brexit: cosa cambia dal 1° ottobre

Novità in arrivo dal 1° ottobre 2021 per i cittadini dei Paesi membri dell’Unione Europea, degli Stati dello Spazio Economico Europeo o della Svizzera per cui non basterà più la Carta d’Identità come documento di viaggio per andare in UK. Per vacanze o brevi viaggi in Gran Bretagna sarà necessario possedere un Passaporto valido che non scada prima di lasciare il Regno Unito.

E’ bene ricordare che il passaporto è rilasciato ai cittadini italiani e per i maggiorenni ha durata decennale. Alla scadenza della validità, riportata all’interno del documento, non si rinnova ma si deve richiedere l’emissione di un nuovo passaporto. Esistono, però, delle eccezioni in cui basterà esibire la Carta Identità e non il passaporto in Gran Bretagna almeno fino al 31 Dicembre 2025. Parliamo dei casi in un cui un cittadino che proviene da un Paese dell’UE, del SEE o della Svizzera soddisfi almeno uno dei seguenti requisiti:

  • essere in possesso del settled or pre-settled status (EU Settlement Scheme);
  • aver fatto la domanda dell’EU Settlement Scheme (attesa dell’esito);
  • essere in possesso dell’EU Settlement Scheme family permit;
  • essere in possesso di un permesso di lavoro frontaliero;
  • essere un S2 Healthcare Visitor;
  • essere un Cittadino Svizzero in possesso del Service Provider from Switzerland visa.

Stesso discorso vale per i viaggi di chi è residente nel Regno Unito e vuole raggiungere familiari che sono cittadini dell’UE, del SEE o della Svizzera. In questo caso sarà necessario esibire un Passaporto valido ed almeno uno dei seguenti documenti:

  • EU Settlement Scheme family permit;
  • permesso familiare SEE rilasciato dal Regno Unito;
  • carta di soggiorno biometrica emessa dal Regno Unito (biometric residence card).

Per chi invece volesse studiare a Londra e dintorni, è bene sapere che da quest’anno, gli studenti italiani e tutti gli altri europei ed extra europei, verranno considerati studenti internazionali. Cosa cambia in sostanza per gli studenti Ue che vogliono lavorare all’estero? Gli studenti europei che stanno attualmente studiando nel Regno Unito o che hanno iniziato i loro studi prima di luglio 2021 pagheranno le stesse tasse e avranno lo stesso accesso alle facilitazioni finanziarie degli studenti britannici e queste condizioni si applicano per tutta la durata del loro corso di studi.

Da agosto 2021, gli studenti che si recano nel Regno Unito per studiare presso un’università del Regno Unito, dovranno richiedere un visto. I corsi di lingua di durata inferiore a 6 mesi sono esenti da questo requisito. Ogni università stabilirà le proprie tasse per gli studenti dell’UE.

Il governo inglese ha abbandonato il progetto Erasmus e ha deciso di lanciare il programma di scambio su scala internazionale Alan Turing, dal nome dal matematico inglese , che durante la Seconda Guerra mondiale inventò una macchina in grado di decodificare i codici dell’Enigma Machine dei nazisti.

Per i progetti già avviati con l’Erasmus, questi continueranno per la loro intera durata, compresi quelli in cui il finanziamento va oltre il 2020. Da settembre 2021 in poi, migliaia di studenti potranno studiare e svolgere tirocini in tutto il mondo attraverso il un nuovo programma Turing.

In alcuni casi, per presentare domanda di iscrizione a un corso universitario di primo livello, potrebbe essere richiesto di conseguire l’attestato IELTS,  riconosciuto da tutte le università del Regno Unito come documento in grado di dimostrare una sufficiente padronanza della lingua inglese.