Economia

Brexit: Ue presenta bozza accordo, May la rifiuta subito

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LONDRA (WSI) – Il grande giorno per la Brexit è arrivato e le trattative sono già in pericolo. La Commissione Europea ha presentato la sua prima bozza per il trattato di uscita di Londra dal mercato unico, l’accordo di recesso come si dice in gergo. Nel testo, approvato oggi dall’organo esecutivo d’Europa, non ci sono sorprese per il governo britannico, essendo presenti gl accordi legalmente già stretti con il Regno Unito.

Il vero problema è che nessuna delle proposte chiave avanzate da Downing Street o dall’opposizione al governo, per una Brexit più soft, funziona perché nessuna di esse sarà accettata così com’è dall’Ue. Dal canto suo, i conservatori di Theresa May e nessun governo britannico – se è per quello – accetteranno mai, come ha proposto Guy Verhofstadt, che in Irlanda del Nord valgano un giorno le stesse regole dell’Eire (Repubblica d’Irlanda, facente parte del blocco UE).

E infatti in riferimento al testo May ha fatto sapere al parlamento europeo che “nessun primo ministro britannico potrà mai accettarlo”, aggiungendo che con le autorità dell’Unione Europea prevede chiarire la sua posizione ferma. Si tratta di un accordo inaccettabile non solo per il governo inglese, ma anche per i parlamentari nordirlandesi e per i cittadini britannici di tutti i partiti e di tutte le aeree.

Brexit, cosa dice la bozza Ue dell’accordo

Nello specifico, nella bozza si dice per esempio che l’accordo sull’Irlanda entrerà in vigore a partire dalla fine del periodo di transizione e che l’accesso al mercato unico delle autorità inglesi potrà rimanere sospeso durante i due anni successivi alla firma dell’intesa. Detto questo Barnier ha sottolineato che non è da “dare per scontato” che ci sarà un periodo di transizione.

I diritti dei cittadini saranno protetti, ha assicurato Barnier ricordando che non c’è tempo da perdere, che vanno appianate le divisioni e che vanno accelerati i tempi. I governi potranno fare le loro considerazioni contribuendo alla stesura del testo definitivo. Il trattato sulla Brexit consente di apportare modifiche anche in un secondo momento, per esempio per evitare controlli troppo duri al confine con l’isola irlandese.

Le 120 pagine del trattato costituiscono il primo tentativo di Bruxelles di mettere nero su bianco questioni giuridiche concordate con il Regno Unito sulle sue condizioni di uscita e di precisare ciò che resta ancora da fare. Le divergenze sono ancora tante. La questione più controversa rimane quella dell’Irlanda e si prevede che la bozza specificherà che Irlanda del Nord dovrebbe seguire le regole del mercato unico dell’UE per evitare una “frontiera dura”, se non si trovano alternative.

Il Times scrive stamattina che il governo May darà una risposta “vigorosa” al testo dell’Unione Europea sul tema caldo dell’Irlanda del Nord, chiarendo che il primo ministro si rifiuterà di “firmare tutto ciò che minaccia l’ integrità costituzionale del Regno Unito”.

“A tre settimane e mezzo dal Consiglio europeo e in un momento in cui il tempo stringe sono preoccupato perché abbiamo poco tempo da qui al prossimo autunno, quando dovremo raggiungere un accordo col Regno Unito sulle condizioni del suo recesso ordinato dall’Ue, come ha chiesto”.

Così il capo negoziatore della Ue sulla Brexit Michel Barnier, illustrando il progetto di testo sull’accordo di recesso che verrà discusso e adottato oggi dal collegio dei commissari Ue, e che dovrà essere approvato dai 27 Stati membri e dal Parlamento europeo, prima di essere messo sul tavolo negoziale col Regno Unito. (Segui l’intervento di Barnier in diretta video, sotto).

Si tratta di un testo che “non contiene sorprese – ha spiegato Barnier – poiché traduce in termini giuridici, in 168 articoli e 120 pagine, i nostri impegni comuni presi a dicembre, quelli che troviamo nell’accordo congiunto, sui diritti dei cittadini, la soluzione degli aspetti finanziari, e l’Irlanda”. Barnier ha evidenziato che “restano divergenze importanti con la Gran Bretagna sul periodo di transizione” dopo la Brexit.

“Con tutte queste divergenze la transizione non è già un dato di fatto. Discuterò con David Davis di tutti questi punti ed è essenziale che si facciano progressi con un negoziato politico. Dovremo progredire insieme su questi temi”.