LONDRA (WSI) – Per non rischiare di vedere il valore dei propri risparmi depauperato del 20%, come stimano gli economisti in caso di Brexit, nel giorno del referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, i cittadini di Londra, la capitale del capitalismo, stanno facendo numerosi la fila agli sportelli del bancomat per prelevare le loro sterline oppure per cambiare le divise britanniche in euro e dollari.
Sono immagini che ricordano da vicino quelle viste a Mosca dopo lo scoppio della crisi del rublo, a Ginevra subito dopo che la Banca centrale decise di lasciare il franco libero di scambiare slegandolo dall’euro a cui era legato al tasso fisso indicativo di 1,20 franchi svizzeri, oppure ancora in Grecia e a Cipro per paura che venissero imposti controlli di capitale e prelievi forzosi.
Sono scene che uno non si aspetterebbe di vedere nella capitale della finanza europea, la City londinese. E invece come riporta il Financial Times “lunghe file si sono formate fuori dalle agenzie di cambio valuta a Londra giovedì, con la gente intenzionata a cambiare sterline in vista dell’esito del referendum” sulla Brexit.
Banche pronte a imporre controlli di capitale
L’ultima volta che tante persone si sono messe a fare la coda per prelevare i loro capitali depositati in banca era all’inizio della crisi finanziaria nel 2007, quando la banca Northern Rock subì un fenomeno di corsa agli sportelli che portò alla fallimento dell’istituto di credito stesso.
Per evitare uno scenario simile e prepararsi all’evento di Brexit, incoraggiate dalle autorità di controllo, diverse banche tra cui HSBC stanno studiando un modo efficace per poter imporre controlli di capitale in caso di emergenza. Stando a quanto riportato dal Financial Times le autorità di regolamentazione hanno chiesto alle banche di condurre uno stress test che tenesse conto di un calo della sterlina del 20%.
Intanto sui mercati la situazione si fa sempre più tesa: i trader hanno riferito che il volume degli strumenti derivati usati per proteggersi contro un eventuale crollo della valuta britannica e dell’azionario è salito su livelli che non si vedevano dai tempi dello scoppio della crisi del debito sovrano dell’area euro nel 2011.
Vendite quattro volte superiori
Gli ordini online e al telefono presso le agenzie di cambio valuta sono aumentati d’improvviso in seguito agli ultimi dibattiti televisivi, che hanno spostato di nuovo l’ago della bilancia verso il fronte del No all’Europa, a quanto dice il quotidiano finanziario inglese, che ha raccolto opinioni per avere meglio il polso della situazione nel Regno Unito poche ore prima del voto.
L’agenzia di cambio Travelex ha fatto sapere che gli ordini online per cambiare sterline in euro e dollari sono stati del 30% più alti oggi rispetto alla settimana prima e che c’è stato anche un incremento del 20% del numero delle visite da parte dei clienti negli ultimi due giorni.
Per il Post Office – le poste britanniche – la somma complessiva delle valute straniere cambiate martedì scorso è stata quattro volte superiore rispetto allo stesso giorno dell’anno prima, mentre le vendite alle filiali sono state del 49% più alte. Il clima è insomma molto teso.
Oggi alle urne si recheranno 46,5 milioni di cittadini. Gli ultimi sondaggi danno il fronte del Remain in vantaggio di un soffio. I primi exit poll attendibili usciranno alle 22 ora locale. L’esito è quanto mai incerto e i cittadini londinesi non sembrano intenzionati a correre alcun rischio.
Fonte: Financial Times