Economia

Brexit, BoE trema di fronte a ipotesi no-deal: “rischio paralisi imprese”

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L’ipotesi di un divorzio Gran Bretagna – Ue senza accordo continua a sollevare forti preoccupazioni per le conseguenze negative che uno scenario del genere rischia di avere sull’economia britannica.

A riaccendere i riflettori sulla questione ci ha pensato oggi il governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, che in un’intervista alla BBC, ha spiegato:

“Un certo numero di imprese non sarebbe in grado di operare e potenzialmente si tratta di un numero importante”, aggiungendo che tra i settori più colpiti da una ‘hard Brexit’ Carney spicca quello dell’auto e più in generale dei mezzi di trasporto, così come l’industria chimica e alimentare.

Il Governatore della Banca d’Inghilterra ha fatto inoltre  cenno ai problemi per la grande distribuzione che deriverebbero dall‘importazione di merci deperibili dall’Unione europea incompatibili con lo stoccaggio doganale. Una Brexit senza accordo significherebbe il passaggio brusco della Gran Bretagna sotto le regole della Wto con i diritti di dogana e le barriere non tariffarie.

Le dichiarazioni odierne arrivano all’indomani della decisione di lasciare inalterato il costo del denaro. Una decisione presa proprio alla luce dei rischi che un’uscita disordinata possa creare forte choc all’economia britannica.

E a quanto pare la Gran Bretagna sta accelerando il piano per una Brexit senza accordo allocando un’ulteriore somma di 2,1 miliardi di sterline per accumulare medicinali, assumere funzionari di frontiera e finanziare una delle più grandi campagne pubblicitarie in tempo di pace.