Società

Botta e risposta Trump-Nato, Stoltenberg: “record di spesa militare”

La conferma è arrivata dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: nel 2024, 18 Stati membri dell’Alleanza atlantica spenderanno per la difesa il 2% del loro Pil. Non solo. Gli Stati europei investiranno per la prima volta un totale di 380 miliardi di dollari, equivalenti al 2% del loro prodotto interno lordo combinato.

Così Stoltenberg prova a mettere a tacere le polemiche sollevate nei giorni scorsi da Donald Trump, il probabile candidato repubblicano alle prossime elezioni negli Stati Uniti che, durante un comizio in South Carolina, ha dichiarato che “incoraggerebbe” la Russia ad attaccare i membri della Nato che non contribuiscono al 2 per cento del Pil per le spese militari come parte dell’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti.

Usa plaudono all’aumento delle spese

Gli Usa hanno accolto con favore la notizia “Penso che sia estremamente importante”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller dopo l’annuncio di Stoltenberg.

Ma per Stoltenberg non è comunque abbastanza: “Gli alleati europei stanno spendendo di più. Tuttavia, alcuni di loro hanno ancora molta strada da fare, perché al vertice di Vilnius abbiamo concordato che tutti gli alleati dovrebbero investire il 2% e che il 2% è il minimo.” Stoltenberg ha poi risposto anche, senza citarlo, a Donald Trump, i che aveva minacciato di non intervenire in soccorso dei Paesi europei che non raggiungono il target del 2% di spesa. “Ogni allusione al fatto che non ci difenderemo a vicenda mina la sicurezza di tutti noi e aumenta i rischi. Pertanto è importante comunicare chiaramente con le nostre azioni e con le nostre parole che sosteniamo l’impegno della Nato a proteggere e difendere tutti i suoi Paesi”, le parole del Segretario generale.

Quali Paesi fanno parte della Nato

La NATO conta attualmente 31 membri, la maggior parte dei quali sono Paesi europei, oltre a Stati Uniti e Canada. I membri della NATO vanno da grandi Paesi come Gran Bretagna, Francia, Germania e Turchia a piccole nazioni come Islanda e Montenegro.
L’ultimo Paese ad entrare nel Patto Atlantico è Finlandia, che ha aderito lo scorso aprile in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La Svezia ha chiesto di aderire insieme alla Finlandia, ma sta aspettando che l’Ungheria ratifichi la sua domanda come ultimo passo importante prima dell’adesione.
Durante la Guerra Fredda, l’obiettivo principale della NATO era proteggere l’Europa occidentale dall’Unione Sovietica. Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, la NATO si è allargata ai Paesi dell’ex blocco comunista dell’Europa centrale e orientale.

Le critiche di Trump sulla Nato

In qualità di presidente degli Stati Uniti dal 2017 al 2021, Trump ha spesso criticato la NATO e i suoi membri, come la Germania, accusandoli di non pagare abbastanza per la propria difesa e di fare affidamento su Washington per la loro protezione. In questo modo, ha messo apertamente in discussione il principio della difesa collettiva. Seppure con toni meno aspri, anche altre amministrazioni statunitensi hanno accusato gli europei di non spendere abbastanza per la difesa.

Trump ha portato le sue critiche a un livello più alto, durante un comizio elettorale sabato scorso a Conway, in South Carolina, quando ha riportato una conversazione con il “presidente di un grande Paese”. “Non paghi? Sei moroso?” ha detto Trump “No, non ti proteggerò. Anzi, incoraggerei [la Russia] a fare quel diavolo che vuole. Devi pagare. Devi pagare i conti”, ha detto Trump ad una folla inneggiante.

Come si finanzia la Nato

Trump ha spesso accusato gli altri membri della Nato di non pagare le loro quote, dando l’impressione che l’alleanza sia come un club con quote di iscrizione. In realtà la Nato si finanzia in modo diverso: in parte con fondi comuni a cui tutti contribuiscono. Ma la maggior parte della sua forza proviene dalle spese per la Difesa nazionale dei membri per mantenere le forze e acquistare armi che possono essere utilizzate anche dalla Nato.
Ciò premesso, i membri della NATO si sono impegnati a spendere ogni anno almeno il 2% del loro Prodotto Interno Lordo (PIL) per la difesa – e la maggior parte di essi non ha raggiunto questo obiettivo lo scorso anno.

Chi ha raggiunto il target del 2%

Secondo le stime della NATO, 11 membri hanno raggiunto l’obiettivo del 2% nel 2023. Si tratta di Polonia, Stati Uniti, Grecia, Estonia, Lituania, Finlandia, Romania, Ungheria, Lettonia, Gran Bretagna. e Slovacchia.

La Germania, il peso massimo dell’economia europea, è stata stimata all’1,57% anche se funzionari tedeschi hanno detto che si aspettano di raggiungere l’obiettivo del 2% quest’anno, in parte grazie a un fondo speciale da 100 miliardi di euro istituito in risposta alla guerra della Russia in Ucraina. Secondo i dati della NATO, i paesi con la spesa più bassa in termini di percentuale del PIL nazionale sono stati Spagna, Belgio e Lussemburgo. Secondo l’agenzia Reuters, la Nato dovrebbe rilasciare nuovi dati nei prossimi giorni. E questi dati potrebbero mostrare un incremento nel numero di alleati che hanno raggiunto l’obiettivo del 2%.

L’Italia resta sotto l’obiettivo Nato

Per quanto riguarda le spese militari richiesto dalla Nato, il nostro Paese non raggiunge il target del 2% del Pil. Nel 2023 abbiamo speso l’1,46% e nel biennio in corso spenderemo di meno secondo i documenti programmatici ufficiali (1,43% nel 2024, 1,45% nel 2025). Quanto all’obiettivo del 2%, il documento fa presente che l’obiettivo nazionale è di centrare la percentuale del 2% nel 2028, cioè tra 5 anni.

Che cosa dice l’art. 5 della Nato

Nell’articolo 5 del trattato istitutivo, i membri della NATO dichiaravano che un attacco armato contro uno o più di essi in Europa o in Nord America “sarà considerato un attacco contro tutti loro”. Tuttavia, l’Articolo 5 non prevede l’impegno ad una risposta militare automatica per aiutare un alleato sotto attacco. Ciò significa che la forza dell’articolo 5 dipende dalle chiare dichiarazioni dei leader politici che sosterranno l’azione. Questo è uno dei motivi per cui i commenti di Trump hanno suscitato tanto scalpore, soprattutto perché sono arrivati ​​in un momento di crescente allarme nella NATO riguardo alle intenzioni della Russia, in seguito all’invasione dell’Ucraina. Suggerendo che non avrebbe intrapreso un’azione militare per difendere un alleato, Trump ha minato i presupposti che danno forza all’Articolo 5.

“Qualsiasi suggerimento che gli alleati non si difenderanno a vicenda mina tutta la nostra sicurezza, compresa quella degli Stati Uniti, e mette i soldati americani ed europei a maggior rischio”, ha rsiposto il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.