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BORSE USA IN NETTO CALO A META’ SEDUTA

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Dopo un breve tentativo di recupero, i mercati azionari USA tornano a perdere terreno sull’onda del dato inferiore alle attese sull’indice Philly Fed di giugno.

A livello settoriale, acquisti su servizi petroliferi, carta e oro (GOX). In calo invece biotech (BTK), broker (DJ_SCR), farmaceutici (DRG) e compagnie aeree (XAL).

Alle 18:00 italiane (le 12:00 ora di New York) al New York Stock Exchange erano stati scambiati 589 milioni di pezzi, mentre al Nasdaq ne erano passati di mano 909 milioni. Al NYSE i titoli in rialzo erano 1.136, contro 1.952 in ribasso, mentre al Nasdaq il rapporto era di 1.086 a 1.795. I nuovi massimi al NYSE erano 129, contro 4 nuovi minimi, mentre al Nasdaq il rapporto era di 138 a 1. L’indice della volatilita’ implicita VIX segnava un rialzo dello 0,69%, a 21,75 punti. Al mercato dei Treasury, immediatamente prima della comunicazione del Philly Fed, il rendimento sulla scadenza a 10 anni (TNX), benchmark della categoria, si attestava al 3,39%, mentre quello sulla scadenza a 2 anni era all’1,19%. Subito dopo la comunicazione dell’indice, lo yield sul decennale e’ sceso al 3,33%, per poi risalire. Ricordiamo che il rendimento segue un andamento inverso rispetto ai prezzi. Da segnalare che lo yield sui titoli a 2 anni continua a muoversi sotto il tasso sui Fed Fund, un evento verificatosi solo altre cinque volte negli ultimi 14 anni e seguito in ciascuna occasione da una revisione al ribasso del costo del denaro.

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Dopo le buone notizie sull’attivita’ economica nello Stato di New York (Empire State Index), il mercato attendeva con ottimismo il dato della Fed di Philadelphia. E invece e’ arrivata la sorpresa negativa. A giugno l’indice si e’ attestato a 4 punti. Le previsioni piu’ caute erano per un dato a quota 4,1, ma molti si aspettavano addirittura un balzo a 11 punti. Il dato e’ comunque in netto miglioramento rispetto al mese precedente (-4,8 punti).

Cresce intanto l’attesa per la decisione della Fed sui tassi d’interesse, che determina forti oscillazioni sul mercato del reddito fisso. Dopo la pausa di ieri, tornano ad aumentare le probabilita’ di un taglio di 50 punti base. Ricordiamo che il meeting del FOMC e’ fissato per il 24-25 giugno.

Sempre sul fronte macroeconomico, sono risultate leggermente inferiori alle previsioni le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione, mentre ha raggiunto un nuovo record il deficit delle partite correnti, anche se gli esperti si aspettavano di peggio. Migliore delle attese anche il Superindice economico di maggio (+1,0% contro il +0,7% previsto dal mercato), che conferma che la ripresa, per quanto lenta, e’ in atto. “Due mesi consecutivi di crescita riflettono l’inizio di un trend al rialzo”, hanno dichiarato gli esperti del Conference Board nel comunicare il dato.

Per quanto riguarda i profitti delle aziende, hanno battuto le stime i risultati della banca d’affari Lehman Brothers (LEH – Nyse). Le previsioni erano per un EPS di $1,17, ma LEH e’ riuscita a portare a casa addirittura $1,67 per azione, con un fatturato in aumento del 37,8% ($2,3 miliardi contro gli $1,7 attesi). Migliori del previsto, anche i numeri del produttore di chip Micron Technology (MU – Nyse), comunicati ieri dopo la chiusura delle contrattazioni, e della societa’ di software A.G. Edwards (AGE – Nyse).

Ma sul mercato pesano le voci di un imminente profit warning della conglomerata General Electric (GE – Nyse). Il titolo della societa’ con la piu’ alta capitalizzazione di borsa al mondo e’ in netto calo negli scambi.

Occhio infine ai movimenti indotti dalla scadenza di future e opzioni su indici e azioni, in calendario domani. Improvvise accelerazioni della volatilita’ (VIX) potrebbero essere impostate per esigenze di copertura scollegate da motivazioni fondamentali.

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