Società

BORSE UE: INGESSATE MA IL TONO E’ BUONO

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Mercati ingessati, dicono gli analisti analizzando l’andamento dei listini europei in attesa dei dati sull’inflazione Usa e della manovra della Federal Reserve (Banca centrale americana).

Saranno anche ingessati, ma vanno alla grande e vedono forti flussi di denato su telecomunicazioni, media, tecnologici (tmt). La migliore in assoluto è Stoccolma, in rialzo del 3,13%. A fare da traino è Eicsson: la società svedese è stata scelta da Vodafone, il maggiore operatore telefonico del mondo, per la creazione e gestione della sua rete cellulare di terza generazione (Umts; con questi telefonini si potranno anche inviare e ricevere dati via Internet).

A Parigi il Cac-40 cresce dell’1,40%; a Londra +0,92%; a Madrid l’Ibex guadagna l’1,18% con ottime performance di Telefonica, premiata dal mercato dopo l’aumento dell’utile netto fatto registrare nel primo trimestre dell’anno. Bene anche Telepizza.

E infine Francoforte, +1,36% per il Dax. Sul Nuovo Mercato tedesco aria frizzante grazie al titolo della casa d’aste Ricardo.de che ha toccato un rialzo massimo del 21% per poi attestarsi su un progresso del 18,59% a 118 euro (un euro vale 1936,27 lire) dopo l’annuncio della fusione con il concorrente britannico Qxl.com. Quest’ultimo guadagna l’1,11% dopo un rialzo del 7% poco dopo l’annuncio.

La fusione prevede la scomparsa del marchio Ricardo dal mercato britannico delle aste online; per gli altri Paesi dove i due siti sono presenti in contemporanea sarà presa una decisione in un secondo tempo. Oltre alla Germania, Ricardo è attiva in Olanda, Svizzera e Gran Bretagna con 670 mila utenti alla fine di marzo.

Gli azionisti della società tedesca avranno il 43% di quella nuova che si chiamerà Qxl Ricardo plc e sarà quotata alla Borsa di Londra e al Nuovo mercato tedesco.

In sofferenza invece il titolo Bmw, che cede lo 0,61%. La famiglia Quandt ha fatto sapere quest’oggi che “non sta assolutamente considerando di vendere la propria quota nella Bmw”. I Quandt possiedono circa il 46% della casa di Monaco.