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BORSE UE IN PREDA AL NERVOSISMO RIDUCONO LE PERDITE

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Borse europee sull’ottovolante. Giornata nervosa sui mercati con indici azionari in altalena.

Dopo un avvio in timido recupero i listini hanno imboccato con decisione la strada ribassista ribassista per poi migliorare progressivamente.

Alle 11.45 circa ora italiana Milano, Parigi, Francoforte e Londra hanno invertito rotta con guadagni che sfiorano il mezzo punto percentuale. Resta negativa Madrid ma con un calo dell’1% rispetto al -3% dei minimi di giornata. Stabile Amsterdam, riduce la flessione anche Atene che arretra dell’1,15%.

Sotto i riflettori le indicazioni arrivate in mattinata con le previsioni di primavera della Commissione europea, che confermano che nell’UE è in corso la ripresa economica.

Dopo aver conosciuto la più grave recessione della sua storia, l’economia dell’UE, secondo le previsioni, crescerà infatti dell’1% nel 2010 e dell’1,7% nel 2011. Rispetto alle previsioni elaborate dalla Commissione in autunno, per quest’anno ciò implica una revisione al rialzo di ¼ di punto percentuale, dato che i paesi UE beneficiano di un contesto esterno più favorevole.

Ciononostante, la ripresa continua ad essere frenata da una domanda interna ancora debole. Si prevede che la velocità della varierà da uno Stato membro all’altro, in funzione delle rispettive circostanze e delle politiche perseguite.

Le condizioni del mercato del lavoro hanno recentemente mostrato qualche segno di stabilizzazione: si prevede che il tasso di disoccupazione nell’UE quest’anno si attesterà a un livello più basso rispetto alle previsioni precedenti, ma sarà comunque vicino al 10%.

Le misure fiscali temporanee adottate sono state essenziali per imprimere una svolta all’economia dell’UE, ma hanno anche contribuito ad aggravare il debito pubblico, che, secondo le previsioni, nel 2010 toccherà il 7,2% del PIL, per poi diminuire lievemente nel 2011.

Olli Rehn, commissario UE per gli Affari economici e monetari, ha dichiarato: “Il miglioramento delle prospettive di crescita economica quest’anno è una buona notizia per l’Europa. Adesso dobbiamo garantire che la crescita non sarà compromessa dai rischi che gravano sulla stabilità finanziaria. Una crescita sostenibile richiede uno sforzo deciso in termini di risanamento del bilancio e di riforme intese a migliorare la produttività e l’occupazione”.

Nell’UE la recessione economica si è conclusa nel terzo trimestre del 2009, grazie in gran parte alle misure eccezionali anticrisi attuate con il piano europeo di ripresa economica, ma anche ad altri fattori a carattere temporaneo. Al di là del rimbalzo iniziale, la ripresa si sta dimostrando più graduale rispetto ad altri episodi del passato. Non si tratta di un dato sorprendente, data la natura straordinaria della recente crisi. I rialzi ciclici che seguono le crisi finanziarie tendono ad essere più modesti che in altre circostanze. Come altri paesi sviluppati, l’UE dovrà far fronte alle conseguenze della crisi ancora per un certo periodo.