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BORSE UE: IL SELL OFF NON SI FERMA. E LA STERLINA INTANTO AFFONDA

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Pessimo avvio di giornata per le borse europee, che proseguono il trend pesantemente ribassista avviato negli ultimi giorni, dopo il crollo di Wall Street e di Tokyo.

Vendite incontrollate stanno ancora contagiando le borse mondiali, sul dilagare dei timori di una ricaduta della crisi, se dovesse concretizzarsi il timore di un default da parte della Grecia ed un contagio ad altri Paesi di Eurolandia.

Intanto, l’euro tenta di recuperare terreno dai minimi toccati la vigilia, posizionandosi sugli 1,266 USD (+0,25%). In caduta anche il petrolio, che viaggia a 76,7 dollari al barile, mentre l’oro si mantiene poco sopra la soglia dei 1.200 dollari l’oncia.

A disturbare l’umore degli operatori contribuisce l’attesa per gli esiti delle elezioni in Gran Bretagna, il cui risultato appare ancora fortemente incerto.

L’incertezza sulla maggioranza in Parlamento dopo il voto in Gran Bretagna, affonda la sterlina, che scende ai minimi da un anno sul dollaro e cala sull’euro. Il pound arretra a 1,4596 sul dollaro, il minimo dalla fine di aprile del 2009 e scende fino a 84,43 pence sull’euro.

Oggi l’attesa degli operatori è per i dati sul mercato del lavoro in America. In agenda anche il dato sulla produzione industriale della Germania.

Intanto alle 9.15 circa ora italiana, tra le piazze europee la peggiore è quella di Bruxelles, che flette del 2,98% a 2329,14 punti, seguita da Parigi che scende del 2,78% a 3457,1 punti.

Male anche Amsterdam che segna un decremento del 2,68% a 317,46 punti, assieme a Lisbona che cede il 2,65% a 6644,02 punti. Sotto i due punti le pewrdite di Madrid a 9168,5 punti (-1,97%), Francoforte a 5791,7 punti (-1,97%) e Londra a 5204,86 punti (-1,07%).

Anche Piazza Affari avvia l’ultima seduta della settimana ancora in rosso profondo, dopo il giovedì nero, che ieri l’ha vista protagonista, insieme alle principali borse del Vecchio Continente prima e di Wall Street poi, di un crollo memorabile.

Il rischio contagio esiste e ne fa parte anche l’Italia. E’ bastata questa dichiarazione di Moody’s a far crollare, la vigilia, i listini milanesi, e a nulla sono servite poi le varie rassicurazioni provenienti da Bankitalia e Fitch, che hanno tentato di rimediare alle valutazioni di Moody’s.

A nulla sono servite neanche le parole rassicuranti del Presidente della BCE, Jean Claude Trichet, che nella consueta conferenza stampa successiva alla decisione dell’istituto centrale di lasciare invariato il costo del denaro all’1%, ha per l’ennesima volta ribadito che l’attuale livello dei tassi è appropriato e che l’economia globale sta recuperando “a passo moderato”.

Il Ftse All Share ha avviato la seduta in calo dell’1,74% a 19.778 punti mentre il Ftse Mib è arretrato dell’1,69% a 19.798 punti. Il Ftse Mib Cap ha aperto in rosso dell’1,37% a 22608 punti e il Ftse Star scivola dell’1,72% a 10.446 punti.

Quasi tutte frecce rosse nel paniere Ftse Mib, con la sola eccezioni di alcuni titoli legati al settore bancario, che sembrano irare il fiato dopo il crollo si ieri.