Una serie di trimestrali positive e i rialzi del gruppo FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google) spingono Wall Street con il Nasdaq che raggiunge i massimi di sempre. In Europa il futuro della locomotiva economica Europea in bilico dopo che sono saltati i colloqui per formare una coalizione di governo innervosisce i mercati valutari, con l’euro che accusa il colpo sul Forex (vale $1,1730 al momento). La situazione di instabilità politica in Germania è la più difficile dal Dopo Guerra. Dopo il no dei Liberali alla coalizione con i conservatori di Angela Merkel e i Verdi, la Cancelliera in pectore dovrà rassegnarsi a formare un governo di minoranza. L’altra opzione, quella preferita dalla Cancelliera, è ritenuto dagli analisti e commentatori lo scenario peggiore: il ritorno alle urne a inizio 2018 della quarta potenza economica mondiale.

Il nodo cruciale su cui non è stato trovato un punto d’incontro è stato quello riguardante l’immigrazione: Chirstian Lindner, leader dei Liberali, ha dichiarato che è meglio non formare un governo piuttosto che formane uno su cattivi presupposti. Restando sul versante politico, pesano ancora le persistenti incertezze sulle chance di implementazione della riforma fiscale Usa. Intanto il Venezuela sta andando incontro a un default molto caotico, con i negoziati con i creditori per la ristrutturazione di un debito da 60 miliardi di dollari che non stanno portando da nessuna parte.

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Il quarto mandato di Merkel è in dubbio. Anche se i Liberali hanno aperto alla possibilità di partecipare a un governo di minoranza, c’è ancora il rischio di tornare alle elezioni. L’incertezza pesa sui mercati tedeschi e sull’euro. Il presidente della Germania prende la parola nel primo pomeriggio: potrebbe essere una seduta di fuoco politica, ma non bisogna dimenticare che finora i fattori di instabilità politica hanno avuto un impatto solo a breve termine sui mercati, con le aziende che non hanno ridotto assunzioni o investimenti.
Le Borse e l’euro stanno recuperando dopo lo sbandamento iniziale successivo alle crescenti tensioni politiche in Germania. L’andamento sfida talmente la razionalità dei fatti che gli analisti di Societe Generale hanno incominciato a chiedersi se forse la stabilità di governo non sia sopravvalutata. Dopo aver perso 80 punti base in un batter d’occhio, l’euro e il Dax sono tornati brevemente in positivo.
Kit Juckes, analista sul Forex per Societe Generale, scrive che forse quello che ci stanno dicendo i mercati – che dopo una reazione negativa ora ignorano di fatto l’incertezza politica nella quarta potenza economica mondiale – è che un governo di minoranza guidato da Merkel o nuovi colloqui per formare un altro tipo di coalizione non sono scenari così negativi. L’importante è che l’economia sia in salute. Il range di 1,1480-1,1880 sul cross euro dollaro tiene e anzi siamo sulla parte alta di questa forchetta di prezzo.
Kit Juckes, analista sul Forex per Societe Generale, scrive che forse quello che ci stanno dicendo i mercati – che dopo una reazione negativa ora ignorano di fatto l’incertezza politica nella quarta potenza economica mondiale – è che un governo di minoranza guidato da Merkel o nuovi colloqui per formare un’altra coalizione non sono scenari così negativi. L’importante è che l’economia sia in salute. Il range di 1,1480-1,1880 sul cross euro dollaro tiene e anzi siamo sulla parte alta di questa forchetta di prezzo.
La giornata agitata sul cambio euro dollaro, con rimbalzo in territorio positivo dopo i minimi di inizio seduta, ha prodotto una curva particolare, una figura monte valle monte che gli analisti di City Index hanno definito “il sorriso di Merkel”.
Sui mercati europei e in particolare sul cambio euro dollaro la volatilità è salita nettamente questa mattina, un segnale del fatto che i trader sono innervositi dalle prospettive della regione. Detto questo, i livelli sono ancora molto distanti da quelli raggiunti in aprile, quando Emmanuel Macron e Marine Le Pen si apprestavano a sfidarsi nel secondo turno delle elezioni presidenziali francesi.
Gli analisti del gruppo T. Rowe Price prevedono che la curva dei rendimenti obbligazionari Usa si appiattisca completamente l’anno prossimo. Più difficile invece è dire in che modo avverrà, se per via di una convergenza al rialzo, al ribasso o entrambe le cose. Durante una conferenza stampa Mark Vaselkiv, chief investment officer del mercato dei Bond presso T. Rowe Price, ha dichiarato che “il livello massimo del rendimento dei Treasuries decennali dovrebbe avvicinarsi al livello finale dei fed funds e questo implica una curva dei rendimenti completamente piatta.
Secondo lui la Fed rispetterà le promesse, che sono per due o tre rialzi dei tassi l’anno prossimo. Il risultato sarà che la differenza tra il debito a breve e a lungo termine potrebbe finire per essere azzerata nel secondo semestre del 2018. Con l’inflazione che dà segnali di stabilizzarsi e con il tasso di disoccupazione più basso dal 2000, le attese degli economisti sono per un ciclo aggressivo di strette monetarie. Gli economisti di Goldman Sachs e JP Morgan Chase scommettono su quattro rialzi del costo del denaro l’anno prossimo, piuttosto che i tre impliciti nelle proiezioni di mercato.
Il titolo di Credito Valtellinese è stato nuovamente sospeso per eccesso di rialzo. Dopo un guadagno del 45% CreVal in borsa si è portato a 1,249 euro, tornando ai livelli di giovedì scorso.
Chiude in rialzo il Ftse Mib. In cima al listino Mediaset guadagna oltre il 4%. Positive anche Cnh Industrial, Buzzi Unicem, Banco Bpm e Azimut. Chiudono in perdita invece Leonardo, Terna, Brembo, Ferragamo e Poste Italiane.
Dopo i guadagni della vigilia, a metà seduta Piazza Affari viaggia a ridosso dello a parità. Tra le blue chip, Enel positiva (+0,58%), nel giorno della presentazione del piano strategico 2018-20. Tra i plus investimenti complessivi per 24,6 mld, la politica dei dividendi prevede un pay-out del 70%.
Sempre in battuta Mps, il titolo della banca senese spunta un progresso del 3,65% a 4,26 euro. Il Beta del titolo, una della componenti per il calcolo del costo del capitale, resta piuttosto elevato considerando come le azioni, dalla loro riammissione in Borsa, continuino ad amplificare ampiamente i movimenti rispetto all’andamento dell’indice generale e di quello settoriale. Tra i titoli minori, gran rimbalzo di Carige +15% sulla scia delle ricoperture tecniche dopo il sell off dei giorni scorsi.
Prendono forza le Borse europee, che al momento guadagnano tutte circa mezzo punto percentuale con Londra unica sotto tono (+0,2%). Piazza Affari è sospinta da banche ed Enel (+2,2%) dopo la presentazione del nuovo piano al 2020; bene anche Tenaris (+1,7%), Azimut (+1,5%) e Leonardo (+1,5%). Fuori dal listino principale entrano ed escono dalla volatilita’ Carige e Creval, che mettono a segno due maxi rimbalzi rispettivamente del 43% e del 24%.
Wall Street apre gli scambi in buon rialzo, estendendo quelli di ieri, con l’indice Nasdaq che, forte di un guadagno dello 0,4%, si porta sui massimi di sempre. Molto buona la prova dei colossi del settore Internet Facebook, Amazon, Netflix e Alphabet, società madre del motore di ricerca Google. Anche il comparto bio-tech accelera. Il paniere Dow Jones avanza di più di 100 punti in apertura con Cisco Systems e Apple che guidano i rialzi nel listino delle 30 blue chip americane.
Da parte sua, trainato dal settore health care, l’indice allargato di Wall Street, l’S&P 500, fa segnare un progresso dello 0,4%. I titoli Medtronic fanno un balzo di quasi il +6%. Il gruppo è, insieme a Lowe-s, Hormel Foods e Dollar Tree, tra quelli che prima del suono della campanella hanno pubblicato conti trimestrali migliori delle previsioni. A mercati chiusi saranno Salesforce.com, Hewlett Packard Enterprise, GameStop e Guess a presentare i bilanci fiscali.
In Europa i cali del mese sono colpa di una manciata di titoli a grande capitalizzazione, come Siemens e Sanofi. L’EuroStoxx 50 si appresa a chiudere il mese con la performance peggiore in novembre dal 2010. L’indice che misura la prova dei titoli a prescindere dalla loro capitalizzazione sta facendo molto meglio, con la divergenza rispetto al paniere di riferimento che è la maggiore degli ultimi tre anni.
In Europa i cali del mese sono colpa di una manciata di titoli a grande capitalizzazione, come Siemens e Sanofi. L’EuroStoxx 50 si appresta a chiudere il mese con la performance peggiore in novembre dal 2010. L’indice che misura la prova dei titoli a prescindere dalla loro capitalizzazione sta facendo molto meglio, con la divergenza rispetto al paniere di riferimento che è la maggiore degli ultimi tre anni.
L’aumento oltre attese di mercato dell’indice Fed di Chicago, che ha dato una misura dell’attività economica per il mese di ottobre, spinge ulteriormente in rialzo i listini europei. Milano (+1,07%) è la migliore davanti a Francoforte (+0,9%), Parigi (+0,7%), Londra (+0,28%) e Madrid (+0,17%). Gli occhi degli investitori sono puntati sulla Fed, che diffonde domani i verbali del Comitato Federale di inizio mese.
In gran rialzo a Milano Banca Carige (+54%), di cui la Consob ha approvato il prospetto informativo sull’aumento di capitale da 560 milioni di euro, e CrevVl (+17%), al secondo rimbalzo consecutivo dopo alcune sedute difficili a seguito dell’annuncio dell’aumento di capitale da 700 milioni di euro. Acquisti su Enel (+3,25%) dopo il piano strategico. In luce EasyJet (+5,32%) e Ryanair (+2,54%), difficoltà per il telefonico Altice (-5,8%), dopo il taglio della raccomandazione da parte di Bank of America.
L’aumento oltre attese di mercato dell’indice Fed di Chicago, che ha dato una misura dell’attività economica per il mese di ottobre, spinge ulteriormente in rialzo i listini europei. Milano (+1,07%) è la migliore davanti a Francoforte (+0,9%), Parigi (+0,7%), Londra (+0,28%) e Madrid (+0,17%). Gli occhi degli investitori sono puntati sulla Fed, che diffonde domani i verbali del Comitato Federale di inizio mese.
In gran rialzo a Milano Banca Carige (+54%), di cui la Consob ha approvato il prospetto informativo sull’aumento di capitale da 560 milioni di euro, e CreVal (+17%), al secondo rimbalzo consecutivo dopo alcune sedute difficili a seguito dell’annuncio dell’aumento di capitale da 700 milioni di euro. Acquisti su Enel (+3,25%) dopo il piano strategico. In luce EasyJet (+5,32%) e Ryanair (+2,54%), difficoltà per il telefonico Altice (-5,8%), dopo il taglio della raccomandazione da parte di Bank of America.
Chiude in rialzo il listino Ftse Mib. In cima al listino Tenaris guadagna oltre il 3%. Positive anche Saipem, Enel, Leonardo e Ferragamo. Chiudono in perdita invece Ubi Banca, Mediobanca, Banco Bpm, Pop Emilia – appena fusasi con CariFerrara – e Unipol.
Wall Street estende i rialzi della seduta di ieri, con anche l’indice S&P 500 che dopo il Nasdaq ha ottenuto un nuovo record. Il paniere allargato ha superato per la prima volta la soglia dei 2.600 punti toccando un picco a 2.600,11 punti con gli investitori che guardano con sempre maggiore ottimismo all’andamento della crescita economica globale e al rafforzamento degli utili aziendali.
In attesa di Thanksgiving Day e del Black Friday, che daranno ufficialmente il la alla stagione dello shopping pre natalizio, che si preannuncia da record, arrivano buone indicazioni dall’indice statunitense sulle vendite di case esistenti, passato in ottobre a 5,48 milioni di unità comprate da 5,37 milioni (si tratta di dati annualizzati). Gli analisti avevano stimato 5,42 milioni. Intanto Janet Yellen ha annunciato che lascerà il board della Federal Reserve dopo il giuramento di Jerome Powell, scelto per la sua successione.
In avvio la Borsa di Francoforte perde mezzo punto percentuale, mentre Milano accusa un calo dello 0,3%. Euro in lieve ribasso rispetto al dollaro sotto 1,1750 dollari, mentre il calo è più marcato nei confronti della sterlina.