Società

Borse rialzano la testa, ma bolla Trump si è sgonfiata

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Spia d’allarme per i mercati azionari mondiali. Anche se le Borse europee provano a mettersi alle spalle le ultime due sedute difficili, la fiducia di Wall Street nell’agenda pro crescita di Trump è parzialmente compromessa dalla realtà politica. Oggi la Camera dei Rappresentanti si esprimerà sulla riforma dell’Obamacare voluta dal governo, ma nonostante i Repubblicani godano di una maggioranza al Congresso il voto favorevole è tutt’altro che assicurato.

Non solo il paniere delle blue chip Dow Jones si appresta a chiudere marzo con il calo mensile più pesante da gennaio di un anno fa, ma ci sono altri campanelli d’allarme che suonano sui mercati. Ci sono tutti i presupposti per una fase di correzione fisiologica dal punto di vista tecnico dopo i molteplici record toccati dalle Borse Usa. I settori preferiti dagli investitori nel 2017 come banche, manifatturiero e small caps, sono in rosso. I prezzi del greggio si sono compressi fino a 47 dollari al barile e il biglietto verde ha perso terreno contro lo yen, considerato bene rifugio nel Forex, scivolando ai minimi di quattro mesi. Il tutto mentre l’indice della volatilità VIX è tornato a dare segni di vita.

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