Occhi puntati sul settore bancario dopo che il governo britannico ha ridotto sotto il 2% la sua partecipazione in Lloyd’s. L’esecutivo ha recuperato 20 miliardi dei 20,3 miliardi di fondi pubblici iniettati nelle banca all’apice della crisi finanziaria. I titoli guadagnano qualcosa. Banco Popular cede invece terreno dopo che un’analisi contabile interna ha scoperto la necessità di correggere i conti fiscali riportati precedenza. Gli effetti delle correzioni si vedranno nei risultati del primo semestre.
Attenzione anche alle tensioni geopolitiche tra Usa e Corea del Nord dopo che il presidente americano Donald Trump ha promesso di attaccare Pyongyang, e al caos politico in Sudafrica, con i titoli dei gruppi europei maggiormente esposti al paese che negli ultimi tempi hanno sofferto per via dell’incertezza legata alla cacciata del ministro delle Finanze Pravin Gordhan e del conseguente rimpasto del governo Zuma.
Lasciate qui sotto commenti, news e rumor dalle sale operative, consigli, strategie di investimento, le vostre esperienze e tutto quello che vi passa per la testa. Tutti gli aggiornamenti di borsa sul LIVE BLOG (SOTTO), con flash di notizie e grafici.
Il Liveblog è terminato
Borse europee positive in avvio di secondo trimestre. Il primo si è chiuso con una performance spettacolare.
L’indice paneuropeo Euro Stoxx 600 guadagna lo 0,4% circa.
Petrolio in difficoltà sui rinnovati timori legati alle scorte. L’attività di trivellazione Usa ha mostrano un incremento della produzione.
Pubblicati intanto i dati Pmi dell’area euro. L’indice in Francia è salito a 53,3 punti, in Italia ha raggiunto i valori più alti degli ultimi sei anni, a 55,7 punti. In Spagna l’attività ha invece subito una battuta d’arresto a 53,9 punti da 54,8 punti.
Secondo gli analisti di Equita SIM bisogna maneggiare con cautela l’azionario. Anche se le elezioni francesi dovessero concludersi con la sconfitta del Front National di Marine Le Pen, “nei prossimi dodici mesi il tapering della BCE e le elezioni politiche in Italia comporteranno inevitabilmente un allargamento dello spread BTP-Bund ed un rialzo dei tassi che penalizzeranno secondo noi i multipli del mercato azionario”.
La percentuale di titoli che trattano ad uno sconto interessante rispetto alla valutazione fondamentale di Equita SIM è ai minimi storici. “Solo per fare un paragone nel 2000 i multipli di mercato erano alti a causa delle valutazioni folli del settore tecnologico mentre la old economy trattava a multipli molto ragionevoli. Oggi tutti i titoli sono inflazionati, comprese le small caps che scambiano ad un EV/EBITDA doppio rispetto a quello del 2000″.
Equita SIM ha deciso di limare di 50 punti base Luxottica nel portafoglio, citando “i segnali di cautela sulle prospettive di breve dei consumi americani” e il confronto più difficile con l’inizio dell’anno.
L’indice PMI di Markit Economics si è attestato a quota 56,2 punti, in linea con la lettura preliminare e sopra i valori di febbraio (55,4). Si tratta della crescita della produzione manifatturiera e dei nuovi ordini all’industria più marcata da aprile 2011 in Eurozona. Le pressioni inflative rimangono accentuate.
Sul valutario mentre l’euro non è troppo influenzato dagli ultimi dati macro, la sterlina scivola sui minimi di giornata dopo che l’indice britannico manifatturiero è calato al livello più basso degli ultimi quattro mesi.
Gli indici della Borsa americana dovrebbero avviare la seduta in lieve rialzo, almeno a giudicare dalla performance dei futures dell’azionario.
Gli indici della Borsa americana dovrebbero avviare la seduta in lieve rialzo, almeno a giudicare dalla performance attuale dei futures dell’azionario Usa. Venerdì il Dow Jones ha perso circa 65 punti. I tre indici hanno archiviato il primo trimestre con guadagni di almeno il +4,6% tuttavia. Forte di un +12% il Nasdaq ha addirittura vissuto il miglior trimestre dal 2013.
Piazza Affari ha virato in positivo, portandosi sopra i 20.500 punti. In vetta al paniere si issano Brembo, Ferragamo Saipem e l’utility A2A, in attesa dei conti trimestrali.
Piazza Affari ha virato in positivo, portandosi sopra i 20.500 punti. In vetta al paniere si issano Brembo, ai massimi storici sopra 71 euro, Ferragamo Saipem e l’utility A2A, in attesa dei conti trimestrali.
In Europa l’andamento è positivo ma di poco. In compenso negli ultimi 12 mesi la performance delle principali Borse del continente si può ritenere molto buona.
Duplice attentato alla metropolitana di San Pietroburgo, la seconda città più grande della Russia dopo Mosca. Il primo bilancio parla di dieci vittime e una ventina di feriti dopo che due esplosioni si sono verificate nei vagoni dei treni in due stazioni metropolitane. Pare che per aumentare i danni l’attentatore abbia utilizzato un dispositivo riempito di proiettili.
L’indice paneuropeo si è indebolito in seguito agli attacchi della metro di San Pietroburgo, con una variazione pressoché nulla al momento. Il listini Ftse MIB cede lo 0,13% a 20,466 punti.
L’andamento dei future fa pensare a un avvio all’insegna dell’incertezza per gli indici principali della Borsa Usa.
In ambito obbligazionario lo Spread tra Btp e Bund si allarga di oltre tre punti base sopra quota 187.
Apertura come previsto sul filo della parità per gli indici della Borsa Usa. In calo General Motors e Ford dopo i dati sulle immatricolazioni di auto.
I rendimenti dell’obbligazionario Usa scendono ai minimi di giornata dopo la pubblicazione dei dati macro Usa.
Giornata interlocutoria per l’euro che ha visto un po’ di saliscendi sul valutario. Al momento si rafforza sul dollaro, che cede terreno pure nei confronti di franco svizzero e yen. Il biglietto verde registra però una performance positiva nei confronti della sterlina britannica.
Quando manca mezz’ora circa alla chiusura le Borse europee hanno visto azzerati i guadagni e ora scambiano in rosso. L’indice Euro Stoxx 600 cede 17 punti al momento.
Chiusura negativa per le principali piazze d’Europa:
L’azionario americano cede intanto circa mezzo punto percentuale.
A Piazza Affari rialzo di circa il 3% per Saipem, che supera 0,43 euro per azione, livello che rappresenta un massimo relativo raggiunto l’ultima volta lo scorso 24 febbraio. Sopra questo livello si va verso la chiusura del gap ribassista lasciato in eredità lo scorso 23 febbraio a 0,446 euro. Il rialzo del titolo è partito la scorsa settimana (+5,17% la performance sui 5 giorni della scorsa ottava) dagli Stati Uniti, dove in meno di un mese il presidente Donald Trump ha approvato cinque progetti di gasdotti e oleodotti.
Il listino Ftse MIB chiude invece in ribasso, come del resto le altre piazze europee e americane, facendo segnare un meno 1,06% in chiusura. Oltre a Saipem, gli acquisti si concentrano su Brembo (+1,87%). Bene anche Salvatore Ferragamo e Moncler. Pesanti vendite su FCA (-4,98%), in calo anche il comparto bancario.
L’indice paneuropeo Euro Stoxx 50 ha subito una perdita dello 0,7%. Safran è la prima del listino chiudendo con un +0,94%. Vendite sul comparto bancario, con Bbva (-2,56%), Bnp Paribas (-1,94%) e Banco Santander (-1,88%) in fondo al listino.
Tra gli altri mercati, tra le materie prime, i contratti sul petrolio Wti calano in area 50,2 dollari al barile. Sul valutario l’euro scende ai minimi di tre settimane sul dollaro a $1,065: pesano i timori di rischi politici in Europa che riescono ad offuscare i dati macroeconomici, da cui emergono segnali misti, e che spingono anche al rialzo lo Spread tra Btp e Bund.
Petrolio in difficoltà sui rinnovati timori legati alle scorte di petrolio. L’attività di trivellazione negli Stati Uniti ha mostrano un incremento della produzione.