È da un po’ di tempo a questa parte che le Borse sono sull’ottovolante. I mercati prima reagiscono di pancia ai tweet di Donald Trump, con i fondi gestiti con modelli programmati di analisi quantitativa, programmati per vendere sulle notizie negative, che entrano in azione. Una volta passato lo scossone emotivo iniziale, il mercato rimbalza. È la terza volta che gli annunci di una escalation della guerra commerciale provocano un calo pesante dei listini azionari e ogni volta al crash le Borse hanno risposto con una reazione positiva. Non bisogna dimenticare che malgrado le minacce e i titoloni in prima pagina, né la Cina né gli Usa attueranno i dazi nell’immediato.
Il rappresentante del Commercio Usa terrà audizioni parlamentari sui dazi il 15 maggio: prima di quella data non verrà implementata pertanto alcuna misura. Allo stesso modo il governo cinese non agirà finché non sa di per certo quale saranno le iniziative concrete prese dagli Stati Uniti. Nessuno dei due paesi vuole una guerra commerciale a tutto campo, come i leader delle prime due economie al mondo hanno ripetuto in più occasioni. L’S&P 500 ha chiuso in rialzo mercoledì. Se messi in pratica alla lettera, i dazi contro i prodotti Usa importati in Cina avranno un impatto limitato, secondo Wilbur Ross, il segretario al Commercio americano. Secondo lui, l’esito più probabile sarebbe una riduzione dello 0,3% del Pil.
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L’India ha messo al bando i wallet di Bitcoin e ha vietato altri servizi legati al mondo delle criptovalute, ma la decisione della banca centrale potrebbe essere una misura che farà da anticamera al lancio di una propria moneta virtuale nazionale. La Reserve Bank of India ha ordinato un giro di vite contro una serie di crypto tra cui il Bitcoin perché sfuggono al sistema di regolamentazione indiano.
“È stato deciso che, con effetto immediato, le entità sottoposto alle regolamentazione della banca centrale non dovranno fare affari con o fornire servizi a individui o aziende che operano nel settore delle criptovalute”, si legge in un comunicato della Reserve Bank of India, in cui si aggiunge che le entità registrate che hanno già offerto servizi simili dovranno slegare i loro rapporti con le autorità entro una data limite specifica”. A questo proposito è stata emessa una circolare a parte che parla di tre mesi di tempo.
A quel punto verrà dunque sancita ufficialmente in India la fine delle attività per le piattaforme di scambio di monete digitali e anche per chi detiene Bitcoin o altre criptovalute. Nonostante la notizia negativa, le criptovalute tra cui il Bitcoin, quella a maggiore capitalizzazione, sono poco variate sui mercati nelle ultime 24 ore. Le quotazioni vengono tuttavia dal peggior trimestre di sempre.
Bel rialzo di Piazza Affari con il listino Ftse MIB che guadagna oltre il 2%. Protagoniste sul listino milanese Telecom Italia e Fca, che chiudono la seduta con rialzi nell’ordine del +5%. Positive anche Tenaris, Banco Bpm, Buzzi Unicem e CNH Industrial. Fuori dal listino principale Bmps balza di circa l’8%. Chiude in controtendenza Terna.
I segnali di un avvicinamento di Usa e Cina, che si dicono pronte a negoziare dopo le minacce di nuovi dazi commerciali, stanno favorendo i listini azionari oggi. La Borsa Usa sta tentando di estendere i rialzi visti sul finire di seduta ieri, con i titoli tecnologici, particolarmente presi di mira dai ribassisti negli ultimi tre mesi, che stanno scambiando in progresso. I titoli del gruppo FAANG (Facebook, Amazon, Alphabet e Netflix) sono in rialzo dell’1,1%-3,8%.
Craig Erlam, senior market analyst di Oanda, scrive in una nota che “i mercati azionari americani sono destinati ad aprire in progresso con gli investitori che stanno per il momento ignorando i timori di una guerra commerciale“. Il Dow Jones, che guadagna circa 150 punti in avvio, ha perso circa 500 punti mercoledì dopo che Donald Trump ha proposto di imporre dazi su prodotti cinesi per un valore pari a 50 miliardi di dollari, scatenando la ritorsione della Cina. Pechino ha promesso che avrebbe risposto con tariffe del 25% su beni Usa quali soia, auto, prodotti chimici e alcune tipologie di aerei.