Gli investitori preferiscono non correre rischi prima di conoscere le decisioni che la Federal Reserve prenderà nell’atteso appuntamento monetario di domani, il quale dovrebbe essere nella riduzione delle misure di alleggerimento quantitativo. Oltre all’azionario anche il dollaro Usa scambia sottotono. Sul Forex ne approfittano allora l’euro, che supera la soglia di $1,20, e la sterlina. Ripiegano i rendimenti dei Treasuries Usa dopo che ieri erano saliti sui livelli più alti in oltre un mese di tempo.
Il mercato europeo scommette con maggiore forza su un rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca d’Inghilterra quest’anno. Lo yuan offshore intanto scivola ai minimi di due settimane, appesantito dai tentativi delle autorità cinesi di mantenere basse le quotazioni. Sempre in Asia lo yen è in calo per la terza seduta di fila.
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Se da un lato il dollaro sta facendo fatica rispetto a euro e sterlina, si sta invece rafforzando sullo yen. La calma ritrovata sulla crisi nordcoreana ha ridotto l’appetito per beni rifugio come la valuta giapponese e l’oro. L’azionario stenta a ripartire, tuttavia.
Se da un lato il dollaro sta facendo fatica rispetto a euro e sterlina, si sta invece rafforzando sullo yen (massimi di 8 settimane). La calma ritrovata sulla crisi nordcoreana ha ridotto l’appetito per beni rifugio come la valuta giapponese e l’oro. L’azionario stenta, tuttavia.
Sebbene nella seduta odierna l’indice di riferimento dell’azionario europeo faccia fatica a prendere una direzione, da inizio anno ha guadagnato più di cinque punti e mezzo percentuali.
Tra le materie prime, i prezzi del petrolio viaggiano ai massimi di cinque mesi. Ad aiutare i contratti sul greggio sono le ultime cifre pubblicate dai principali attori del Medioriente. I paesi esportatori di petrolio, Iran in primis, stanno tagliando la produzione al ritmo previsto dagli accordi dell’Opec volti a mettere un freno all’offerta in eccesso. Una mano la offre anche la debolezza del dollaro Usa.
Si profila un avvio di seduta contrastato alla Borsa Usa, con i future sul Nasdaq che scambiano in calo mentre quelli su Dow Jones e S&P 500 che avanzano, seppur di poco.
L’euro, che aveva superato quota 1,20 sul dollaro in mattina, sta perdendo slancio sulla scia delle indiscrezioni riportate da Reuters circa le divisioni in seno al boar della Bce sul da farsi a ottobre.
Secondo i funzionari della Bce citati da Reuters i membri del board non hanno ancora deciso se stabilire o meno una data ultima al programma di Quantitative Easing che per il momento è previsto durare fino a dicembre 2017. Draghi e soci ne estenderanno quasi certamente la durata alla prossima riunione di politica monetaria e le colombe della Bce vorrebbero poter avere la flessibilità per espandere il piano di alleggerimento monetario in caso di bisogno. Alcuni aspetti importanti della strategia della Bce potrebbero essere rinviati a dicembre.
Secondo i funzionari della Bce citati da Reuters i membri del board non hanno ancora deciso se stabilire o meno una data ultima al Quantitative Easing che per il momento è previsto durare fino a dicembre 2017. Draghi e soci ne allungheranno quasi certamente la durata alla prossima riunione di ottobre e le colombe della Bce vorrebbero poter avere la flessibilità per espandere il piano di alleggerimento monetario in caso di bisogno. Alcuni aspetti importanti della strategia della Bce potrebbero essere rinviati a dicembre.
Secondo i funzionari della Bce citati da Reuters i membri del board non hanno ancora deciso se stabilire o meno una data ultima al Quantitative Easing che per il momento è previsto durare fino a dicembre 2017. Draghi e soci ne allungheranno quasi certamente la durata alla prossima riunione di ottobre e le colombe della Bce vorrebbero poter avere la flessibilità per espandere il piano di alleggerimento monetario in caso di bisogno. Aspetti importanti della strategia della Bce potrebbero essere rinviati a dicembre.
Le indiscrezioni hanno anche aiutato le Borse europee a portarsi sopra i livelli di parità, spingendo al contempo al ribasso i rendimenti dei Bond dell’Eurozona, e dell’area periferica in particolare.
Sul Forex cambio euro dollaro in lieve rialzo a $1,1970. Dollaro in lieve frenata sia nei confronti di euro sia nei confronti dello yen nonostante il mercato si stia preparando a un esito di segno restrittivo del meeting Fed, al via oggi.
Tra le materie prime il petrolio Wti ha perso forza e ora è poco mosso a $49,8 al barile. Le quotazioni del greggio sono vicine ai massimi di cinque mesi dopo i nuovi dati che hanno evidenziato come i produttori chiave mediorientali continuino a tagliare l’offerta, in linea con l’accordo a guida Opec finalizzato a ridurre l’eccesso di petrolio sul mercato.
Le Borse Europee chiudono in lieve rialzo una seduta poco volatile. I principali indici azionari sono lievemente positivi, in una seduta poco volatile. In assenza di dati macro di rilievo, gli investitori aspettano di conoscere le decisioni della Fed, che oggi ha aperto la riunione di politica monetaria. Tra le blue chip, in rialzo Dt Telekom, Deutsche Post e Vivendi. Vendute SocGen, Siemens e Adidas.
Piazza Affari chiude in frazionale rialzo una seduta priva di reali spunti con scambi in range. In cima al Ftse Mib Brembo guadagna oltre il 2%, seguita da Bper Banca e A2A. In ribasso Telecom dopo la smentita di uno scorporo della rete, Mediaset e Moncler, che soffre il downgrade da parte di Morgan Stanley.
Se da un lato il dollaro sta facendo fatica rispetto a euro e sterlina, si sta invece rafforzando sullo yen (top di 8 settimane). La calma ritrovata rispetto alla crisi nordcoreana ha ridotto l’appetito per beni rifugio come la valuta giapponese e l’oro. L’azionario stenta, tuttavia.