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BORSE 2001: PARTONO ALL’INSEGNA DELL’ORSO

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Non è iniziato di certo bene per le borse europee questo 2001.

L’alba del terzo millennio è dominata dal segno meno e le eccezioni nei listini europei sono poche.

Non si tratta di una questione di congiuntura del Vecchio Continente dove le aspettative economiche sono ancora sostanzialmente positive. E, anzi, si aspetta un secondo trimestre più brillante.

Il problema per le Borse europee sembra piuttosto essere il mercato americano. I crolli del Nasdaq, nonostante gli interventi sui tassi di Greenspan, portano ad una imitazione di vendita anche sui listini a noi geograficamente più vicini.

E così se il Nasdaq ha perso dall’inizio dell’anno il 5,87% e il Dow Jones l’1,90% ecco la situazione in Europa in questo scorcio di inizio anno:

Milano (Mib30) -2,95%

Londra (Ftse 100) -0,40%

Parigi (Caac 40) -2,75%

Francoforte (Dax) +0,17%

Madrid (Ibex 35) +5,79%

Amsterdam (Exchanges) -0,77%

Stoccolma (Omx) +0,58%

Zurigo (Swiss Market -1,21%

Anche Tokyo ha visto l’indice Nikkei in calo dell’1%.

Ma se si confrontano i dati americani rispetto a quelli europei forse c’e’ lo spazio per vedere meno nero.

Il Dow Jones ha infatti perso in 52 settimane il 7,47% e il Nasdaq il 37,99% rispetto a Piazza Affari che nello stesso periodo ha guadagnato invece un +6,95% per quanto riguarda il Mib30.

Così come sono state positive nelle ultime 52 settimane Parigi (+3,94%) e Zurigo (+7,22%).

Mentre hanno perso punti Londra (-4,71%), Francoforte (-5,88%) e Madrid (-13,52%).

Questo può voler dire che l’indice dei tecnologici potrebbe aver raggiunto una soglia minima, quella che nel gergo borsistico viene chiamata “bottom”: una soglia dalla quale riniziare a comprare a prezzi da saldo e la stagione lo consiglierebbe anche.

E se così fosse e l’imitazione europea rimanesse tale anche in fase di denaro le prospettive potrebbero essere meno catastrofiche.