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BORSA: OPTIMARK LASCIA GLI SCAMBI AZIONARI

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La digitalizzazione dei mercati mobiliari sembra essersi raffreddata.
Ne e’ un esempio OptiMark Technologies, il primo e piu’ costoso tentativo di sostituire la borsa tradizionale con i computer, che ha deciso di abbandonare del tutto l’attivita’ di contrattazione.

OptiMark continuera’ a sviluppare la tecnologia necessaria agli scambi, ma sta cercando di disfarsi del sistema istallato al Nasdaq Stock Market e al Pacific Stock Exchange.

La ragione di una tale decisione e’ chiara. Il sistema, creato parecchi anni fa con l’appoggio di grandi nomi di Wall Street quali Goldman Sachs e Merrill Lynch e’ in grado di svolgere contrattazioni complesse, ma gli operatori non si sono appassionati al suo utilizzo e il volume degli scambi e’ passato dal milione di titoli al giorno alla piatta piu’ completa.

Secondo documenti depositati alla Securities and Exchange Commission, OptiMark sta bruciando $6 milioni al mese e potrebbe rimanere a corto di liquidi entro ottobre.

La societa’ ha una proposta accettabile sul tavolo, ma sta cercando altri potenziali acquirenti. Si parla di Instinet del gruppo Reuters, del sistema di contrattazioni elettronico Archipelago, della societa’ di brokeraggio Tradescape.com e naturalmente di Nasdaq, ma il probelma di fondo del costo operativo del sistema rimane.

Alla fine di giugno, infatti, la societa’ aveva accumulato un deficit di $273 milioni.

A rallentare le trattative e’ anche sicuramente il prezzo. La societa’ e’ stata valutata l’anno scorso in oltre $1 miliardo e OptiMark spera di ottenere almeno $100 milioni dall’attivita’ di scambi.

Il piano di Optimark e’ poi quello di concentrarsi sulla creazione e la licenza della sua tecnologia per usi non finanziari, quali l’acquisto di spazi cargo sulle navi e la compravendita di energia, dove il fattore tempo non e’ cosi’ essenziale come nel mercato mobiliare.