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Borsa Milano: riesce il rimbalzo. Sell su Mps, vola l’euro

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MILANO (WSI) – Chiusura sopra quota 18.100 per l’indice Ftse MIB (+0,76%), che interrompe così una striscia negativa iniziata la settimana scorsa. La Borsa di Milano ha incrementato i rialzi dopo la pubblicazione del rapporto sull’occupazione Usa di novembre, che ha messo in evidenza come nel mese siano stati creati 203.000 nuovi posti di lavoro – un livello decisamente più elevato delle attese – a fronte di un tasso di disoccupazione sceso al 7%, minimo dal novembre del 2008.

Una spinta l’ha offerta la reazione positiva ai dati di Wall Street, che sale nonostante il report alimenti i timori sul rischio che la Fed inizi a ridurre le misure di straordinarie di quantitative easing già nella prossima riunione del 17-18 dicembre.

La Borsa Usa ha resistito anche alle parole del presidente della Fed di Philadelphia Charles Plosser, che ha parlato poco dopo la pubblicazione del report sull’occupazione, affermando che la Fed “chiaramente ha mancato” l’opportunità di lanciare il tapering a settembre e che i numeri sul lavoro sono “incoraggianti”.

Azionario italiano ha accelerato al ribasso alla vigilia dopo l’annuncio della Bce sui tassi di interesse di riferimento, che sono stati lasciati invariati al minimo storico dello 0,25%, e dopo la comunicazione del Pil del terzo trimestre degli Stati Uniti, rivisto rialzo a +3,6%, ritmo più alto dal primo trimestre del 2012.

Ma nella sessione odierna l’ossesione per il tapering non impedisce all’azionario di reagire in modo positivo a una buona notizia arrivata dal fronte macro, quella appunto sul tasso di disoccupazione Usa.

Focussulla continua flessione delle quotazioni dell’oro, che in una settimana hanno lasciato sul terreno -2% e che dall’inizio del 2013 viaggiano a un valore inferiore -27%. Subito dopo la pubblicazione dei numeri Usa, i prezzi sono scivolati fino a -$15, per poi recuperare e salire fino a mezzo punto percentuale.

Protagonista oggi per l’ennesima volta il calo di Mps, dopo la decisione di Goldman Sachs di rivedere al ribasso il target price (obiettivo di prezzo) da 0,12 a 0,2 euro.

Nelle ultime due settimane, sui timori per l’effetto diluitivo dell’aumento da 3 miliardi, Mps ha ceduto circa un quarto del suo valore (25%). Stando ai dati di Borsa italiana, le quotazioni della banca senese hanno ceduto quasi -30% in un mese, -37,58% in sei mesi e -23,70% in un anno. Oggi il titolo ha perso anche il 5%.

Tra le storie di giornata, attenzione alle novità che hanno interesato i titoli Telecom Italia; Prysmian; Generali; Cairo; Atlantia; Stm e Fiat.

Tra le altre notizie clou di giornata, gli ordini all’industria in Germania, che sono calati del 2,2% in ottobre. In settembre erano saliti del 3,1%, secondo quanto riferito dal Tesoro della locomotiva d’Europa. Il mercato scommetteva su un calo dell’1%. I dati offrono l’ennesimo segnale di come la ripresa non sia decisa e sopratutto non uniformemente distribuita lungo i Paesi del blocco della moneta unica.

Bundesbank intanto mette in stand by la rivalutazione delle quote in Bankitalia. Il via libera della Bce è stato bloccato dai rilievi “sostanziali”, mossi dalla Banca centrale tedesca sulla trasformazione della Banca d’Italia in public company. Va ricordato che la rivalutazione doveva servire a incassare 1,2 miliardi di euro per coprire il taglio dell’Imu prima casa.

In generale, l’azionario europeo fa i conti con le parole proferite da Mario Draghi, numero uno della Bce, che ha confermato che i rischi sull’outlook economico dell’Eurozona rimangono al ribasso e che l’area potrebbe far fronte a un periodo lungo di bassa inflazione.

A livello globale, indicativo il sentiment di mercato espresso dalle parole di Evan Lucas, strategist di IG, che in una nota ha scritto che “molti nel mondo dell’azionario stanno parlando di un rally di Natale e di inizio anno, mentre invece nel migliore dei casi le prese di beneficio, i timori sulla Fed, gli interrogativi sugli utili aziendali, porteranno a un mese piatto. Io andrei anche più in là, dicendo che un mese negativo appare molto probabile, complice il calo dei volumi in concomitanza con l’arrivo delle feste nazionali”.

Sul mercato dei titoli di stato italiani, lo spread BTP-Bund a 10 anni accelera al ribasso con -2,13% a 232,49 punti base, a fronte di un rendimento decennale -1,32% al 4,18%.

Riguardo alla performance dei listini asiatici, positiva la Borsa di Tokyo, con il Nikkei che ha chiuso in rialzo +0,81%.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, euro +0,01% a $1,3668. Dollaro/yen +0,86% a JPY 102,66; euro/franco svizzero -0,06% a CHF 1,2246, euro/yen +0,88% a JPY 140,33.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,27% a $97,64 al barile, quotazioni dell’oro +0,49% a $1.239,20 l’oncia.