MILANO (WSI) – Riduce i cali dopo una brusca accelerazione al ribasso l’indice Ftse Mib che chiude la seduta con una perdita del -0,44%, attestandosi a quota 23.157,12 punti. Male Intesa, FCA e Snam. In un settore bancario in difficoltà in controtendenza Ubi Banca e MPS. Vola invece ancora Yoox, che fondendosi con Pret-a-Porter darà vita al gruppo numero uno nelle vendite di lusso online.
Le ultime indicazioni che arrivano dal fronte della Grecia non sono rassicuranti: il presidente del consiglio Europeo Donald Tusk : parla di trattative complesse e afferma che non ci sarà un accordo prima di Pasqua. Per Goldman Sachs i negoziati potrebbero protrarsi fino all’estate.
In generale in Europa dopo un primo trimestre da ricordare gli investitori preferiscono tirare un po’ il fiato e chiudere posizioni. Il Dax tedesco cede circa 94 punti. Londra è in ribasso di 113 punti, pagando il calo delle società legate alle materie prime. Il listino Ftse 100 si renderà in ogni caso protagonista della striscia di tre mesi migliore da marzo 2013. Da parte sua il benchmark FTSEurofirst 300 ha registrato il miglior primo trimestre dal 1998.
Insomma, pur rimanendo ostaggio della crisi greca, con la chiusura ufficiale oggi del primo trimestre, si può dire che l’azionario europeo ha concluso il miglior primo trimestre dell’anno dal 1998. Il riferimento è anche all’indice benchmark Stoxx Europe 600, che questo mese è salito +2,1%, portando il guadagno trimestrale a +17%.
Gli indici benchmark di Germania, Portogallo e Italia hanno messo a segno un balzo superiore a +20%. Maglia nera alla Grecia, l’unico mercato azionario tra i 18 dell’Europa occidentale che ha chiuso in rosso nel primo trimestre, cedendo -6,5%. La Borsa di Atene sta inoltre vivendo la fase di ribassi, su base trimestrale, più duratura in sei anni, stando a quanto riporta Bloomberg.
Nonostante ciò, sempre un articolo di Bloomberg mette in evidenza che, a dispetto anche dell’elevata volatilità che interessa l’azionario greco, un ETF che replica il mercato di Atene ha attirato flussi in ciascuna settimana quest’anno, per un valore di circa $167 milioni. Nel mese di marzo, inoltre, gli interessi short sono scesi al minimo da luglio.
“Si tratta di investitori che vogliono anticipare il mercato”, ha commentato a Bloomberg Andrea Kontogouris, di Beta Securities SA. “Esiste anche una chance che a giugno la Grecia non solo avrà un nuovo accordo di finanziamento, ma inizierà anche ad avviare importanti riforme. Improvvisamente, il quadro sembra migliore”.
In realtà la nuova lista di proposte presentata dal governo del premier Tsipras non ha ancora convinto l’Eurozona, innescando nuovi timori sulla stabilità dell’area.
Nel mercato dei titoli di Stato, il tasso sul Bund a due anni ha raggiunto un altro record negativo al -0,25% dopo che i prezzi hanno toccato nuovi massimi. Lo Spread tra i rendimenti decennali italiani e tedeschi scambia poco variato in area 100 punti base. Il tasso sui Btp di riferimento vale 1,25%.
Riguardo al Ftse Mib, banche sotto pressione. Giù -1,25% Intesa e -1,08% Generali, in positivo Ubi Banca (+1,32%) e MPS (+1,1%). Tra i migliori Buzzi Unicem +2,95% e Ferragamo +1,95%. Fanno decisamente peggio del mercato Gtech e FCA -1,52%. Yoox mette ancora il turbo dopo l’accordo con Pret-a-Porter: il titolo balza oltre +11%.
Sul valutario, l’euro incrementa le perdite e cede -0,68% a $1,0759. Euro/franco svizzero -0,44% a CHF 1,0431. Dollaro/yen -0,17% a JPY 119,86. Euro/yen -0,93% a JPY 128,87.
Tra le commodities, sotto pressione, i futures sul greggio a New York di nuovo giù, ma riducono i cali nel pomeriggio. I contratti cedono -0,84% a $48,27. I contratti sul Brent londinese fanno -1,87% a 55,24 dollari al barile. L’oro +0,39% a 1.190,68 dollari l’oncia. L’argento guadagna +0,35% a 16,82 dollari l’oncia.
Azionario asiatico ha chiuso in rialzo il trimestre, con l’indice benchmark MSCI della regione Asia Pacifico che ha segnato un rialzo nei primi tre mesi dell’anno del +6,9%, il più forte dal primo trimestre del 2012, dunque in tre anni di tempo.
Focus sull’indice azionario cinese, che continua a inanellare nuovi record e che è avanzato +15% nel solo mese di marzo, segnando +17% dall’inizio del 2015. A favorire l’azionario le nuove misure di sostegno delle autorità a favore del mercato immobiliare in crisi. Sempre da inizio anno, l’indice allargato della Borsa di Tokyo, il Topix, è balzato +11%.
Sempre più frequenti le speculazioni sull’arrivo di ulteriori manovre di politica monetaria da parte della Cina, dopo che la stessa Banca centrale del paese ha annunciato misure volte a frenare l’indebolimento del mercato immobiliare. In particolare, stando a quanto si legge nel sito della People’s Bank of China, il pagamento immediato richiesto per l’acquisto delle seconde case è stato abbassato dal 60% al 40%. Inoltre, alcuni proprietari di case che sono in possesso di un’abitazione da due anni e più saranno esentati dal pagamento delle tasse sulle vendite.
Tuttavia, nella sessione odierna i ribassisti hanno avuto la meglio. La performance dei listini asiatici ha visto Shanghai cedere -0,99% e il Nikkei della Borsa di Tokyo fare -1,05%; bene Hong Kong +0,24%, Sidney +0,78%, Seul +0,54%. Durante la sessione, l’indice Shanghai Composite ha testato comunque il nuovo record in sette anni. A Tokyo gli investitori hanno optato per le prese di profitto nell’ultimo giorno di contrattazioni dell’anno fiscale, e in vista del dato economico chiave Tankan, che sarà reso noto mercoledì, domani, dalla Bank of Japan.
(Lna-DaC)