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Borsa Milano piatta nel finale, niente effetto Renzi. Analisi tecnica Ftse Mib

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ROMA (WSI) – Seduta piatta per la Borsa di Milano nonostante le buone notizie provenienti dal mercato del debito. Indice Ftse Mib recupera comunque nel finale e dopo le perdite, comunque contenute, termina la sessione piatto con una variazione -0,02%, a 20.473 punti.

Tra i titoli bancari, acquisti soprattutto su BPM +6%; Il titolo beneficia del giudizio positivo di Equita, che ha rivisto al rialzo il rating a ‘buy’ da ‘hold’, con l’indicazione di un target di prezzo a 0,64 euro dai precedenti 0,5 euro.

“Alziamo il rating a buy incorporando un costo del capitale inferiore: da 10,3% all’8,7% dopo la nomina del nuovo management e il probabile aumento dell’appeal speculativo dopo la revisione della qualita’ degli attivi’, hanno spiegato gli esperti, che scommettono su un processo di consolidamento tra banche popolari, ‘come dimostrato dall’intensificazione dei contatti fra la Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca”.

Tra altre banche Mps +0,28%, Bper +0,37%, Banco Popolare +2,61%, Intesa -0,54%, Unicredit -0,59%, Ubi Banca -0,25%. Altri titoli, Cnh Industrial -1,47%, Enel -0,80%, Fiat invariata, Tenaris -1,43%, Prysmian -4,30%, World Duty Free +0,96%.

In parte pesano i dati negativi sulla fiducia dei consumatori. L’indice è sceso in febbraio a quota 97,5 da 98,0 del mese precedente. La componente economica è aumentata da 92,3 a 96,2 mentre è diminuita quella riferita al quadro personale (da 100,3 a 98,3).

Sempre in ambito macro, le vendite al dettaglio hanno fatto registrare una flessione del 2,1% rispetto all’anno precedente, per il calo più forte di sempre, ovvero dal 1990 (inizio delle serie comparabili).

Sotto controllo lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund decennali, -0,16% a 192,95 punti base, rispetto ai 194 punti della chiusura di ieri. Tassi decennali -0,84% al 3,58%.

Il Tesoro ha collocato con successo un miliardo di euro di bond indicizzati all’inflazione, sborsando in media interessi dell’1,2%, in calo dall’1,39% dell’asta precedente. La domanda è stata più solida della passata collocazione, con il rapporto bid to cover che si è attestato all’1,96 dall’1,88.

Piazzati anche Ctz con scadenza dicembre 2015 per 2,5 miliardi di euro. Il rendimento è stato in questo caso dello 0,822%, un nuovo minimo dalla nascita dell’euro.

Londra scende dal top di 14 anni.

“Gli investitori sono prudenti, aspettano qualche segnale esterno prima di spingere gli indici fuori dalla stretta forchetta in cui si muovono”, dice a Reuters un trader che ricorda come per il derivato sul FTSE Mib i precedenti massimi dell’anno a 20.000/20.100 punti, ormai superati, siano ora diventati un importante supporto, mentre la nuova resistenza si trova a 20.500/20.600.

“I volumi sono bassi, sul mercato si fa poco”, aggiunge un altro trader, sempre interpellato dall’agenzia di stampa, che parla di “incertezza” sulla direzione di marcia delle borse europee.

Sotto il profilo tecnico, sul breve periodo il listino Ftse MIB mette in risalto un ampliamento della perfomance positiva della curva con prima area di resistenza individuata a quota 20.506,7. Qualche analista pensa anche al possibile ragigungimento dell’area 21500 circa, lato alto del canale crescente disegnato dai minimi dello scorso giugno.

Al ribasso, rischio di eventuale correzione fino a quota 20.420,1. Ma in linea generale le attese sono per un aumento del trend rialzista verso l’area di resistenza 20.593,4.
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Il tutto mentre il Governo Renzi è chiamato alla prova del voto di fiducia della Camera dopo il si incassato ieri al Senato, anche se con meno voti di quelli ottenuti dal predecessore Letta.

Bisognerà vedere se il programma economico, ricco di tante buone intenzioni ma pochi numeri concreti e soprattutto indicazioni quantificate sulle coperture, verrà agevolato o meno dal contesto di mercato ancora favorevole. Barclays nutre dubbi sulla capacità di implementare le riforme strutturali, mentre il Financial Times si chiede dove verranno trovate le riforme per mettere in pratica un’agenda economica ambiziosa.

“Raramente mi è capitato di essere così tranquilla”, ha dichiarato Maria Cannata, responsabile del debito per il Tesoro, con riferimento all’emissione odierna e degli 8,5 miliardi di euro di BoT a 6 mesi di domani e i 9 miliardi fra BTp a 5 e 10 anni e CcTeu in programma giovedì.

L’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie è una delle coperture allo studio del governo per ridurre il prelievo fiscale sul lavoro.

Sul valutario, euro +0,10% a 1,3748 nei confronti del dollaro, rispetto a 1,3734 di ieri alla chiusura di Wall Street. Per lo yuan è stata la peggiore seduta da fine 2012. Dollaro/yen -0,26% a JPY 102,20. Euro/yen -0,21% a JPY 140,50, euro/franco svizzero -0,11% a CNH 1,2195.

In flessione le materie prime: i commodities, i futures sul petrolio -1,37% a $101,41 al barile, mentre il prezzo dell’oro +0,10% a quota $1.339,30 l’oncia.