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Borsa Milano, ondata di vendite -3,27%. Ennesimo tonfo petrolio

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MILANO (WSI) – Ondata di vendite su Piazza Affari, l’indice di riferimento Ftse MIB archivia la seduta con un crollo -3,27%, chiudendo a quota 18.177 punti. Vendute a piene mani le banche.

Sul mercato dei titoli di stato, spread Italia Germania segna un balzo superiore a +5% sopra 142 punti, rendimenti in crescita all’1,88%.

A picco Mps, che ha chiuso in calo -8,63% a 0,4756 euro.

Bper -6,68%, BPM -3,51%, BP -7,47%, Intesa -4%, Unicredit -5,49%, Ubi Banca -5,14%. Tra i titoli di altri settori FCA -0,45%, Enel -5%, Eni -3,75%, Saipem -3,45%, Snam -2,69%. Tra i pochissimi titoli positivi World Duty Free +0,98% e Moncler +2,36%.

L’andamento del mercato era migliorato, pur restando in negativo, dopo la pubblicazione del report occupazionale Usa, che ha visto il tasso di disoccupazione scendere ai minimi di sei anni del 5,6%. I dati si sono confermati però contrastati. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro, per esempio, è sceso ai minimi post recessione e i salari medi sono calati su base mensile per la prima volta da luglio 2013.

Dopo i forti rialzi di ieri, la seduta è stata decisamente sottotono in Europa, compromessa dalla delusione per i dati macro di Germania e Francia e dalle ultime informazioni uscite sul nuovo programma di Quantitative Easing della Bce, che dovrebbe avere un valore di 500 miliardi di euro.

A parere degli analisti la somma non sarà sufficiente a risollevare la crisi dell’Eurozona. Mario Draghi avrebbe ancora le mani legate e l’intervento potrebbe tradursi in un acquisto di titoli di stato solo con rating ‘investment grade’, dunque i bond greci e portoghesi sarebbero esclusi.

A provocare i ribassi, anche l’ennesimo tonfo dei prezzi del petrolio, con i futures sul contratto a New York Wti -2,42% a $47,61 al barile, Brent -3,16% a $49,35. Oro +0,60% a $1.215,70.

Sul valutario l’euro, che ieri aveva scontato i timori di una deflazione in Eurozona, scendendo anche al di sotto della soglia di $1,18, ai minimi in 9 anni, ha recuperato terreno sulla prospettiva di un QE meno incisivo, +0,42% a $1,1841. Dollaro/yen -0,94% a JPY 118,52. Euro/yen -0,54% a JPY 140,35.

I mercati asiatici intanto hanno allungato a due la serie di sedute positive, riportandosi sulla linea di parità nel 2015. In Cina, a dicembre l’inflazione è restata ai minimi di circa 5 anni, all’1,5%, press’a poco sui livelli di novembre.
(DaC-Lna)