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Borsa Milano giù, banche frenano le vendite. Bene Mps e Intesa dopo i conti

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MILANO (WSI) – Dopo la seduta volatile di ieri e una settimana nervosa a causa delle incertezze sul futuro dell’economia mondiale e del settore bancario italiano, l’attenzione è stata ancora una volta rivolta agli istituti di credito, mentre rimangono vive le incertezze sulla capacità ed efficacia del fondo Atlante di contrastare i problemi di liquidità e di sofferenze lorde del travagliato settore. Sono state proprio le banche a frenare oggi le vendite su Piazza Affari. Il Ftse Mib ha chiuso in calo -0,45%, a 17.842,80 punti.

In generale, l’azionario europeo ha chiuso la settimana con una perdita -3,2%, la peggiore dalla fase più turbolenta di febbraio.

Parlando di gruppi bancari travagliati, il più problematico di tutti, Mps ha riportato conti, con un utile ristrettosi a 93,2 milioni di euro da 143,7 milioni del trimestre precedente, mentre i soci di Veneto Banca hanno nominato la lista di Stefano Ambrosini alla guida del Cda, dando poteri al Ceo Carrus. Su Mps, da segnalare che già da ieri i titoli della società senese sono stati aiutati dalle indiscrezioni secondo cui Mediobanca sarebbe stata incaricata di creare una piattaforma per la gestione dei crediti deteriorati.

Focus sul mercato occupazionale della prima economia al mondo, dopo la pubblicazione del report del mese di aprile, che ha messo in evidenza una creazione di soli 160.000 posti di lavoro, decisamente peggiore delle attese, a fronte di un tasso di disoccupazione invariato al 5%. I mercati scommetterebbero ora su un nulla di fatto della Fed sui tassi, almeno fino al 2017.

Tra le materie prime, oro  in rialzo e petrolio in recupero. Sul valutario, lo Yen in rialzo così come l’euro, con il dollaro che ha puntato verso il basso dopo la pubblicazione del dato Usa. L’euro ha poi ridotto i guadagni nel finale, e si attesta al momento appena al di sopra di $1,14. Dollaro australiano ai minimi di due mesi.