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Borsa Milano in rosso, cresce paura default Grecia. Mercati perdono Trebisonda

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MILANO (WSI) – Borsa Milano riduce le perdite, ma chiude in rosso, con il Ftse Mib che fa -0,4% a 23.240,26 punti. Comprati i titoli legati al lusso, male invece i bancari, penalizzati dall’incertezza sul versante greco.

Focus ancora sul sell off che continua a colpire i bond greci, e che ha portato i tassi dei titoli con scadenza a tre anni a superare anche il 29%. Gli analisti segnalano come i mercati abbiano perso direzionalità in assnza di un vero market mover

Secondo Davide Marone di Fxcm sul valutario manca “un vero propulsore in grado di spingere i mercati verso forti strappi e condurre perciò ai famosi breakout della volatilità forieri di direzionalità”. L’analista segnala come nel pomeriggio si siano intensificate le vendite dl biglietto verde mentre l’azionario, pur in ritracciamento, si è ripreso. Oro e petrolio a volatilità limitata, Bund tedesco in leggero storno.

Altro fattore da notare è la curva invertita dei rendimenti, con i tassi dei bond con scadenza più breve che sono superiori a quelli con scadenza più nel lungo termine. La curva si è invertita lo scorso 8 dicembre del 2014 ed è rimasta tale fino a oggi. Le notizie provenienti da Atene sono sempre più allarmanti con il governo che ha imposto i controlli di capitali. Emanato il decreto per il trasferimento delle riserve delle amministrazioni locali alla banca centrale. Non solo. La Bce starebbe perdendo la pazienza e sarebbe pronta a imporre regole ancora più severe sulle banche greche, in cambio di fondi di liquidità di emergenza.

Smobilizzi sui bond tedeschi, con i rendimenti dei titoli di stato a due e tre anni che si avvicinano verso la soglia del 30%, al record dal 2012. L’attacco porta in particolare i tassi a due anni a testare il 29,4%. Male la borsa di Atene, con l’indice ATG che cede -2%: protagonisti i cali delle banche, con Piraeus Bank che ha ceduto oltre -12%.

Tornando all’indice Zew, la lettura ha toni chiaro scuri. Ad aprile l’ottimismo tedesco sull’economia è sceso per la prima volta in sei mesi, attestandosi a 53,3 punti, rispetto ai 54,8 del mese di marzo; tuttavia, il sottoindice delle condizioni attuali è balzato a 70,2 punti, contro i 55 punti dello scorso mese e al record dal luglio del 2011, ovvero al massimo in 4 anni. [ARTICLEIMAGE]

Tra i titoli scambiati sul Ftse Mib, Intesa Sanpaolo tiene bene delle altre banche, mentre soffrono particolarmente le popolari che accusano perdite superiori al 3%. A fronte di uno stoxx europeo poco mosso, quello italiano cede l’1,42%.

In denaro tutto il comparto del lusso, grazie a una serie di promozioni sui singoli titoli da parte di diversi broker. Tod’s ha chiuso in rialzo di oltre 3,5% dopo essere stato promosso a ‘neutral’ da Ubs. Ferragamo da parte sua ha guadagnato più del 4%.

Azionario asiatico in rialzo per la prima volta in tre sessioni, sulla scia degli acquisti che hanno interessato l’azionario di Hong Kong e i titoli delle società esportatrici.

L’azionario cinese continua a beneficiare del maxi stimolo monetario annunciato in Cina, con cui la People’s Bank of China ha tagliato le riserve obbligatorie delle banche commerciali. Tra i singoli listini, Nikkei +1,40%, Hong Kong +2%, Sidney +0,67%, Shanghai +1,12%, Seul -0,09%.

Sul valutario l’euro -0,27% a $,10707; dollaro/yen +0,16% a JPY 119,37; euro/franco svizzero -0,15% a CHF 1,0253. Euro/yen -0,11% a JPY 127,80.

Tra le materie prime, i futures Wti sul petrolio -0,50% a $56,10 al barile. Brent -0,82% a $62,93. Oro +0,47% a $1.199,30, argento +1,39% a $16,11.

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