MILANO (WSI) – La Borsa di Milano chiude positiva, Ftse Mib +0,78% a quota 22.338 punti. Positivo il bilancio di febbraio per l’indice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx 600, che termina il mese con un guadagno +6,7%.
I rialzi portano il listino a salire di ben +14% da inizio 2015, sulla scia dell’accordo raggiunto sulla Grecia dall’Eurogruppo e grazie al QE lanciato a fine gennaio dalla Bce, che prenderà il via ufficialmente a marzo. Il primo marzo la Bce inizierà ad acquistare 60 miliardi di bond al mese fino ad almeno settembre 2016. Ben 47 miliardi di tale somma saranno titoli di Stato.
Sotto tono la Borsa di Atene, con l’indice di riferimento ASE che ha scontato la flessione dei titoli bancari e i nuovi timori sull’imminente destino di Atene, che la prossima settimana rischia di fare default sui prestiti dell’Fmi.
Le buone notizie societarie hanno visto in primo piano i conti del colosso degli aerei francese Airbus, secondo produttore di velivoli al mondo. Il titolo è balzato +7% circa, con i mercati che hanno accolto con favore il rialzo degli utili, su base annua, +15%.
Royal Bank of Scotland sotto pressione, dopo che alcune fonti, stando a quanto riporta Bloomberg, hanno comunicato che la banca ha sospeso il suo vice responsabile della divisione dei mercati, nell’ambito di un’indagine globale seguita alle accuse di manipolazione sui mercati valutari.
Salzgitter colpita anch’essa dai sell, dopo che la seconda acciaieria della Germania ha sofferto perdite di bilancio per il terzo anno consecutivo.
Oggi il parlamento tedesco ha approvato la proroga di 4 mesi al piano di aiuti concessi alla Grecia. Il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schauble aveva detto che non sarebbe stata una decisione facile, ma il mercato si aspettava che la proposta, che include un pacchetto di riforme, venisse approvata dai deputati tedeschi.
Lo spread tra Btp e Bund decennali è sceso sotto quota 100 punti base, con il rendimento del Btp decennale all’1,33%, al minimo storico. Il calo dello spread è stato fino a -12%, per poi ridursi a -10%.
Ma gli operatori di mercato non sono più entusiasti come in passato per il tonfo dei tassi in Eurozona, dal momento che, come dice anche Alan Greenspan, ex numero uno della Fed, i rendimenti più bassi segnalano quanto la crescita dell’economia globale sia debole”. E’ stata la Fed, inoltre, secondo Greenspan, che ha permesso all’azionario di crescere.
“Il mercato è aiutato dalla Fed da ormai un paio d’anni. I prezzi non sono ancora giunti al loro massimo potenziale. Ci sono ancora margini di rialzo”, secondo quanto riferito a Bloomberg Tv da Scott Wren, strategist azionario di Wells Fargo Advisors LLC, che è dunque ottimista sul futuro dell’azionario.
Sul listino italiano, bene le banche: Mps +1,65%, Bper +0,96%, BPM +0,42%, BP +0,36%, Intesa +1,29%, Unicredit +0,51%, Ubi Banca piatta. Ma lo sprint sul Ftse Mib è soprattutto per Gtech, oltre +4%; molto bene anche Moncler e Pirelli, oltre +3%; tra altri titoli Enel +2,18%, Stm -0,50%, Telecom Italia invariata, Yoox -1,47%, World Duty Free -1,64%.
Ben intonata Rai Way, che avanza +4,4% dopo il ritracciamento di ieri in un mercato che crede che la partita dell’offerta di Ei Towers non sia finita nonostante i paletti del governo sul controllo. Tra i ribassi si distingue in negativo Sorin, che cede l’8, per poi ridurre le perdite a -2% circa%. Il gruppo di biomedicine paga i realizzi dopo il balzo successivo alla notiza della fusione con Cyberonics.
I mercati finanziari dei paesi in Via di Sviluppo hanno ritracciato dai massimi di tre mesi, mentre le borse asiatiche hanno guadagnato nel complesso il 4,3% in febbraio e lo 0,9% in una settimana, favorite dagli accordi tra creditori e Grecia, e dalle parole di Janet Yellen. Il presidente della Federal Reserve ha fatto capire che l’istituto centrale statunitense non ha fretta di alzare i tassi.
Per l’Asia volge al termine il mese più positivo da settembre 2013. A livello settoriale si mettono in luce healthcare e beni al consumo.
In Giappone la produzione industriale ha fatto un bel balzo in avanti, grazie allo yen debole. I consumi interni, tuttavia, hanno subito una frenata. Borsa di Tokyo +0,1%, salendo a un nuovo record.
Sul valutario yuan ai minimi di due anni sul dollaro: gli investitori vedono il futuro della Cina sempre più grigio. La Banca centrale sta cercando di svalutare la divisa per ravvivare l’export. Lo yuan è sceso dello 0,18% a 6,2699 per dollaro, il livello più basso da ottobre 2012.
L’euro, che ieri ha subito pesanti cali per via delle voci su un terzo piano di salvataggio della Grecia, fa -0,03% a $1,1192; dollaro/yen +0,27% a JPY 119,73; euro/franco svizzero -0,15% a CHF 1,0648. Euro/yen +0,27% a JPY 134,01; euro/sterlina -0,18% a 0,7252. Gli analisti di Mps hanno fissato un target di 0,76 per fine marzo.
In ambito di materie prime, i futures sul petrolio Usa tentano di rifarsi dopo il tonfo del -3,5% circa di ieri: i contratti americani fanno +1,64% a $48,96 per barile. Il Brent avanza +2,20% a $61,37 il barile: per i contratti si prospetta il miglior mese dal 2009. Oro +0,51% a $1.216,30. Argento -0,17% a $16,60.
(DaC-Lna)