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Borsa Milano in recupero dai minimi, teme escalation in Ucraina. Banche in ripresa

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MILANO (WSI) – Piazza Affari penalizzata dalle tensioni in Ucraina, risale dai minimi della seduta, quando l’indice Ftse Mib perdeva oltre -1%. Nel finale indice in calo -0,38% a 20.321 punti.

Lo Spread tra i Btp e il Bund -0,71% a 189,84 punti base (192 la chiusura di ieri), rendimento al 3,47% dopo nuovi risultati record per le aste dei titoli di Stato.

Il Btp decennale è stato collocato per 4 miliardi di euro, tassi hanno testato il livello più basso dell’ottobre 2005 al 3,42%.

Raccolti anche 3 miliardi per il BTp a cinque anni collocato al 2,14% il livello più basso dall’entrata dell’euro. Bene anche il collocamento di Ccteu per 1,033 miliardi di Ccteu con rendimento in calo all’1,56% dall’1,79%.

Sul versante macro finalmente arrivano notizie positive dalla fiducia delle imprese, salita al massimo di due anni in Italia. È il quarto rialzo mensile consecutivo che consente all’indice, il quale per la verità partiva da livelli molto bassi in ottobre 2013, di attestarsi in area 87,9, il valore più positivo da ottobre 2011.

Tra i titoli scambiati sul Ftse Mib in ripresa le banche: Mps +2,60%, Bper +1,41%, Bpm +1,66% (favorita dalla promozione di Exane a Outperform), Banco Popolare +0,26%, Intesa piatta, Unicredit -0,51%.

Tra altri titoli Cnh Industrial -1,37%, Fiat -1,55%, Prysmian -2%, sotto pressione Telecom Italia, nel giorno in cui si riunisce il Cda, con -3,88%.

In fase laterale da fin troppo tempo, nove sedute, il listino della Borsa di Milano si è sbloccato, ma non nella direzione sperata.

Nei prossimi giorni sono più probabili lateralità delle quotazioni fino alla fine del mese, che delle due rischiano di evolvere in ribasso più che in rialzo, qualora si materializzassero rotture di punti ciclici chiave. Sono scarse le probabilità di vedere chiusure di mensile al di sopra dei massimi del periodo.

In particolare i graficisti segnalano un livello fondamentale che il Ftse MIB deve superare se intende passare da una trend line ribassista a un nuova fase di forza.

In ambito macro, Vincenzo Longo di IG sottolinea che oggi arriveranno altri dati importanti (ordini di beni durevoli)”, ma che “gli operatori probabilmente preferiranno ascoltare l’audizione della governatrice, Janet Yellen, davanti alla commissione bancaria del Senato”.

Al numero uno della Federal Reserve “spetterà il compito di eliminare i dubbi sul rialzo prematuro dei tassi affiorati dopo la pubblicazione dei verbali della Fed della scorsa settimana”.

Andamento alterno sui mercati della regione Asia Pacifico. Cina in rialzo, mentre Giappone e Australia arretrano.

La Borsa di Tokyo ha archiviato la seduta odierna in rosso. L’indice Nikkei ha lasciato sul parterre lo 0,3% a 14.923,11 punti mentre il Topix si è attestato a 1.217,35 punti in calo dello 0,7%.

L’indice azionario di Shanghai ha invece terminato le contrattazioni in territorio positivo. Lo Shanghai Composite ha messo a segno un rialzo dello 0,30% a 2.047,35 punti.

Sul valutario, euro +0,17% a $1,371; dollaro/yen -0,20% a JPY 102,15; euro/franco svizzero -0,11% a CHF 1,2176. Euro/yen -0,02%, a JPY 140,10.

I futures sul petrolio -0,05% a $102,54 al barile, oro +0,39% a $1.333,20.