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Borsa Milano in calo, rumor downgrade Germania

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MILANO (WSI) – Influenzate dalle voci di un declassamento del credito della prima potenza d’Europa, i mercati azionari del Vecchio Continente hanno vissuto una seduta molto difficile. La grande liquidita’ non ha confluito molto sulle azioni oggi, ma i mercati finanziari che hanno migliorato le loro prestazioni negli ultimi sei mesi, continuano a essere scollati dalla realta’ economica che e’ molto negativa nel sud d’Europa e una recessione che prima o poi arrivera’ anche a Berlino.

E’ stata ancora altissima la volatilità, con il Dax di Francoforte ha perso stamattina oltre -2% per poi ridurre le perdite. L’indice Ftse Mib ha seguito a ruota quello tedesco, scendendo più dell’1%, per poi riprendersi e quindi tornare a scendere, chiudendo lontano dai minimi intraday. Il listino ha ceduto lo 0,96% a 15.384 punti. A livello settoriale finanziari a doppia velocita’. Spread tra Btp e Bund decennali ancora in restringimento, a 300 punti base. Rendimenti Btp toccano i minimi dal post-elezioni e chiudono al 4,24%. A favorire l’andamento sul secondario e’ la domanda record per il Btp Italia a 4 anni, che ha suscitato interesse dagli investitori retail ma anche in parte dai player esteri (12%).

I trader, stando al resoconto di Reuters, hanno citato voci di un downgrade in Germania, le tensioni in Medio Oriente, un grosso ordine di vendita di una banca di investimento o anche un errore di trading nell’indice tedesco.

“C’è ogni tipo di rumour, la sostanza è che la correzione non è finita“, dice un operatore. Sotto i riflettori soprattutto il calo dei titoli minerari scambiati sul listino londinese, come Fresnillo, che ha perso fino a -7%, e Glencore -3%.

Il Financial Times ha poi riportato la dichiarazione di un funzionario cinese, che ha sottolineato come il debito del governo sia “fuori controllo”, con il rischio di dare il via a una crisi finanziaria peggiore di quella che ha colpito gli Stati Uniti con il crash del mercato immobiliare.

Al momento regna una certa calma apparente, con i listini azionari europei in calo, ma senza grandi scossoni. Indice di riferimento europeo Stoxx Europe 600 Index ha perso fino a -1%, dopo aver ceduto -2,3% nel corso degli ultimi tre giorni.

Indicazioni negative dal mercato dell’auto in Europa, con le vendite che sono scese -10%. Stando ai dati dell’Acea, la European Automobile Manufacturer’s Association, le immatricolazioni sono calate a 1,35 milioni di veicoli nel mese di marzo, da 1,5 milioni dello stesso mese dello scorso anno. In generale, nel primo trimestre, le vendite sono calate in Europa -9,7% a 3,1 milioni di unità.

Colpisce soprattutto il caso Germania, paese produttore di marchi del calibro come Bmw e Volkswagen, che si è confermato il mercato in cui la flessione delle vendite è stata fino a -17%. In generale, il mercato dell’auto europeo viaggia a minimi delle consegne in 20 anni.

Guardando al trend dell’azionario atteso Jean-Paul Jeckelmann, responsabile investimenti presso Banque Bonhote & Cie, a Neuchatel, Switzerland, intervistato da Bloomberg, afferma che “le attese dovrebbbero essere per una performance debole, visto che ci sono pochi fattori che sostengono un approccio aggressivo, in questo momento. In più, ci sono motivi di carattere stagionale, che sono meno favorevoli verso la metà dell’anno, per l’azionario. Noi attendiamo che questa fase di consolidamento passi, prima di incrementare la nostra esposizione”.

Oro rimane osservato speciale: occhio all’indice della sua forza relativa a 14 giorni, che nella giornata di ieri è sceso a 19,9 punti. Da segnalare che un valore inferiore ai 30 punti indica che i prezzi sono scesi troppo velocemente e che dunque dovrebbero recuperare terreno.

Investitori sono rialzisti sull’azionario giapponese al ritmo maggiore in più di sei anni, mentre, stando a un sondaggio di Bank of America riportato da Bloomberg, stanno vendendo azionario europeo, sulla scia dei rinnovati timori sulla crisi dei debiti.

Economia italiana osservata speciale dopo che l’Fmi ha rivisto al ribasso le stime sul Pil di quest’anno a -1,5%; il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo sottolinea intanto che il paese ha bisogno di 7 miliardi di euro di tagli alla spesa pubblica.

Azionario asiatico in crescita per la prima volta in tre giorni, dopo le indicazioni arrivate dal fronte macroeconomico degli Stati Uniti, che hanno messo in rilievo un aumento dei nuovi cantieri al ritmo più alto dal 2008, a conferma della ripresa del mercato edilizio americano. Indice di riferimento MSCI Asia Pacific Index +0,7%: l’indice è salito +5,5% dall’inizio del 2013.

La maxi iniezione di liquidità della Bank of Japan ha portato il Fondo Monetario Internazionale a rivedere al rialzo le stime per la terza maggiore economia del mondo; outlook alzato a +1,6% quest’anno rispetto a +1,2% precedente, e al +1,4% nel 2014 dal +0,7% atteso in precedenza.

Olivier Blanchard, responsabile economista del Fondo, ha definito le misure della Bank of Japan “appropriate” e i loro impatti sullo yen “una conseguenza logica”.

RAPPORTO IGMARKETS: INDICAZIONI DA ASTA BUND

Segnali importanti sono arrivati dall’asta tedesca di oggi. Il Tesoro è riuscito a collocare 3,35 miliardi di euro di Bund a 10 anni al nuovo minimo storico (1,28%), al di sotto dei 4 previsti. Il bid-to-cover è rimasto invariato all’1,6. Non sembrano quindi aver avuto più di tanto impatto sul segmento governativo i rumors che si erano diffusi questa mattina su un possibile downgrade del rating sovrano tedesco.

C’è di più. I nuovi minimi storici in asta (rendimenti in linea con il mercato secondario) e la domanda comunque stabile sembrano confermare la nostra view di un ritorno delle tensioni sui mercati e di un atteggiamento molto cauto da parte degli investitori. I toni di risk off con cui era iniziata la settimana si sono affievoliti ma non sono del tutto scomparsi.

Dopo l’asta l’indice tedesco è rimasto pressoché stabile con una perdita poco superiore al punto percentuale. In flessione dai massimi di seduta anche l’euro/dollaro che è tornato a riposizionarsi in area 1,3160 dopo aver tentato l’attacco a 1,32 nella notte.

Trimestrali a parte, il principale evento della giornata sarà il Beige Book di questa sera che farà il punto sulla situazione macroeconomica negli Usa. Sarà il primo comunicato ufficiale dopo i recenti dati deludenti e dopo il meeting di politica monetaria di marzo. Gli operatori cercheranno di capire se gli ultimi dati hanno cambiato la view sul ritmo di crescita della prima potenza del mondo.

Da Insider WSI :

I due titoli di Piazza affari su cui puntare

BTP – Spread Italia-Germania a 10 anni scende momentaneamente sotto quota 300 punti base, per poi chiudere in calo dello 0,79% a 300,70, a fronte di tassi decennali -1,50% al 4,24%. I prezzi sul secondario, favoriti anche dal buon esito dell’asta di Btp Italia a 4 anni sul primario, sono saliti anche oggi, con i tassi che avevano raggiunto in seduta i minimi dal voto elettorale del 24-25 febbraio.

ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Finanziari a doppia velocità con i bancari in sostanziale tenuta, a differenza del comparto europeo (-1,8%), mentre gli assicurativi sono venduti in linea con i concorrenti continentali. Tra i primi Mps, che chiude a +0,2% ben sotto i minimi di giornata proseguendo il recupero dai minimi di aprile mentre il mercato ragiona su possibili risarcimenti legati al procedere delle indagini giudiziarie. Positive anche Intesa (+0,7%) e Banco Popolare (+0,37%). In controtendeza spicca Pop Milano, in calo del 2,1% con i broker che citano a Reuters i timori che il progetto di trasformazione in SpA incontri degli ostacoli nella sua realizzazione.

Tra i cali Telecom, che chiude in calo del 2,6% nel giorno dell’assemblea di bilancio. Nella mattina il titolo era stato sostenuto dalle indiscrezioni stampa in merito a un deciso ridimensionamento della valutazione di 3Italia che sarebbe emerso dalla due diligence in corso per una possibile integrazione.
Tonfo anche di Prysmian, che perde fino anche a -5% dopo le dichiarazioni preoccupanti rilasciate alla vigilia dall’amministratore delegato Valerio Battista. Sotto pressione Fiat dopo la buona performance di ieri; i dati sulle immatricolazioni in Europa pubblicati oggi mostrano su anno un calo dell’1,2% del gruppo italiano, che su mese ha perso quote di mercato.

Fuori dal paniere principale, ribassi per RCS (-6,7%), mentre Recordati guadagna quasi due punti percentuali spinta dall’annuncio dei dati sulle vendite del primo trimestre cresciute dell’11,4%.

TRA GLI ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro +0,11% a $1,3190; dollaro/yen +0,72% a JPY 98,22. Euro/franco svizzero -0,03% a CHF 1,2148. Occhio alla moneta unica, che continua a mostrare solidità nonostante la debolezza dei fondamentali.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,48% A $88,29 al barile, oro -0,46%, a $1.381 l’oncia.

SPUNTI DAL DESK

Domanda record di Btp.

Crollo oro: ennesimo furto per mano delle banche.

Alert: “prezzi artificiali in tutti i mercati”.

Intel: margini calano molto piu’ del previsto.

Credit Suisse: rivolta degli azionisti sugli stipendi.

BHP Billinton conferma linee guida su produzione.

Volatilità manda segnali contrastanti.

Anche il FMI non ne puo’ piu’ dell’austerity.

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