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Borsa Milano chiude invariata, senza faro Wall Street

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MILANO (WSI) -Piazza Affari chiude poco mossa, in una giornata in cui Wall Street è chiusa a causa della festività di Martin Luther King. A fine seduta, l’indice Ftse Mib nel finale raggiunge 19.973 punti con un rialzo dello 0,02%.

Lo Stoxx Europe 600 Index è reduce da un rally di due settimane che lo ha portato al record in sei anni. L’indice di riferimento dell’azionario europeo è salito la scorsa settimana +1,8%, estendendo i guadagni da inizio 2014 a +2,3%, dopo il rally +17% del 2013 e salendo gino a quota 335,82 punti, al massimo dal 15 gennaio del 2008.

Oro al record in quasi sei settimane, sulla scia del balzo della domanda del metallo prezioso. Le quotazioni sono salite fino a $1.260,07 l’oncia, al valore più alto dallo scorso 11 dicembre. Gli asset del fondo che investe sull’oro SPDR Gold Trust sono cresciuti lo scorso 17 gennaio +0,9%, registrando l’incremento in una seduta più sostenuto dal novembre 2011. Le quotazioni hanno recuperato terreno dal minimo in sei mesi testato lo scorso 31 dicembre a $1.182,27, dopo che nel 2013 l’oro ha registrato il peggior calo dal 1981.

Titolo osservato speciale Deutsche Bank, dopo che il colosso bancario tedesco ha riportato un buco kolossal.

A Milano, In deciso ribasso le banche mentre è in gran spolvero Luxottica che avanza del 3,98% sulla scia della promozione a “buy” da parte di Deutsche Bank, che ha invece declassato a “hold” la concorrente Safilo (-3,49%). Bene Saipem (+3,46%) e Tenaris (+2,01%). Equita, che copre i due titoli con “hold”, parla di indicazioni positive sul settore oil service da parte del gruppo Usa Schlumberger, che ha diffuso risultati superiori alle attese. Sottotono le banche che cedono in media l’1,2% in Europa .

Oltre alla perdita inattesa registrata nel quarto trimestre da Deutsche Bank sul settore italiano pesano, secondo gli analisti, le prese di beneficio anche alla luce dei primi ragionamenti sui risultati del quarto trimestre in vista dell’asset quality review. Male le popolari con Pop Milano che lascia sul terreno il 5,89%, penalizzata secondo un trader dai timori legati al prossimo aumento di capitale. “Chiuso il focus sul nuovo consigliere delegato, adesso l’attenzione è rivolta all’aumento di capitale”, osserva il trader. Giù anche Banco Popolare (-3,06%) e Pop Emilia in contrazione del 2,2%. Cali fra lo 0,51% e lo 0,76% per le big Intesa e Unicredit. Vivace Indesit (+2,7%) dopo indiscrezioni stampa sulla short list di potenziali partner che dovrebbe essere esaminata a fine mese.

Azionario asiatico per lo più negativo, dopo che la Cina ha reso noto che il Pil è salito nel quarto trimestre +7,7% su base annua, in rallentamento rispetto a +7,8% dello stesso periodo dell’anno precedente, comunque meglio del +7,6% atteso dal consensus. L’indice di Shanghai è sceso sotto la soglia dei 2.000 punti per la prima volta in quasi sei mesi.

“Con l’arrivo di nuove Ipo e i timori sugli utili aziendali, c’è spazio per nuovi ribassi, e potremmo vedere l’indice scendere a 1.800 punti nelle prossime sedute. Non ci sarà una ripresa nel breve periodo”, ha commentato a Bloomberg Xu Shengjun, analista presso Jianghai Securities.

Male anche Hong Kong -0,86% che con Shanghai è tra i tre indici azionari globali peggiori dei 94 monitorati da Bloomberg.

Indice Shanghai -0,68% a 1.991,25 punti, Nikkei -0,59%, indice australiano ASX 200 -0,20%, Kospi +0,48%.

Euro +0,10% a $1,3552. Dollaro/yen -0,14% a JPY 104,14. Euro/franco svizzero +0,11% a CHF 1,2335; euro/yen +0,07% a JPY 141,16.

In ambito di commodities, futures sul petrolio -0,67% a quota $93,74 al barile. Oro +1,19% a $1.255 l’oncia.