Economia

Borsa Milano affonda: Ftse Mib-3%. FCA crolla (-7%)

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MILANO (WSI) – Borsa Milano chiude negativa, con il resto dell’azionario europeo. Ftse Mib raddoppia le perdite, cede nel finale il 2,97% a 22,800 punti. In deciso calo anche le altre principali Borse continentali: a Parigi il Cac40 e’ sceso del 2,57% e a Francoforte il Dax30 del 2,56. A Londra il Ftse 100 ha limitato di piu’ i danni perdendo un punto percentuale. Sul mercato dei titoli di stato, spread BTP-Bund a 10 anni -1,02% a 120,23 punti base.

Nessun impatto positivo dalla pubblicazione dell’indice Ifo tedesco – che misura la fiducia delle aziende tedesche -, salito a 108 a luglio, contro i 107,5 di giugno. Le imprese hanno parlato di un miglioramento nelle condizioni attuali di business, ammettendo di essere lievemente più ottimiste sulle prospettive future.

L’indice di riferimento Stoxx 600 in flessione fino a -2,14% dopo aver sofferto il primo calo settimanale su tre, durante la scorsa ottava, sulla scia di dati economici che hanno indicato il peggioramento delle condizioni economiche a livello globale. Il listino si avvia a riportare le perdite di cinque giorni più sostenute del 2015, pari a -4,6%.

Market mover della sessione è il sell off a Shanghai, con l’indice che è scivolato fino a -8,5%, sulla scia del continuo calo dei prezzi delle commodities e dei timori sulla sostenibilità dei recenti rialzi. L’azionario cinese è al momento in flessione -28% circa rispetto al record segnato a giugno. Le vendite non hanno risparmiato neanche Tokyo -0,95% e Hong Kong -3%.

Entra nel vivo in Europa la stagione degli utili, con circa 190 società scambiate sullo Stoxx 600 che renderanno noti i loro bilanci da qui fino alla fine del mese.

Royal Philips in rialzo durante la sessione fino a +4% circa, dopo aver riportato utili migliori delle attese, sulla scia dell’aumento della domanda nel Nord America, nell’Europa dell’est e in India.

Focus soprattutto sul colosso bancario svizzero UBS, che ha visto gli utili del secondo trimestre, su base netta, balzare +53% su base annua, a 1,2 miliardi di franchi svizzeri: il risultato ha ampiamente battuto le stime, dal momento che gli analisti avevano previsto un aumento dei profitti, in media, +3,2%. Il titolo ha tuttavia perso terreno, complice anche la nota di Citigroup, che ha scritto che i risultati positivi sono stati supportati soprattutto da voci straordinarie di bilancio.

In generale, in Europa, i bancari si sono confermati i titoli più penalizzati dagli smobilizzi.

Attesa per la riunione del Fomc di domani, che si concluderà dopodomani, mercoledì. I mercati attendono indicazioni sulle prossime mosse della Fed, che potrebbe essere la prima banca centrale tra quelle dei paesi avanzati a decidere di alzare i tassi. Un sondaggio di Bloomberg parla di una probabilità mediana di almeno il 50% di una manovra restrittiva a settembre.

Come fa notare in un’intervista sempre a Bloomberg Christian Stocker, strategist presso UniCredit Bank a Monaco, “il principale tema di questa estate è l’aumento dell’incertezza sui mercati emergenti, la Cina, e l’intero complesso delle commodities. I mercati europei si trovano in una fase di consolidamento e tale situazione rimarrà tale almeno fino a settembre o a ottobre”.

Venduta sul Ftse Mib soprattutto FCA, che chiude a -7% circa, dopo le indiscrezioni sulla multa record da $105 milioni in Usa. Il titolo è scivolato sotto i 13 euro ed è stato sospeso per eccesso di ribasso, per poi rientrare nelle contrattazioni.

Le vendite a Milano non hanno risparmiato alcun settore, penalizzando anche i bancari con Intesa Sanpaolo (-4,71% a 3,36 euro), peggiore del comparto, dopo anche il taglio di giudizio di Goldman Sachs che ha abbassato la raccomandazione da ‘buy’ a ‘neutral’. Tra i bancari male anche Bper (-4,07% a 8,01 euro) e Ubi Banca (-4% a 7,32 euro). Le vendite hanno interessato Moncler (-4,48% a 16,85 euro), Mediaset (-4,41% a 4,59 euro), Salvatore Ferragamo (-4,18% a 27,07 euro), che paga la forte esposizione nel mercato asiatico.

Sul valutario, l’euro l’euro ha recuperato terreno sul dollaro ed e’ scambiato a 1,1123 (1,1027 in avvio), e a 137,02 yen (136), quando il biglietto verde vale 123,19 yen (123,38). Euro/sterlina +0,68% a GBP 0,7129. Euro/franco svizzero +0,64% a CHF 1,0640.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio con scadenza a settembre cede lo 0,54% a 47,60 dollari al barile, mentre il Brent si aggira a $53,74 al barile, -1,61%, al minimo in tre mesi, ovvero dagli inizi di aprile. Oro +1,01% a $1.096,50 l’oncia, argento +0,81% a $14,61. (Lna-MT)