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Borsa Milano -2,10%. PdL gioca al massacro. Crisi governo e minaccia default

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MILANO (WSI) – Borsa Milano in ribasso, peggiore tra i listini europei, sconta i timori sulla crisi di governo, che si concretizzano ogni ora che passa. L’economista Nouriel Roubini lancia l’allarme, parla di conseguenze pesanti e di perdite sui BTP, in una settimana che vedrà protagoniste diverse emissioni di titoli di stato italiani, a partire dalla giornata di domani. Roubini prevede elezioni a inizio 2014 e spread a 300 punti in pochi giorni. Tra i titoli, focus su Mediaset, che ha ceduto fino a -7%; in quattro ore, Silvio Berlusconi ha perso ben 150 milioni di euro. Ftse Min chiude in calo -2,10% a 16.978. Altri listini: Dax +0,15%, Parigi -0,11%, Madrid -0,54%.

Insomma il gioco al massacro a Roma, ad opera del PdL, in difesa di un Berlusconi condannato per frode fiscale, riapre gli scenari di 2 anni fa, con la minaccia di un attacco all’Italia da parte della grande finanza internazionale, il fantasma del default, la rottura dell’euro. Durante la pausa estiva, leader italiani ed europei non avevano fatto altro che parlare di fini di crisi, ciechi di fronte all’evidenza, soprattutto dell’Italia. Un paese la cui stabilità politica, fin dai tempi delle elezioni, si è sempre retta su compromessi ed equilibri precari.

Spread Btp-Bund a 10 anni reagisce alle tensioni politiche e supera la soglia psicologica a quota 250 balzando più di 4 punti percentuali e testando 254 punti, prima di ridurre in modo lieve i guadagni e attestarsi a 252,16 punti base (+3,34%). Rendimento decennale +1,15% al 4,37%.

[ARTICLEIMAGE] A questo punto l’interrogativo è il seguente: come saranno accolte le prossime aste dei bond italiani? Gli appuntamenti fino alla fine dell’anno sono diversi, visto che più di 122 miliardi di euro di debito pubblico sono da rinnovare entro il 2013.

Dopo la pausa estiva scadono, di fatto, 74,5 miliardi di Bot, 37,8 miliardi di Btp e 10,6 miliardi di Ctz: titoli che vanno rimborsati e che richiederanno nuove emissioni da parte del Tesoro, come afferma il Centro studi Unimpresa, secondo cui si tratta di una enorme quantità di denaro per cui una eventuale crisi della maggioranza e una caduta del Governo potrebbero avere ripercussioni pericolose su spread e tassi di interesse.

“A Parlamento e Governo, e quindi a tutti i partiti, chiediamo senso di responsabilità: la stabilità politica è decisiva sui mercati finanziari e una eventuali crisi della maggioranza, adesso, correrebbe il rischio di sprecare i risultati positivi raggiunti finora proprio sul costo delle emissioni: le speranze di ripresa economica verrebbero compromesse”, afferma il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.

Italia osservata speciale, mercati azionari europei in rosso, passa in secondo piano la dichiarazione del membro del Comitato esecutivo della Bce, Panicos Demetriades, che ha affermato che non si può escludere che l’istituto guidato da Mario Draghi decida di tagliare di nuovo i tassi di interesse a un nuovo valore record. D’altronde, le posizioni dei 23 membri della Bce sono tutte fuorchè univoche, visto che c’è chi parla di possibilità di ulteriori tagli e chi invece afferma che l’Eurotower potrà tornare ad alzare il costo del denaro.

Sotto i riflettori le tensioni geopolitiche, con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna che si stanno preparando a sferrare una serie di attacchi missilistici contro la Siria. La Casa Bianca ha comunque smentito.

Sullo sfondo, focus sulle vendite di case nuove degli Stati Uniti, che sono scivolate al minimo in 9 mesi e su altri dati economici come gli ordini di beni durevoli, che hanno allontanato i timori sull’arrivo del tapering da parte della Fed, ovvero della decisione da parte della Fed di smorzare gli acquisti di titoli di stato e di titoli legati ai mutui per un ammontare mensile di $85 miliardi, a partire dal mese di settembre.

Azionario asiatico prevalentemente positivo, con l’eccezione del Nikkei di Tokyo (-0,18%). In rialzo Hong Kong +0,72%, indice australiano S&P/ASX 200 +0,23%, soprattutto bene Shanghai +1,80%, indice coreano Kospi +0,95%. In particolare, il listino cinese ha superato la soglia dei 2.080 punti, testando il massimo dallo scorso martedì.

FTSE MIB – Listino tinto di rosso, bancari venduti, scontano le tensioni sullo spread. Mps -3,28%, Bper -4,13%, BPM -2,59%, Banco Popolare -3,96%, Intesa SanPaolo -3,58%, Ubi Banca -3,85%, Unicredit -3,89%; tra altri titoli Fiat Industrial -1,66%, Finmeccanica -3,84%, Fondiaria -3,18%, GTech -4,37%, Mediaset -6,31%, Stm -2%.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, euro -0,07% a $1,3371, dollaro/yen -0,07% a JPY 98,67; euro/franco svizzero +0,11% a CHF 1,2344. Euro/yen -0,17% a JPY 131,92.

Sui mercati delle commodities, i futures sul petrolio -0,26 a $106,14 al barile, oro +0,29% a $1.399,80 l’oncia.

ANALISI MERCATI DI MPS CAPITAL SERVICES

Tassi & Congiuntura: in area Euro tassi a lungo termine in calo nella seconda parte della giornata, seguendo l’andamento registrato dai Treasury, dopo la pubblicazione di deludenti dati macro Usa. Il calo del tasso del bund decennale è stato comunque più contenuto di quello dell’analogo Treasury.

La vicinanza del relativo spread Germania Usa in prossimità dei 100pb ha probabilmente nuovamente innescato acquisti di Treasury a fronte di vendite sui bund. Lo spread italiano è risultato invariato in prossimità dei 240pb a fronte invece di una riduzione di quello spagnolo.

Il relativo spread Italia-Spagna è pertanto tornato nuovamente sotto i 15 pb. Sul fronte Bce è emersa qualche segnale di divergenza sull’ipotesi di un eventuale taglio dei tassi: dopo l’esclusione di tale possibilità da parte di Nowotny, sono invece arrivate dichiarazioni in senso opposto da parte di Demetriades, presidente della banca centrale cipriota.

Questa mattina la sessione (dopo alcuni problemi tecnici riscontrati dall’Eurex) si è aperta con tassi tedeschi decennali in lieve calo e tassi italiani in direzione opposta e spread a quota 242pb. In settimana il focus sarà sull’indice Ifo in pubblicazione domani oltre che sul flusso di emissioni da parte di Italia e Belgio.

Negli Usa tasso decennale in forte calo nella seconda parte della giornata, dopo la pubblicazione del dato sulle vendite di nuove abitazioni di luglio, che hanno evidenziato il maggior calo mensile degli ultimi 3 anni, con una revisione al ribasso dei tre mesi precedenti. Si tratta di un potenziale effetto del marcato rialzo dei tassi sui mutui, sebbene contrastante con le indicazioni arrivate dai sondaggi tra i costruttori la cui fiducia è ai massimi da diversi anni.

La divergenza è probabilmente imputabile al fatto che in ogni caso gli ultimi dati sulle negoziazioni immobiliari, sebbene in calo su base mensile, sono sensibilmente superiori a quelli registrati nello stesso periodo del 2012. Nel caso delle vendite al dettaglio di luglio il rialzo è stato ad esempio pari al 6,8% a/a.

Gli operatori pertanto continuano ad essere focalizzati sull’entità della riduzione del piano atteso in occasione della prossima riunione Fed del 18 settembre. Se anche i prossimi dati macro sul comparto immobiliare e soprattutto sul mercato dl lavoro fossero deludenti allora potrebbe essere messa in discussione anche la partenza della riduzione stessa. In settimana è atteso un importante volume di emissioni pari a 98Mld$ di Treasury con scadenze a 2,5 e 7 anni.

Valute: euro in recupero verso dollaro, provando a riportarsi nuovamente sopra la soglia di 1,34 dopo la pubblicazione dei citati dati Usa. Questa mattina il cambio è nuovamente sotto 1,34. Nel frattempo le posizioni speculative nette lunghe di euro sono arrivate in prossimità dei massimi dell’anno.

L’area 1,34 rappresenta ancora un’importante resistenza per oggi. Lo yen si è leggermente apprezzato verso quasi tutte le principali valute mondiali stanotte in un contesto di lieve calo del listino giapponese. Verso euro questa settimana i livelli di resistenza si collocano a 132,75 e 133,30, mentre i supporti a 131 e 130. Sul fronte aumento dell’IVA, il ministro dell’economia Amari ha dichiarato che la decisione sarà presa entro inizio ottobre.

In attesa del discorso del governatore BoE Carney del prossimo mercoledì, la sterlina si è deprezzata verso euro con il cambio in prossimità della resistenza posizionata presso 0,8610.

La valuta più forte della notte è stato il real brasiliano che ha messo a segno l’apprezzamento maggiore da 2 anni dopo che la banca centrale ha iniziato il piano da 60Mld$ teso a frenarne il deprezzamento; il piano proseguirà fino a fine anno. Anche se la volatilità resta elevata si è interrotta da 2 giorni a questa parte la fase di deprezzamento della rupia indiana verso dollaro che comunque resta poco al di sopra dei minimi storici. Yuan in apprezzamento verso dollaro Usa grazie all’aumento degli investimenti diretti nel paese a luglio. Inoltre, secondo un articolo del Caijing magazine che cita una fonte anonima della Commissione per lo sviluppo e le riforme (NDRC), la Cina inizierà gradualmente un nuovo piano di investimenti dal secondo semestre di oltre 1.000 Mld yuan. Il nuovo piano di stimolo non sarà annunciato pubblicamente.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

BANCA POPOLARE DI MILANO – Secondo quanto riportato da Il Sole24Ore, i vertici della società presenteranno entro novembre il nuovo progetto di governace a Banca d’Italia, il quale difficilmente prevederà la trasformazione del gruppo in Spa. Inoltre, vi sarebbero contatti tra la società e altre banche popolari per studiare possibili aggregazioni.

MEDIOBANCA – La società emetterà la seconda tranche (5Mln€) relativa al prestito obbligazionario “Mediobanca Sintesi in euro 2013/2021” il 27 agosto e sarà fungibile con la prima tranche (40Mln€) emessa in data 21 maggio 2013. Il prezzo di emissione sarà del 100% maggiorato del rateo di interesse maturato alla data del 27 agosto (1,3315%) e l’ammontare nominale massimo emettibile rimane fissato a 200Mln€.

GENERALI – L’amministratore delegato del gruppo Philippe Donne, in vista del lancio definitivo di Generali Italia, dovrebbe incontrare a settembre i vertici del nuovo branch italiano della società.

ITALCEMENTI – La società contesta il declassamento da parte dell’agenzia di rating Moody’s, sostenendo che la domanda in Egitto non dovrebbe crollare pur registrando un calo dei volumi tra l’1,5% e il 5% (con prezzi in crescita).

PARMALAT – Secondo quanto riportato dalla stampa brasiliana, l’eventuale accordo per la cessione del gruppo Lacteos do Brasil alla società si aggirerebbe intorno ai 300Mln€.

PRELIOS – La società comunica che i soggetti finanziatori hanno sottoscritto complessivamente 117Mln circa di azioni ordinarie (pari al 60,5% del totale delle azioni ordinarie di nuova emissione) per un controvalore di 69,6Mln€ circa.

PRYSMIAN – La Consob comunica che Standard Life Investments detiene il 2% circa del capitale della società.

SARAS – Secondo quanto riportato da Il Sole24Ore, la società avrebbe ricavato dalla raffinazione un fondo da 350Mln€ che dovrebbe essere usato o per ripianare perdite future o per distribuire dividendi.

SNAM – Il gruppo potrebbe mettere in discussione l’attuale politica dividendi una volta rivista la strategia di crescita all’estero, un nuovo periodo tariffario per il trasporto e la distribuzione del gas.