MILANO (WSI) – Borsa Milano condizionata dalle continue notizie che riguardano la crisi in Grecia: nel finale, dopo un tentativo di recupero, il Ftse Mib cede lo 0,71% e si attesta a quota 22.225 punti.
Per la Grecia, la situazione si fa sempre più drammatica e i tassi a due anni sono da paese sull’orlo del default: sfiorano il 30%. Lo spread Italia-Germania a 10 anni ha ridotto i guadagni, segnando un rialzo +1,62% a 148,84 punti base, a fronte di tassi decennali sui BTP +0,94% al 2,30%. Tassi sui Bund decennali tedeschi -0,26% allo 0,81%.
Nelle sale operative si respira aria di rassegnazione: ormai gli investitori ritengono molto probabile un evento ‘cataclisma’ di Grexit, visto che i negoziati, iniziati ben cinque mesi fa, tra creditori esasperati e governo greco testardo sono ancora a un punto morto. Non solo: il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz avverte che un’uscita della Grecia dall’euro, implicherebbe un’uscita anche dall’Unione europea. Il premier greco Alexis Tsipras va avanti per la sua strada e dice categorico che se non si riuscirà a trovare un compromesso onorevole, ancora una volta diremo un grande no”.
Gli scambi sono stati improntati alla cautela anche in attesa delle novità sul fronte della Federal Reserve, da cui il mercato spera di avere informazioni circa la tempistica del prossimo aumento dei tassi, il primo dal 2006. La maggior parte degli analisti è pronta a scommettere in una stretta monetaria a settembre. Nella sua conferenza stampa abituale la presidente Janet Yellen dovrebbe focalizzarsi sui segnali di ripresa dell’economia dopo un periodo di grave recessione.
Sul fronte macro buon notizie dalla Germania. L’istituto Ifo ha rivisto al rialzo le sue previsioni sul Pil quest’anno a +1,9% dal +1,5% previsto a dicembre dell’anno scorso.
A Piazza Affari l’attenzione è rivolta sopratutto su Mps, con il presidente Profumo che ha offerto dettagli sul nuovo piano di aggregazione; il titolo ha segnato un balzo +4,76%. Bancari tuttavia per lo più negativi, con Bper -1,40%, BPM -0,66%, Banco Popolare +0,49%, Intesa SanPaolo -0,89%, Ubi Banca -0,50%, Unicredit -1,73%.
Tra i titoli di altri settori Azimut Holding -2,63%, Atlantia -1,06%, A2A +1,95%, Cnh Industrial -1,76%, Finmeccanica -2,06%, Mediaset -0,96%. Telecom Italia +0,45%, favorita dalle scommesse su un aumento della quota di Vivendi. Fonti hanno riferito a Reuters che Vivendi intende aumentare la sua quota nel gruppo al 10-15% allo scopo di rafforzare la propria influenza dopo l’uscita degli attuali soci forti.
In Asia la seduta è stata per lo più contrastata. Il Nikkei ha perso lo 0,19%. Si tratta della terza chiusura negativa consecutiva. In frenata l’export giapponese verso Usa e Cina. La Borsa cinese ha evaporato i guadagni iniziali.
Sul valutario, i trader aspettano di ascoltare l’intervento di Yellen prima di esporsi troppo. L’euro +0,04% a $1,1250; dollaro/yen +0,71% a JPY 124,23. Euro/franco svizzero -0,54% a CHF 1,0427. Euro/yen +0,73% a JPY 139,73. Euro/sterlina -0,39% a GBP 0,7158. Il dollaro rimane statico aspettando l’esito della riunione di due giorni della Federal Reserve che volge oggi al termine. Il mercato spera di ottenere indicazioni sul mese in cui i tassi di interesse saranno alzati, per la prima volta dopo 9 anni.
Tra le materie prime, i futures sul petrolio +0,10% a $60,03 al barile. Brent +0,61% a $64,09. Oro -0,41% a $1.176, argento +0,38% a $16,02.
(DaC-Lna)