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Borsa Italiana passa a Euronext per 4,3 miliardi di euro

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Dopo le indiscrezioni delle ultime ore, è arrivata la conferma. Il London Stock Exchange ha detto di avere accettato l’offerta di 4,32 miliardi di euro per la vendita di Borsa Italiana da Euronext.

Ricordiamo che LSE era entrato in trattative esclusive lo scorso mese con il consorzio paneuropeo che vede coinvolti anche Intesa Sanpaolo e Cassa Depositie e Prestiti. In precedenza, erano in lizza anche Deutsche Boerse e la svizzera SIX .

Per finanziare l’aggregazione di Borsa Italiana, Euronext lancerà tra le altre cose un aumento di capitale da 2,4 miliardi, che si unirà all’uso di liquidità esistente per 300 milioni e all’emissione di nuovo debito per 1,8 miliardi.

In una nota diffusa in mattinata, viene confermato il forte supporto di Cassa Depositi e Prestiti (tramite Cdp Equity) e di Intesa Sanpaolo come investitori strategici, con l’impegno di lungo termine di sostenere la crescita di Borsa Italiana, attirare Pmi ai mercati di capitali e sostenere le ambizioni di crescita di Euronext.
La mossa del London stock exchange è finalizzata ad avere l’ok dell’antitrust sull’acquisto di Refinitiv.

“Oggi annunciamo una transazione storica per Euronext, una combinazione che creerà una piattaforma paneuropea. La combinazione estenderà la nostra presenza geografica e accelererà la diversificazione” ha detto Stephane Boujnah, amministratore delegato di Euronext, durante la conference call a commento dell’acquisizione. E ha sottolineato che “da un punto di vista finanziario l’operazione crea significativo valore per gli azionisti” e che “Borsa Italiana giocherà un ruolo fondamentale nell’operatività, nella strategia e nella governance del nuovo gruppo e sarà il maggior contributore in termini di ricavi” del gruppo che uscirà dall’aggregazione.

LSE: vendita Borsa Italiana a prezzo attraente

Sull’operazione, Lse ha confermato che la cessione di Borsa Italiana avviene a un multiplo di 16,7 volte l’Ebitda 2019, una valutazione “attraente”, e inoltre ha un razionale strategico legato alla transazione con Refinitiv.

“Continuiamo a fare buoni progressi su Refinitiv e crediamo che la vendita di Borsa Italiana contribuirà significativamente a migliorare i problemi di concorrenza nella Ue.
E’ stata una società che ha giocato un ruolo importante nella storia di Lse e siamo sicuri che continuerà a svilupparsi con successo a vantaggio dell’economia italiana, dei mercati europei e dei suoi soci”, ha dichiarato David Schwimmer, Ceo di Lse.

Raffaele Jerusalmi, Ceo di Borsa Italiana, ha aggiunto:

“Quella con Lse è stata una relazione lunga e di successo che ci ha permesso di sviluppare il business per 12 anni. Ora guardiamo a una nuova fase della nostra storia con nuovi soci per sviluppare ulteriormente il business e contribuire allo sviluppo dei mercati europei”.

Sinergie per 60 miliardi annui

Secondo la nota, l’aggregazione tra Euronext e Borsa Italiana porterà “immediatamente” a un aumento dell’utile per azione, prima ancora di registrare le previste sinergie di 60 milioni lordi annui a regime (entro il terzo anno).
Nel dettaglio, si stimano sinergie di costo da 45 milioni lordi, “principalmente generate dalla migrazione dei mercati cash equity e derivati di Borsa Italiana verso Optiq, la piattaforma di trading proprietaria di Euronext”.

A queste si aggiungono sinergie di ricavo per 15 milioni lordi, generate dal lancio del singolo pool di liquidità e del portafoglio ordini unico di Euronext in Italia, dallo sviluppo di un’offerta paneuropea di prodotti derivati, dal cross-selling di prodotti e dalle opportunità di crescita del business come l’offerta di servizi corporate in Italia e l’ampliamento dell’offerta di analisi e dati.

L’aumento dell’utile per azione dovrebbe accelerare in doppia cifra “nel terzo anno post sinergie”. I costi di ristrutturazione sono stimati in 100 milioni.