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Borsa Italiana: Bio-On debutta sul listino AIM

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MILANO (WSI) – Bio-On ha debuttato oggi sul listino di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese.

Il titolo del gruppo delle bioplastiche non riesce a fare prezzo in queste ore e segna un rialzo teorico del 19,6% dopo aver scambiato un ultimo contratto a 5,50 euro alle 9:21 di stamane.

La società bolognese effettua ricerca e sviluppo di tecnologie di biofermentazione nel campo dei materiali ecosostenibili e biodegradabili, e sviluppa applicazioni industriali attraverso la caratterizzazione dei prodotti, dei componenti e dei manufatti plastici.

In fase di collocamento la società ha raccolto 6,875 milioni di euro; il flottante al momento dell’ammissione è del 10,39% e la capitalizzazione è pari a circa 66,2 milioni di euro. Da domani, Bio-On sarà inserita anche nel paniere dell’indice FTSE AIM Italia, che conta oggi 55 società.

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In Italia c’è un’innovazione che non ha paura del mercato. Mentre molti aspettano o rinunciano a quotarsi in Borsa, c’è un’azienda che ci crede. È la bolognese Bio-On (Wired aveva raccontato i suoi primi passi nel 2011 e selezionato come migliore startup nel 2013) che domattina suonerà la campanella della Borsa di Milano debuttando nel settore Aim, dedicato alle piccole e medie imprese. È l’unica operazione del semestre ma punta in alto.

L’azienda, che detiene numerosi brevetti sul polimero Minerv, ha messo a punto una vasta gamma di plastiche biodegradabili con applicazioni che spaziano dal biomedicale all’automotive e al design, tutti mercati in fortissima crescita.

Da domattina Bio-On metterà collocherà sul mercato il 10,39% del suo capitale con 1.375 azioni a 5 euro l’una con una previsione di raccolta di 6,9 milioni di euro.

“In Borsa la nostra sigla sarà ‘ON’ a conferma del nostro ottimismo” sottolinea Marco Astorri, uno dei due fondatori dell’azienda insieme a Guy Cicognani, “La quotazione è un traguardo importante perché ci fornirà capitale per crescere a livello internazionale”. Per il 2016 è prevista una produzione di 50mila tonnellate grazie a stabilimenti già operativi in Francia, Germania e Repubblica Ceca e a uno in via di attivazione in Italia.

“Abbiamo contratti con Magna, uno dei maggiori produttori a livello mondiali di plastiche per l’automotive e con Akzo Nobel e Solvay per la produzione di vernici ecologiche”.

Per l’azienda bolognese l’investimento più importante degli ultimi mesi è stato quello in risorse umane. Astorri sta infatti portando a bordo diversi manager per gestire lo sviluppo internazionale tra cui anche un nuovo direttore generale proveniente dalla bergamasca Techint. “Il nostro modello è quello del licensing” spiega Astorri, “dopo lo studio di fattibilità aiutiamo i partner locali a costruire i propri stabilimenti. Ma siamo noi a portare tecnologia e conoscenza”. (da Wired.it)