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BORSA, IL RALLY D’AGOSTO HA IL FIATO CORTO

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(WSI) – Venerdì grande boom dei mercati, quasi tutti, meno quelli asiatici che avevano chiuso prima degli eventi. La cosa curiosa è che a determinare il balzo in avanti dei listini (forse un inizio di rally agostano) è stata una pessima notizia proveniente dall´Italia. E cioè la notizia che, a conti fatti, se non siamo in recessione, ci mancano proprio due millimetri.

Le previsioni più generose, a questo punto (dopo il flop del Pil nel secondo trimestre) dicono che cresceremo nel 2008 dello 0,1 per cento (e basta un blackout dell´Enel o uno sciopero robusto per andare a zero) e dello 0,6 per cento l´anno prossimo.

Quel che fa l´Italia, per la verità, non è così importante da provocare cambiamenti negli scenari mondiali. Solo che, stimolati dalle nostre tristi vicende, gli esperti si sono messi a ragionare sull´Europa e si sono accorti che la settimana prossima dovranno uscire i dati del Pil tedesco (sempre del secondo trimestre) e della Francia. La Germania, molto probabilmente avrà un risultato negativo e la Francia vi andrà molto vicino.

Questa pessima notizia è piombata sui mercati e li ha trovati in una fase molto particolare: e cioè con una gran voglia di trovare una scusa, una ragione, per darsi una svegliata e correre un po´ in avanti, giusto per fare cassa e per liberarsi degli odiosi ribassisti (che da mesi e mesi dominano la scena), facendo sentire loro l´odore della polvere. E quindi i mercati hanno fatto subito una lettura molto particolare («ogni impedimento è giovamento», avrebbe detto nostra nonna).

E ne hanno concluso che, di fronte all´arrivo, ormai conclamato e sicuro, della recessione in Europa, i severi guardiani della Banca centrale europea avrebbero dovuto cambiare registro: basta con il rigore suicida e sotto a dare una mano alla congiuntura dell´area euro, che rischia di avvitarsi su se stessa. Nemmeno quei signori, insomma, possono pensare di tenere duro. E quindi, ecco il sogno, a breve il costo del denaro tornerà a scendere in Europa.

Sarebbe già bastato questo per consentire ai rialzisti di mettere a segno qualche buon colpo, ma la catena degli eventi è andata avanti. Visto che i tassi europei devono scendere (sperano i rialzisti) allora non c´è più ragione perché l´euro rimanga così alto sul dollaro. Giù l´euro, quindi, e su il dollaro.

Intanto, in qualche altra stanza, i padroni del petrolio (produttori e intermediari) facevano un ragionamento parallelo: qui ci troviamo con l´Europa in recessione, e con l´America che, se non è in recessione, va comunque al minimo. Le due maggiori economie del mondo sono di fatto ferme. Forse è ora di piantarla. Tenere alto il petrolio in queste condizioni non ha più senso. E quindi giù anche il petrolio. E quindi altro gas per i rialzisti dei mercati.

Il mondo è in recessione, ma il denaro costerà meno e anche il petrolio. Due mesi fa nessuno avrebbero scommesso un soldo su uno scenario del genere. Il rally d´agosto può partire, e infatti è subito partito. Con grande entusiasmo.

Ma tutto questo ha senso? In un´ottica di breve periodo, di puro trading (o speculazione) di Borsa, certamente. Il rialzo è lì da vedere, e quindi quelli che venerdì ci hanno puntato sopra hanno vinto e forse vinceranno anche nei prossimi giorni. Ma non si tratta di un rialzo con il fiato lungo. E questo perché in un certo senso il peggio, purtroppo, è appena dietro l´angolo.
E si compone di almeno tre elementi:

1 – La crisi americana del credito fra settembre e ottobre dovrebbe dare ancora frutti molto amari (arriveranno sul mercato le case sequestrate perché non sono state pagate le rate subprime, e questo farà crollare i prezzi degli immobili, rovinando ancora di più un mercato che già sta molto male di suo).

2 – Quelli che adesso stanno comprando titoli di Borsa al rialzo probabilmente non hanno ben presente che da adesso in avanti i conti delle aziende saranno via via peggiori. E questo significa che le aziende non riusciranno a tenere l´attuale livello di dividendi. Bene o male, non si può dimenticare che le due maggiori economie del mondo sono bloccate. Quindi si sta correndo a pagare più di ieri roba che domani renderà meno di ieri. Come speculazione questa può anche essere un´idea (a patto di fare il colpo e poi uscire alla velocità del suono), se invece si parla di investimenti no, assolutamente.

3 – Infine, dietro l´angolo c´è sempre il problema Iran, con la possibilità che esploda un altro conflitto mediorientale. Cosa che avrebbe subito pesanti conseguenze sul prezzo del petrolio (al rialzo questa volta e non certo al ribasso).

Insomma, il rally d´agosto delle Borse ha tutta l´aria di essere appunto un rally d´agosto. Un gran fuoco di paglia dove chi è molto svelto e molto abile può anche fare molti soldi in fretta. Mentre chi non è un surfista dei listini molto provetto, può rischiare di perdere in poche settimane anche quello che non ha ancora perso finora.

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