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BORSA: FUOCO INCROCIATO SU BANCHE E CREDITO

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi dopo che l’indice Ifo tedesco ed i Pmi hanno segnalato un indebolimento dell’economia dell’intera area nei prossimi mesi. L’Ifo di giugno ha evidenziato un forte peggioramento della componente prospettica, mentre gli indici Pmi preliminari dello stesso mese hanno continuato il trend decrescente.


In particolare i Pmi servizi e manifatturiero francese sono scesi sotto la soglia dei 50, mentre in Germania i dati hanno continuato il trend decrescente rimanendo comunque sopra 50. All’interno si è evidenziato un forte aumento della componente prezzi che nel caso del Pmi servizi dell’intera area si è collocata ai massimi degli ultimi sette anni. Intanto in Spagna il primo ministro Zapatero ha dichiarato che la crescita per il paese quest’anno potrebbe attestarsi sotto il 2%, allontanandosi così fortemente dai tassi di crescita degli anni precedenti.

Il differenziale di curva 2-10 anni è rimasto positivo a +3 pb così come lo spread sul decennale Italia –Germania continua a mantenersi intorno ai 60 pb. Oggi l’attenzione sarà rivolta al mercato statunitense in attesa della conclusione della riunione della Fed di domani.

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Negli Usa tassi di interesse stabili sul comparto decennale in una giornata in cui sono state ancora una volta particolarmente forti le pressioni al ribasso sul comparto finanziario in borsa, arrivato ai minimi degli ultimi cinque anni. Gli indici hanno chiuso sostanzialmente invariati grazie principalmente al recupero del comparto energetico. Si tratta di una dicotomia tra i due comparti che è risultata piuttosto frequente nelle ultime settimane.

Gli operatori temono una nuova corposa ondata di annunci di svalutazioni in vista delle trimestrali delle principali banche Usa attese da metà luglio in poi. Goldman Sachs ieri si è espressa con toni particolarmente negativi sul comparto bancario e quello dei consumi, motivando tale giudizio con la previsione che la fase di deterioramento del credito non raggiungerà il suo apice prima del 2009.

Forti pressioni al ribasso anche per la principale compagnia assicuratrice di bond al mondo, MBIA, che ieri ha segnato un nuovo minimo storico. Ai minimi dal ’97 anche AIG, la principale compagnia assicuratrice al mondo. Nel frattempo non si placano le tensioni con l’Iran: un report rilasciato dal servizio militare Usa e citato oggi dal WSJ, descrive l’Iran come la principale minaccia per la sicurezza irachena. Con riferimento al tasso decennale, possibile in settimana un graduale ritorno verso area 4%.

Valute: Dollaro in apprezzamento verso Euro dopo le indicazioni meno favorevoli dall’area Euro in seguito alla pubblicazione dell’indice Ifo tedesco e dei pmi dei servizi dell’area. La fiducia dei consumatori Usa di giugno potrebbe segnalare un ulteriore deterioramento e potenzialmente il Dollaro potrebbe nuovamente avvicinarsi alla resistenza posta a 1,5620/1,5650.

Primo supporto in area 1,5420/65. Yen in deprezzamento vs Euro, prossimo ai minimi degli ultimi 11 mesi sulla speculazione che gli investitori giapponesi useranno i loro bonus estivi per acquistare titoli stranieri a causa del maggiore rendimento. Le resistenze si collocano a 168,10 e 169. Yen in deprezzamento anche verso Dollaro con il cross che si riavvicina verso la resistenza 108,60. Prosegue l’apprezzamento dello Yuan cinese vs Dollaro in prossimità di livelli record.

Materie Prime: giornata piuttosto negativa per le materie prime penalizzate dall’apprezzamento del Dollaro vs Euro. Ha fatto eccezione il settore energetico trainato dal greggio Wti in rialzo a causa dei danni alla produzione nigeriana collegati agli attacchi terroristici ed all’inizio di uno sciopero presso la Chevron. Il timore è che la perdita di produzione nigeriana possa ampiamente superare l’incremento annunciato dall’Arabia Saudita a partire da luglio. Il Dollaro ha particolarmente penalizzato i metalli preziosi con l’argento (-3,5%) e l’oro (-1,8%) in marcato calo. Deboli anche i metalli industriali tra i quali segnaliamo il ribasso del nichel (-2,5%). In calo gli agricoli ad eccezione del mais (+0,4%).

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