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BORSA E TERRORISMO: IL SOSPETTO DELL’AUTO-BOMBA A TIMES SQUARE ERA UN ANALISTA FINANZIARIO

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Shahzad Faisal, l’uomo arrestato nella notte di ieri, accusato (ha gia’ confessato) del fallito attentato di Times Square con un’auto-bomba, e’ di famiglia agiata, laureato in America, specializzato con un Mba, e ha lavorato dal 2006 al 2009 come analista finanziario jiunior di base a Stamford, in Connecticut, per l’Affinion Group, una societa’ di marketing internazionale. E’ quanto riporta il sito web della Abc, sottolineando che i responsabili della societa’ non hanno chiarito se Faisal sia stato licenziato o si sia dimesso.

Intanto Faisal che oggi compare per un processo in direttissima di fronte al tribunale di New York, “sta fornendo informazioni utili alle indagini”. Lo ha riferito il ministro della Giustizia Usa, Eric Holder aggiungendo che l’uomo, di origine pakistana e naturalizzato americano lo scorso anno, “e’ stato incriminato in base alla legge contro il terrorismo per aver tentato di usare un’arma di distruzione di massa”.

Gli Stati Uniti stanno lavorando “in stretto collegamento” con il governo pakistano nelle indagini sul fallito attentato a Times Square. Lo ha assicurato il portavoce del Dipartimento di Stato Philip Crowley. “Lavoriamo in stretto contatto e apprezziamo l’impegno del Pakistan per la piena cooperazione”, ha detto. Sono almeno due i sospetti coinvolti nel fallito attentato a New York arrestati in Pakistan. Lo hanno detto responsabili della sicurezza pachistana. I due sono stati individuati grazie a intercettazioni telefoniche. Faisale’ stato addestrato in campi di addestramento terroristici in Pakistan. E’ quanto hanno reso noto alcuni inquirenti citati dalla Cbs.

Il sospetto n.1 del fallito attentato a New York, comunque, non aveva alcuna chance di lasciare gli Stati Uniti. Lo ha detto il ministro della Giustizia di Washington Eric Holder, in una conferenza stampa nella capitale. “Ho seguito l’indagine dal principio e non ho mai avuto alcun timore di lasciarlo scappare”, ha detto. Shahzad è stato fermato mentre era già a bordo di un volo della Emirates Airlines per Dubai. Ci sono volute 53 ore dal momento dell’identificazione di Shahzad e il suo arresto. Secondo il capo della polizia di New York Raymond Kelly “a tempo di record”.

Secondo il segretario della Homeland Security Janet Napolitano per impedire a Shahzad di decollare sono servite alcune norme di sicurezza introdotte dopo lo sventato attentato contro un volo diretto a Detroit a Natale. Il nome del sospetto non era sulla lista dei sospetti di terrorismo fino all’ultimo momento. Un elemento che ha già suscitato alcune polemiche all’indirizzo del governo e della linea di sicurezza dell’antiterrorismo.

Se anche il volo fosse decollato, ha aggiunto Napolitano, al pilota sarebbe stato ordinato di ritornare al Jfk. Shahzad, rinviato a giudizio per terrorismo e per la volontà di usare un’arma di distruzione di massa, ha non solo ammesso la sua responsabilità nel complotto ma starebbe “fornendo informazioni utili agli investigatori”. Holder non ha aggiunto dettagli perché l’indagine è ancora in corso e non ha confermato che altre persone siano state arrestate in Pakistan in relazione alla vicenda.