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BORSA: DOVE INVESTIRE NELL’ANNO CHE VERRA’?

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Dopo un 2001 “incomprensibile, un anno di quelli che capitano una o due volte in un secolo”, come commenta un analista, il 2002 non sarà facile.

Gli stessi analisti interpellati da Wall Street Italia, pur con diverse sfumature, dicono anzi molto chiaramente che il prossimo anno per gli investitori italiani sarà difficile.

Tanto difficile che, come suggerisce Maurizio Doveri, responsabile dell’area mercati di Banco Napoli & Fumagalli Soldan Sim SpA, “il mio consiglio è di affidarsi a un fondo, allo scopo di diversificare il rischio. A meno che non si voglia trascorrere il proprio tempo seguendo continuamente i grafici, l’alternativa è affidarsi a professionisti”.

I settori da tenere d’occhio? Per Doveri, essenzialmente i telefonici, e in quest’ambito certamente TIM.

“Rallentata l’emorragia delle vendite che aveva colpito il comparto, questo ora si sta costruendo una bella base – dice Doveri – siamo prossimi a un tentativo di inversione di tendenza. TIM nella fascia €6-7 potrebbe costruirsi la seconda spalla di un testa e spalla rialzista”.

L’operatore avverte che il prossimo sarà un anno molto selettivo, e aggiunge: “se la tradizione sarà rispettata, il 2002 dovrebbe essere bullish, cioè rialzista, toro, in quanto è l’anno dei Mondiali di calcio”.

Il mercato, dice ancora Doveri, raggiunge il massimo in questa occasione, mentre è solito toccare il minimo nell’anno delle Olimpiadi; “l’unica eccezione si è avuta nel 2000, quando ci fu il boom della New Economy che travolse tutto con la sua ondata rialzista”.

Antonio Ranieri, analista di Uniprof, non si aspetta un grande inizio d’anno. Anzi.

“Il primo trimestre sarà abbastanza brutto – dice Ranieri a Wall Street Italia – scommettiamo sulla seconda parte dell’anno”.

Quanto a titoli, Ranieri punta sui telefonici, che vede come uno dei settori con buone potenzialità di crescita, comunque superiori alla media.

E tra i telefonici l’analista sceglie Telecom Italia in quanto TIM è ancora lontana dal mettere a frutto gli investimenti sull’UMTS (telefonini di terza generazione).

“Farei attenzione anche ai ciclici, banche e assicurazioni”, aggiunge Ranieri.

“No, io starei alla larga dalle banche – sostiene invece Daniele Tolusso, operatore equity sales di Uniprof Sim – i cui bilanci potrebbero risentire delle difficoltà finanziarie dell’Argentina. Sì invece alle assicurazioni, al risparmio gestito, e ai tmt, anche se è possibile che i media vadano più lenti degli altri”.

Anche gli analisti di Banca Sella, interpellati da Wall Street Italia, notano che “già da fine settembre è in atto una forte rotazione settoriale, in cui i titoli appartenenti al settore tmt, rappresentativi della cosiddetta New Economy, stanno performando meglio dei settori e dei titoli caratteristici della cosiddetta Old Economy, vale a dire farmaceutico, utilities, bancario, costruzioni, assicurativo).

Banca Sella conferma poi l’andamento “decisamente negativo” del settore energia, a causa del tracollo del prezzo del greggio.

In generale, gli analisti della banca piemontese osservano che il Mib30 sta “accumulando” un certo potenziale rialzista, che “gli permetterà di allungare il passo e superare le resistenze che hanno fermato il suo cammino in queste ultime settimane”.