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BORSA, ATTENZIONE CHE IL RIALZO SI SGONFIA

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva ed in particolare sul tratto a lungo termine, generando un restringimento dello spread sul 2-10 anni a 190 pb da 195. La Bce nel suo Financial Stability Report stima che le svalutazioni fino a fine 2010 raggiungeranno i 283 Mld$ per le banche dell’area. Dall’inizio della crisi nel 2007 e fino a fine 2010 la Bce stima che il totale delle svalutazioni ammonti a 649 Mld$ di cui 218 Mld$ di asset tossici e 431 di sofferenze per crediti.

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Intanto Nowotny, membro della Bce, ha dichiarato di essere contrario ad un prematuro rialzo dei tassi, prima che non si sia consolidata la ripresa dell’economia. Si tratta di dichiarazioni contrastanti con quelle di Weber che più volte ha affermato che ai primi sintomi di ripresa economica, l’Istituto deve aumentare i tassi e ridurre l’extra liquidità nel sistema. Oggi l’attenzione degli operatori si focalizzerà sui dati macro di area Euro ed Usa, in attesa della riapertura del 2 anni Schatz fino a 7 Mld€ di domani e del nuovo Gilt 2034 che sarà emesso in settimana.

Negli Usa tassi di mercato in calo soprattutto sul segmento decennale, in seguito al repentino calo dei mercati azionari che ha interessato tutti i principali settori. Piuttosto marcato il calo dell’indice dei mercati azionari mondiali (-2,6% in termini di Msci World), in un contesto in cui si registra un trend calante dei volumi dalla fine di maggio. Si tratta di un segnale che potrebbe segnalare l’ultimazione della fase di ribilanciamento dei portafogli dei gestori mondiali, che nei mesi scorsi presentavano posizioni molto sottopesate di componente azionaria.

Il contestuale ridimensionamento del prezzo delle materie prime particolarmente collegate all’andamento dell’economia (dai metalli industriali al petrolio) ha indotto gli operatori ad essere più cauti nel ritenere già consolidati i segnali di recupero dell’economia, i c.d. green shoots.

Sul fronte macro a giugno si è registrato un calo della fiducia dei costruttori, dopo due mesi consecutivi di recupero dai minimi storici. Oggi l’attenzione è focalizzata sul dato sulla produzione industriale di maggio, da cui potranno arrivare indicazioni più precise anche sull’entità della variazione del Pil da attendersi nel trimestre in corso, attualmente fissata a -2,5% in termini annualizzati. Nel frattempo i tassi decennali potrebbero gradualmente riposizionarsi fino all’area 3,60% nei prossimi giorni.

Valute: Dollaro in marcato apprezzamento verso Euro, spingendosi ieri fino a 1,3758, sulla scia del calo dei listini azionari e delle materie prime. Anche per oggi confermiamo il livello di supporto a 1,3750 prima di ipotizzare un movimento più accentuato fino all’area 1,3550, fortemente dipendente da un’eventuale continuazione del calo dei listini azionari. Il forte ribasso delle borse ha dato luogo ad un marcato apprezzamento dello Yen verso le principali valute mondiali.

Verso Euro il cross ha rotto al ribasso tutti i supporti più vicini, ritornando in prossimità del supporto 133. Per oggi la resistenza si colloca a 135, i supporto successivo a 131,50. Verso Dollaro il supporto si colloca a 95,40. Questa notte la BoJ ha lasciato il tasso di riferimento invariato allo 0,1% con decisione unanime, annunciando di essere meno pessimista circa l’andamento dell’economia, anche se l’incertezza rimane elevata.

Materie Prime: giornata nera per le materie prime a causa dell’apprezzamento del Dollaro ed all’aumento dell’avversione al rischio tra gli investitori. In decisa controtendenza il gas naturale (+8,4%) favorito dall’apparente sottovalutazione nei confronti del greggio Wti e da attese di temperature in rialzo negli Usa tali da far aumentare la domanda di energia per i condizionatori. Numerosi trader recentemente hanno aperto posizioni rialziste sul gas e ribassiste sul greggio, scommettendo su una riduzione dello spread tra le due commodity. Da inizio anno il gas naturale è in calo di circa il 26%. Ieri il greggio Wti ha perso il 2%. In calo tutti i settori all’interno dell’indice GSCI. Le peggiori commodity sono state lo zinco (-7%), il caffè (-6,3%), il piombo (-6,3%), il nichel (-5,9%) ed il cacao (-5,8%).

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