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Bond, rendimenti sempre più appetibili in Asia

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Mentre i rendimenti Usa sono rimasti  bassi, forse anche in previsione di tagli dei tassi, c’è un luogo dove i rendimenti sono di recente saliti molto in alto. Si tratta dello stesso luogo il cui la massiccia espansione del credito negli ultimi tre mesi ha portato a rinnovate speranze di “green shoots” globali e la speculazione che la crisi economica è ormai finita: la Cina.

Dopo essere saliti nelle prime due settimane di aprile al ritmo più veloce in più di due anni, lunedì i rendimenti decennali cinesi sono arrivati al 3,38 per cento, estendendo i livelli più alti quest’anno. Di conseguenza, e forse a causa dei timori che la liquidità cinese stia di nuovo diventando troppo rigida, martedì la Banca Popolare cinese ha rotto la sua fila di 18 giorni consecutivi senza interventi di mercato aperto, e ha iniettato 40 miliardi di yuan tramite repository inverso di 7 giorni.

Scrive Wes Goodman di Bloomberg che “mentre la Banca Popolare cinese dice che manterrà un buon controllo sull’offerta di moneta, i rendimenti potrebbero salire ancora anche se la banca centrale sta cercando di temperare il ritmo in anticipo”. Il rischio è che se i rendimenti salgono ancora più in alto, il rally delle azioni cinesi – che hanno sovraperformato tutti i principali mercati nel 2019 – sia ufficialmente finito.

Avverte Yinan Zhao, di Bloomberg: “La crescita del credito del primo trimestre al 10,7 per cento era molto al di sopra dell’obiettivo della PBOC di mantenerla in linea con il ritmo del PIL nominale. La PBOC ha sottolineato la necessità di un approccio equilibrato. Dato che i rendimenti a 10 anni stanno aumentando al ritmo più veloce in più di due anni, questo forse non è il messaggio che gli investitori a reddito fisso avrebbero sperato”.