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Bond Italia: allarme liquidità, soprattutto nel breve termine

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Roma – Non solo rendimenti, spread e cds dei titoli di stato italiani a livelli record. Un articolo del Financial Times fa notare anche che, sul mercato dei bond italiani, è allarme liquidità : di fatto, i volumi, riguardo ad alcuni scambi, sono bassissimi, se non addirittura inesistenti.

Il bond IT456463, per esempio, assiste a uno spread sul rapporto bid/ask che si riferisce ai rendimenti pari 7,149/5,913%. Ciò significa che il compratore di questi tipi di titoli vuole un tasso molto alto, pari al 7,149% (per tutelarsi dal rischio dei nostri bond), mentre chi ha intenzione di vendere lo vuole fare solo a un tasso del 5,913%. Si tratta di un forte gap, che mette in evidenza come in queste condizioni è molto difficile che le operazioni di compravendita riescano a realizzarsi.

Situazione simile per i bond Bond IT428433, che hanno un valore di spread di rendimenti bid/ask a 7,088/5,273%. E anche qui la differenza è notevole.

Ma uno degli spread più alti è sicuramente quello che riguarda i bond che hanno una scadenza a giugno del 2013. I potenziali acquirenti in questo caso vogliono infatti un rendimento di ben il 9,247%, dunque altissimo, contro il rendimento offerto dal venditore, che è pari al 5,866%. Inoltre, gli spread per i bond che hanno una scadenza che va oltre il giugno 2013 hanno un valore significativamente più basso.

Tutto ciò fa capire come i problemi di liquidità riguardino soprattutto il breve termine; dunque non deve sorprendere affatto l’inversione della curva dei BTP a cui stiamo assistendo in questi giorni.