Mercati

Bollorè scala l’Italia con Telecom e Mediaset

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Sarà una delle prime grane da risolvere per il governo Gentiloni appena formatosi e installatosi a Palazzo Chigi: Vincent Bollorè, partito in guerra contro Silvio Berlusconi, sta lanciando una scalata a una delle società italiane di punta. Prima Telecom Italia, poi Mediaset: il gruppo Vivendi continua a fare acquisti nel nostro paese e assumere il controllo di gruppi quotati in Borsa.

Vivendi ha reso noto oggi in una nota di aver superato la soglia del 3% del capitale sociale di Mediaset e di essere entrato in possesso del 3,01%. E il magnate dei media francese, Bollorè, non intende fermarsi qui. Il titolo del gruppo italiano fa un balzo di più del 20% in avvio di contrattazioni in Borsa e viene più volte sospeso per eccesso di rialzi.

“Vivendi intende continuare ad acquistare azioni Mediaset in base alle condizioni del mercato, fino a diventare, ove possibile, il secondo maggiore azionista industriale di Mediaset, con una partecipazione che, in un primo tempo, potrebbe rappresentare tra il 10% e il 20% del capitale di Mediaset”. La società ha informato sia Consob e sia Mediaset del superamento della soglia.

Attacco frontale sul capitale

Quello che inizialmente doveva essere un accordo strategico tra due titani del mondo dei media sta diventando un conflitto frontale. L’imprenditore bretone Bollorè è intenzionato a conquistare il posto di secondo socio azionista di Mediaset, dietro alla famiglia Berlusconi (33,5%), con una società – Vivendi – che controlla già Telecom Italia.

Il valore di Mediaset in Borsa ai valori di chiusura di ieri è pari a 3,2 miliardi di euro, ma secondo i calcoli di Banca Akros basterebbero 2,5 miliardi per acquisirne il controllo. Vivendi fa sul serio: per salire al 10 e poi al 20% dovrà investire tra i 320 e i 640 milioni di euro. L’offensiva del magnate francese segue la rottura dei colloqui avviati l’8 aprile tra i due gruppi media, che prevedevano uno scambio incrociato delle partecipazioni del 3,5% tra Vivendi e Mediaset.

La parte più importante dell’intesa riguardava l’acquisto da parte di Vivendi del braccio di pay per view Mediaset Premium, ma all’ultimo momento Vivendi si è tirata indietro a sorpresa, citando il cattivo stato di salute finanziario del servizio, che dovrebbe chiudere l’esercizio con una perdita di circa 130 milioni di euro.

Contenzioso su Mediaset Premium

La famiglia Berlusconi non l’ha presa bene e ha fatto causa a Vivendi per non aver rispettato gli accordi presi. L’udienza in aula si terrà a marzo dell’anno prossimo.“La prevista acquisizione di Mediaset Premium ha malauguratamente fatto sorgere un contenzioso tra Vivendi e Mediaset”, dice in una nota la società capitanata da Arnaud de Puyfontaine. “Mediaset e il suo azionista Fininvest non hanno accettato le proposte di Vivendi finalizzate a trovare una soluzione amichevole per risolvere la controversia”.

Detto questo, dal momento che Vivendi “ritiene che l’interesse strategico della partnership industriale annunciata lo scorso 8 aprile 2016 travalichi i temi del contenzioso pendente, Vivendi annuncia di aver superato oggi la soglia del 3% del capitale sociale di Mediaset e di detenerne ora il 3,01%. L’ingresso nel capitale di Mediaset è in linea con le intenzioni di Vivendi di sviluppare la propria attività nell’Europa meridionale e con le proprie ambizioni strategiche quale primario gruppo internazionale con sede in Europa nel settore dei media e dei contenuti”.

L’uomo d’affari francese ha messo gli occhi da tempo anche sul gruppo di telecomunicazioni Telecom. La sua Vivendi è il primo socio del gruppo italiano. Spetterà al nuovo governo, che ha diritto di replica nelle faccende riguardanti le telecomunicazioni in Italia, fare la propria mossa a difesa di Mediaset.