Economia

Big-tech, si salvano Apple e Amazon: trimestrali oltre le stime

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

In un periodo nero per i colossi dell’hi-tech, c’è qualcuno che si salva. Si tratta di due delle società a maggiore capitalizzazione di Wall Street: Apple e Amazon, che hanno alzato ieri il velo sui conti trimestrali, dopo la chiusura dei mercati. E i risultati hanno battuto delle attese, in controtendenza rispetto alle delusioni incassate finora da colossi tech come Alphabet, Microsoft e Meta. I titoli di entrambe le società sono cresciuti a Wall Street nelle contrattazioni after hour.

Amazon oltre le attese degli analisti. Il titolo vola

Amazon, il colosso e-commerce di Jeff Bezos, ha chiuso il secondo trimestre del 2022 con ricavi a 121,23 miliardi di dollari (+7%), contro un’attesa ferma a 119,09 miliardi di dollari. In calo le perdite nette, passate a 2 miliardi di dollari, contro i 3,8 miliardi di rosso registrati nei primi tre mesi dell’anno. Anche i 125-130 miliardi di incassi attesi dalla guidance per il terzo trimestre sono superiori alle stime degli analisti. Ieri, nel post market il titolo è di oltre il 10%. “Nonostante le continue pressioni inflazionistiche sui prezzi di carburante, energia e trasporto, stiamo facendo progressi sui costi più controllabili, in particolare migliorando la produttività della nostra rete”, ha dichiarato il ceo Andy Jassy. I risultati spingono il titolo nelle contrattazioni after hours a Wall Street, con rialzi fino al 10%.

La società ha incassato di più dagli abbonati al servizio Prime e dai rivenditori che ricorrono al suo servizio per cedere e consegnare merce.  Solo pochi giorni fa, il colosso Usa ha annunciato, dal prossimo 15 settembre, un ritocco al rialzo degli abbonamenti di Amazon Prime in Italia per far fronte al caro carburante: si passerà da 36 a 49,90 euro l’anno(+38,6%), che al mese significa 4,99 euro (+25%) invece dei 3,99 di adesso.

Apple, ricavi e utili battono le stime. Bene la domanda di iPhone

Ricavi sopra le stime del mercato anche per Apple. La società di Cupertino ha archiviato il trimestre terminato il 25 giugno (il terzo dell’esercizio fiscale 2021-2022) con ricavi e profitti pari rispettivamente a 83 miliardi di dollari a 1,2 dollari ad azioni, contro un’attesa di 82,8 miliardi e 1,16 dollari ad azione.

Un  risultato che si deve alle vendite superiori ai pronostici dell’iPhone, che si sono attestati a 40,67 miliardi. Anche il settore dei servizi, che comprende App Store e iCloud, ha mantenuto una solida crescita (+12%). Le vendite di computer Mac sono invece diminuite del 10%, così come in calo sono risultate quelle di iPad (-2%) e di oggetti e abbigliamento connessi (-8%). In calo del 10,5% a 19,4 miliardi di dollari l’utile netto, che si traduce in 1,20 dollari per azione contro gli 1,16 dollari attesi dal mercato. “Questi risultati trimestrali continuano a dimostrare la nostra capacità di gestire efficacemente la nostra attività nonostante un contesto operativo difficile”, ha dichiarato il direttore finanziario Luca Maestri in un comunicato.

A livello geografico, Apple ha registrato una crescita dei ricavi in Nord America e in Europa, ma una contrazione nell’area Grande Cina (che comprende Hong Kong e Taiwan) e in Giappone. Nei 9 mesi fiscali tra ottobre e giugno, il colosso tecnologico ha registrato un utile netto di 79,082 miliardi di dollari, in crescita del 6,7%. Il fatturato è invece salito a 304,182 miliardi di dollari, dai 282,457 miliardi dell’anno precedente.