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BERNANKE: TASSI FERMI ANCORA PER MOLTO

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Non sorprendono le parole di Ben Bernanke, che da Washington sta tenendo di fronte al Congresso la relazione semestrale sulla politica monetaria. Chi temeva, o sperava in un rialzo del costo del denaro a stelle e strisce deve ricredersi. La strada della ripresa e’ ancora incerta e dunque tassi vicino allo zero sono necessari, e ancora per un bel po’. “Tutto dipende dalla domanda dal settore privato”, ha spiegato.

Il governatore della banca centrale americana lancia indicazioni incoraggianti: “ci sono segnali di ripresa, ma il mercato del lavoro resta debole anche se la caduta si sta contraendo”.

Quanto alle aspettative sull’inflazione, la Fed e’ sempre pronta a prendere iniziative volte a prevenire l’inasprirsi di pressioni inflative. “Abbiamo gli strumenti utili per attuare le politiche giuste al momento piu’ opportuno”, ha continuato. Tra le righe si intuisce l’intenzione di sospendere, prima o poi, le mosse straordinarie che hanno aiutato il mercato a risollevarsi.

D’altra parte, ha ricordato Bernanke, “i miglioramenti in atto dalla scorsa primavera sui mercati finanziari continuano. Le condizioni di finanziamento nel breve termine sono tronate a livelli pre-crisi. Molti istituti, soprattuto i piu’ grandi, sono stati capaci di raccogliere nuovi capitali ricorrendo direttamente al mercato. Ma l’erogazione del credito continua a contrarsi”.

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Le stime per l’anno in corso sono simili a quelle fornite dal Fomc nella riunione di gennaio: il 2010 dovrebbe chiudersi con una crescita del 3-3.5% e del 3.5-4.5% l’anno prossimo. Il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 6.5%-7.5% entro il 2012, comunque sopra il 5% giudicato come livello “sostenibile” dalla stessa Fed. I prezzi al consumo, invece, dovrebbero muoversi in un range compreso tra l-1% e il 2% nel 2010.

Non poteva mancare un riferimento esplicito alla decisione della settimana scorsa di alzare il tasso di sconto sui prestiti alle banche. Mossa attesa ma giunta prima delle previsioni. Tale operazione “e’ la risposta al miglioramento delle condizioni del credito, in cui i principali operatori hanno ridotto la loro dipendenza dalla banca centrale. Questo aggiustamento non va ad intaccare i comuni cittadini ne le aziende e non va interpretato come il primo passo verso un cambio di rotta nella politica monetaria della Fed”, ha chiarito Bernanke.

Immediata la reazione del mercato valutario, con il dollaro in calo e i prezzi dei Titoli di Stato in aumento. Il rendimento di quelli decennali, che si muove in modo inverso ai prezzi, scivola di 2 punti base al 3.67%, il livello piu’ basso in oltre una settimana.