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BERNANKE: LA RECESSIONE IN AMERICA E’ POSSIBILE

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(Con aggiornamenti) Intervenuto al Joint Economic Committee, il capo della Fed, Ben Bernanke, ha fornito un aggiornamento sulle condizioni economiche e sulle prospettive per i prossimi mesi, affermando che la Fed continuera’ a vigilare perche’ ha imparato “la lezione degli anni ’30, quelli della Grande Depressione”.

Il capo della Banca Centrale Usa ha evidenziato come i mercati finanziari continuino a rimanere sotto un considerevole stress, un fattore che potrebbe contribuire ad un rallentamento della crescita del Pil, senza escludere la possibilita’ di una contrazione durante il primo semestre. E nei prossimi trimestri gli Usa subiranno un’ulteriore contrazione del settore delle costruzioni.

Il rischio al ribasso e’ ancora presente, la recessione e’ “possibile” ha affermato Bernanke. L’inflazione, come piu’ volte sottolineato, dovrebbe comunque diminuire nei prossimi mesi.

Riguardo al sistema finanziario, Bernanke ha affermato che la Federal Reserve sara’ piu’ vigile sulla regolamentazione, nel tentativo di evitare un nuovo caso come quello di Bear Stearns. Lo scorso 13 marzo, la nota banca d’investimento di New York aveva comunicato alla Fed il possibile ingresso nel processo di amministrazione controllata (Chapter 11) a causa di un forte deterioramento delle posizioni di liquidita’.


Il presidente Fed ha detto di non attendersi che si ripeta una crisi delle istituzioni finanziarie come quella che ha colpito Bear Stearns. Lo sforzo della Fed in questo momento – ha aggiunto – e’ volto a spingere banche e istituzioni finanziarie a rafforzare la propria capitalizzazione. “Il mercato è troppo fragile ora per far fallire Bear Stearns”, ha aggiunto Bernanke intervenendo ancora sul salvataggio della banca d’affari americana. L’azione condotta “é servita a preservare il sistema” ha sottolineato il presidente della Fed. A chi gli chiedeva se la Fed potrebbe di nuovo intervenire per supportare qualche altra banca o istituzione finanziaria, Bernanke ha detto di non poter rispondere. Sul caso Bear Stearns, inoltre, Bernanke ha precisato che il rischio che si è assunta nell’operazione è molto inferiore ai 29 miliardi, la cifra che la Fed presterà a Jp Morgan per facilitare la buona riuscita dell’operazione.

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“Abbiamo ancora munizioni monetarie”. Così Bernanke ha risposto al congresso sulla politica monetaria condotta dalla Fed, che ha ridotto in modo deciso i tassi di interesse per aiutare l’economia a far fronte alla crisi. “Abbiamo dato un importante contributo – ha affermato riferendosi al taglio dei tassi di interesse -. Abbiamo ancora munizioni monetarie”. Bernanke sembra così aprire la porta a un nuovo possibile taglio dei tassi.

Con le sue dichiarazioni al Congresso, Bernanke ha riconosciuto per la prima volta che gli Usa rischiano la recessione. “A questo punto appare probabile che il prodotto interno lordo non crescerà molto, sempre che cresca, e potrebbe anche contrarsi leggermente nella prima metà del 2008”, ha detto il presidente della Fed. Anche se la Fed si aspetta che l’economia torni al suo tasso di crescita di lungo termine nel 2009, “alla luce delle recenti turbolenze nei mercati – ha aggiunto Bernanke – l’incertezza che grava su questa previsione è piuttosto alta, e i rischi continuano ad essere al ribasso”. Bernanke ha poi detto di attendersi un tasso di disoccupazione “un po’ più alto”, spiegando che l’inflazione é ‘una preoccupazione”, anche che ci si attende una moderazione. La Fed ha ridotto i tassi drasticamente a partire da settembre.

Stiamo facendo del nostro meglio per determinare il miglior livello dei tassi di interesse per promuovere la stabilità dei prezzi e dei mercati, ha aggiunto il presidente della Fed. “Lavoriamo per stabilizzare l’economia e il sistema finanziario. Il mercato immobiliare resta un’area critica che ha conseguenze sia sull’economia reale sia sul sistema finanziario”. Nel corso del suo intervento, Bernanke ha precisato che “un aumento delle tasse nel breve termine potrebbe far crescere le preoccupazioni per l’economia, visto che ridurrebbe il reddito a disposizione e, di conseguenza, i consumi”.

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Sul coordinamento delle banche centrali per fronteggiare la crisi dei mercati finanziari, Bernanke ha detto: “La visione della Bce su un rafforzamento della propria capitalizzazione da parte di banche e istituzioni è in linea con quella della Fed”, definendo “molto incoraggiante” l’aumento di capitale di Ubs. Bernanke ha comunque evidenziato che Ubs è una banca svizzera e, di conseguenza, è di competenza delle autorità svizzere. Bernanke non ha escluso un pressing della Fed per spingere le banche a rafforzare il proprio capitale. “Il nostro sistema bancario – ha aggiunto – è più aperto di quello del Giappone degli anni ’90”.